![]()
		
		
		![]()
		
		
		MISSIONE IN LIBANO: 3° BERSAGLIERI CEDE COMANDO ITALBATT A "NIZZA 
		CAVALLERIA" (1°)
		
		AL MANSOURI UNP 1-26, 24 FEBBRAIO 2021 - I bersaglieri del 3° 
		Reggimento hanno ceduto il comando di ItalBatt ai dragoni del Nizza 
		Cavalleria (1°). La cerimonia di avvicendamento alla guida della 
		componente di manovra del contingente italiano in Libano nell’ambito 
		della missione UNIFIL, si è svolta nella base di Al Mansouri. Il 
		Generale di Brigata Davide Scalabrin, Comandante del Sector West di 
		Unifil, ha suggellato l’evento con il passaggio simbolico della bandiera 
		delle Nazioni Unite tra il cedente, Colonnello Carlo Di Pinto, 84° 
		Comandante del 3° Reggimento bersaglieri, ed il subentrante Colonnello 
		Paolo Scimone, 96° Comandante del Reggimento “Nizza Cavalleria” (1°).
		Alla presenza della Bandiera di Guerra del 3° Reggimento bersaglieri, la 
		più decorata di tutto l’Esercito Italiano, e dello Stendardo del “Nizza 
		Cavalleria" (1°), custodite nell’ufficio del Comandante di Italbatt, il 
		Generale Scalabrin ha voluto ringraziare il Colonnello Di Pinto “per 
		l’efficienza e la determinazione con la quale l’Unità ha raggiunto tutti 
		gli obbiettivi della propria missione, assolvendoli in un contesto 
		delicato e complesso come quello libanese, reso ancor più difficile a 
		causa della situazione sanitaria”.
		Oltre all’efficace e tempestivo soccorso portato nella capitale libanese 
		duramente colpita dalla devastante esplosione al porto di Beirut dello 
		scorso 4 agosto, e nonostante l’emergenza sanitaria in atto, a partire 
		dal proprio insediamento Italbatt ha condotto quasi 8.000 pattuglie sul 
		territorio e lungo la Blue Line, la linea di demarcazione che separa il 
		Libano da Israele, alle quali si aggiungono un migliaio di attività 
		congiunte con le Forze Armate libanesi (LAF), a favore delle quali sono 
		stati effettuati numerosi corsi specialistici. Altrettanto importante è 
		stata l’attività di supporto alla popolazione attraverso la 
		Civil-Military Cooperation (CIMIC), con numerosi progetti portati a 
		termine nelle 22 municipalità che si trovano all’interno dell’Area di 
		Operazione di ItalBatt. Nei ranghi di Italbatt a guida 3° Reggimento 
		bersaglieri hanno operato militari del Gruppo Squadroni “Cavalleggeri 
		Guide” (19°) di Salerno, del Battaglione logistico del Reggimento 
		logistico “Garibaldi” di Persano e assetti specialistici del 5° 
		Reggimento Genio Guastatori di Macomer
		La Task Force italiana subentrante è interamente composta da personale 
		della Brigata alpina TAURINENSE. L’Unità, alimentata con uomini e donne 
		del Reggimento “Nizza Cavalleria” (1°), rinforzato dal Battaglione 
		Alpini “Saluzzo” e dal battaglione logistico “Taurinense”, opererà per 
		un semestre nel rispetto della risoluzione ONU 1701, assicurando giorno 
		dopo giorno il monitoraggio e il controllo della cessazione delle 
		ostilità, garantendo il rispetto del cessate il fuoco mediante posti di 
		controllo e di osservazione, attraverso pattugliamenti nell’area 
		costiera a sud della città di Tiro e lungo la "Blue Line".
		Fonte: Joint Task Force - 
		Lebanon Sector West - Public Information Office
		GEN. DI STASIO TRACCIA PRIMO BILANCIO 
		DELL'OPERAZIONE “LEONTE XXVIII”
		 
AEROPORTO DI ALGHERO-FERTILIA, 5 FEBBRAIO 2021 - Dopo quasi otto mesi di impiego in Libano nell'ambito della missione UNIFIL con la responsabilità del Settore ovest della missione di interposizione delle Nazioni Unite, il Comando della Brigata SASSARI è rientrato in Sardegna . Il generale Andrea Di Stasio appena sbarcato dall'aereo, traccia un primo bilancio della missione dei Sassarini nella "Terra dei Cedri".
		TEN. COL. MARCO MELE, CAPO CELLULA PI SW, 
		SALUTA I LETTORI DI "CON LA BRIGATA SASSARI"
		
		AEROPORTO DI ALGHERO-FERTILIA, 5 FEBBRAIO 2021 - Il Tenente 
		Colonnello Marco Mele, responsabile della Pubblica Informazione del 
		Settore Ovest di UNIFIL durante l'operazione LEONTE XXVIII, subito dopo 
		l'arrivo in Sardegna del Comando Brigata SASSARI ha inviato un messaggio 
		di saluto ai lettori di "Con la Brigata Sassari".
		
		“Il giusto fiorirà come la palma, crescerà come il cedro del Libano” 
		(Salmo 91,13). 
		
		Il sopraggiungere drammatico della pandemia in Libano, come in tutto il 
		resto del mondo, non ha fermato l’impegno di pacificazione della Brigata 
		SASSARI in una terra che porta ancora i segni di un conflitto recente, a 
		cui si sommano le grandi sofferenze e i sacrifici patiti a causa della 
		devastante esplosione del 4 agosto al porto di Beirut. Non ci sono 
		parole, ne’ immagini, che possano descrivere il ruolo imparziale giocato 
		dai nostri soldati, ma soprattutto l’onda di travolgente e concreta 
		umanità riversata dai "dimonios" in questo spicchio di mondo. Per 
		questo, ciascuno di noi, nei rispettivi ruoli, ha il diritto di sentirsi 
		fiero per il contributo che ha offerto come rappresentante delle Nazioni 
		Unite alla realizzazione di un disegno così importante, un orgoglio che 
		va ben oltre i simboli sulla divisa che indossiamo o il "basco blu" che 
		abbiamo calzato, un’emozione indicibile che si somma alla responsabilità 
		che siamo stati in grado di esprimere sul campo. Nessuno di noi avrebbe 
		potuto affrontare e vincere da solo questa sfida. Nessuno di noi, 
		neppure il mondo dell’informazione, è stato interpellato dal virus. 
		Eppure, l’aver posto al centro i fatti, è stato lo scopo della cellula 
		Pubblica Informazione del contingente multinazionale, una squadra 
		piccola, silenziosa e affiatata. A Michael, Antonello, Marina e Luca, ai 
		colleghi di UNIFIL e dello Stato Maggiore della Difesa, agli interpreti 
		libanesi e agli amici giornalisti, il mio grazie dal profondo del cuore.
		Al generale Andrea Di Stasio, la mia riconoscenza per l'innata capacità 
		di ascolto e la carica di umile, entusiastica e resiliente 
		professionalità impressa alla missione, soprattutto nei momenti 
		difficili. Ai lettori del giornale, l’auspicio di continuare a seguire – 
		e all’amico direttore Paolo Vacca di continuare a raccontare – le gesta 
		della SASSARI, che ancora oggi, nelle missioni più lontane e difficili, 
		continua a tenere alto il nome dell’Italia e della Sardegna. Alle nostre 
		famiglie, invisibili artefici di ogni nostro successo, la gioia 
		indescrivibile dell’essenza, della forza e della ricchezza di un 
		abbraccio, l’unico gesto capace ancora di sorprenderci. 
		Forza Paris! 
		Tenente Colonnello Marco Mele
		MISSIONE UNIFIL: COMANDO BRIGATA SASSARI 
		RIENTRATO IN SARDEGNA
		
		
		AEROPORTO DI ALGHERO-FERTILIA, 5 FEBBRAIO 2021 - Il comando della 
		Brigata SASSARI è rientrato in Sardegna dopo quasi otto mesi di impiego 
		in Libano nell'ambito della missione UNIFIL con la responsabilità del 
		Settore ovest della missione di interposizione delle Nazioni Unite. Un 
		volo di tre ore e mezzo su un Boing 737 della Compagnia Albastar 
		atterrato alle 19:40, ha riportato in Patria il 44° Comandante della 
		SASSARI, Generale Andrea Di Stasio e il suo Stato Maggiore. Le norme per 
		il contenimento della pandemia da Covid-19 hanno impedito di accogliere 
		i Sassarini secondo tradizione, ma l'abbraccio di tutta la Sardegna è 
		stato portato dal presidente del Consiglio Regionale Michele Pais che 
		aveva salutato i soldati alla partenza da Cagliari il 10 luglio scorso e 
		ha voluto accoglierli al rientro.
		La Brigata SASSARI aveva ceduto la responsabilità del Settore Ovest alla 
		Brigata Alpina TAURINENSE il 3 febbraio. In Libano è ancora impegnato il 
		3° Reggimento Bersaglieri della SASSARI che costituisce la task force di 
		manovra ITALBATT e nelle prossime settimane sarà avvicendato da un altro 
		reparto.
		SHAMA, 3 FEBBRAIO 2021 - La Brigata SASSARI ha ceduto alla 
		Brigata alpina TAURINENSE il comando dell’operazione “Leonte” 
		nell’ambito della missione Unifil, la Forza di interposizione delle 
		Nazioni Unite schierata nel Libano del Sud. Il passaggio di consegne tra 
		il comandante della SASSARI, generale di brigata Andrea Di Stasio, e il 
		comandante della TAURINENSE, generale di brigata Davide Scalabrin, è 
		avvenuto nella base UNP 2-3 intitolata alla memoria della Medaglia d'Oro 
		al Valor Militare Andrea Millevoi di Shama nel corso di una cerimonia 
		presieduta dal capo missione e comandante di Unifil, generale di 
		divisione Stefano Del Col, con la partecipazione dell’ambasciatrice 
		d’Italia in Libano Nicoletta Bombardiere, del Capo di Stato Maggiore 
		dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina, di autorità 
		civili e militari libanesi.
		Nel suo intervento il generale Farina, dopo aver portato il saluto del 
		ministro della Difesa Lorenzo Guerini e del Capo di Stato Maggiore della 
		Difesa, generale Enzo Vecciarelli, ha tracciato un bilancio dei sei mesi 
		di mandato del contingente multinazionale a guida Brigata SASSARI, 
		elogiandone “l’eccezionale lavoro svolto per il conseguimento degli 
		obiettivi nel corso della missione che, nonostante il Covid, è stata 
		assolta al meglio, fornendo assistenza e sostegno alle forze armate e al 
		popolo libanese” e sottolineando lo storico legame tra l’Italia e il 
		Libano, “al quale, con fierezza, siamo legati sin dai tempi della 
		prima missione di pace istituita nel 1978”. Il capo di Stato Maggiore 
		dell’Esercito ha poi evidenziato “l’efficacia dell’intervento negli 
		attimi immediatamente successivi alla tragica esplosione al porto di 
		Beirut del 4 agosto”, quando un convoglio del contingente italiano, 
		in coordinazione con il Comando Operativo di vertice Interforze dello 
		Stato Maggiore della Difesa, è entrato a Beirut per soccorrere il 
		personale italiano e delle Nazioni Unite e, in un secondo momento, per 
		supportare le forze armate libanesi nelle operazioni di pulizia e di 
		rimozione delle macerie accumulatesi nell’area del porto e in altre zone 
		della capitale. Il generale Farina, inoltre, ha posto l’accento 
		sull’importanza del lavoro svolto al fianco delle Forze Armate libanesi 
		(LAF).
		“Se tutti insieme, peacekeeper dell’Onu e Forze Armate libanesi, 
		continueranno a lavorare insieme, potranno vincere ogni sfida per 
		assicurare pace, stabilità e progresso a questo meraviglioso paese”. 
		Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito si è poi rivolto gli alpini 
		della TAURINENSE, esortandoli a proseguire sul solco tracciato dai 
		precedenti contingenti e a dare prova della peculiarità della via 
		italiana nelle operazioni di peacekeeping, “condotte con equilibrio, 
		professionalità, imparzialità, diplomazia, efficacia, credibilità e 
		rispetto. Il consolidato successo della missione Unifil - ha concluso 
		Farina - lo si deve alla dedizione, al sacrificio, al senso del dovere e 
		della responsabilità di ciascun peacekeeper, ma soprattutto alla 
		straordinaria capacità di dialogo e di interazione dei militari italiani 
		con tutte le componenti della società presenti nel variegato mosaico 
		libanese”. Apprezzamento e gratitudine agli uomini e alle donne del 
		settore Ovest di Unifil per i “risultati ottenuti sul campo”, 
		sono stati espressi dal capo missione e comandante di Unifil. Quanto 
		alla “situazione fragile” che regna nel Libano meridionale, 
		“considerando il delicato contesto politico, economico e sociale 
		aggravatosi ulteriormente a causa dell'emergenza sanitaria in corso”, 
		il generale Del Col ha definito “straordinari” i progressi della 
		missione nel “Paese dei cedri”, grazie anche al ruolo giocato dai 
		peacekeeper italiani nel garantire, con imparzialità e trasparenza, il 
		monitoraggio della cessazione delle ostilità e la cooperazione 
		strategica con le forze armate libanesi per la sicurezza e la stabilità 
		dell’area, soprattutto lungo la “blue line”, la linea di demarcazione 
		che separa il Libano da Israele. “A ciò si aggiunge la ricerca 
		costante del consenso unanime della popolazione locale mediante la 
		realizzazione di progetti di cooperazione civile-militare - ha detto 
		Del Col - nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di 
		Sicurezza dell’Onu e della risoluzione 2539 dello scorso 28 agosto che, 
		oltre a rinnovare per un altro anno il mandato di Unifil, ha gettato le 
		basi per un’ulteriore sinergia tra la missione e le parti verso gli 
		obiettivi del mandato”. Facendo riferimento al dinamismo e alla 
		complessità degli interventi di cooperazione civile-militare realizzati 
		a favore della popolazione, il generale Del Col ha sottolineato i tratti 
		distintivi della missione della Brigata SASSARI, “caratterizzata 
		dall’azione di contrasto all’emergenza Covid nell’area di 
		responsabilità, con un’attenzione particolare al supporto delle 
		strutture pubbliche e al sostegno della microeconomia nel territorio 
		attraverso lo sviluppo di progetti che hanno favorito l’avvio di un 
		circolo virtuoso di self-sustainability building, utile a affrontare la 
		difficile crisi economica che sta attraversando il paese”. Il 
		successo della missione è stato riconosciuto anche dal Segretario 
		Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che in un messaggio 
		inviato al generale Del Col ha evidenziato “l’assoluto equilibrio 
		raggiunto dai “caschi blu” tra l’emergenza pandemica, l’assolvimento del 
		mandato e andando anche oltre il mandato di Unifil, con l’assistenza 
		alle forze armate libanesi a seguito dell’esplosione al porto di Beirut”.
		Prima della cerimonia, posizionato nello spazio verde di fronte al 
		quartier generale della base, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha 
		inaugurato un monumento raffigurante una croce e una mezzaluna, a 
		ricordo dell’incontro interreligioso dal titolo “Un cammino comune verso 
		la pace perpetua”, tenutosi a ottobre 2020 nella base di Shama, che ha 
		visto riuniti attorno a un tavolo i rappresentanti delle principali 
		religioni monoteiste presenti nel Sud del Libano. La Brigata alpina 
		TAURINENSE, alla sua seconda missione in Libano con i colori delle 
		Nazioni Unite, assume il comando del settore Ovest di Unifil in cui 
		operano 3.800 “caschi blu” di 16 dei 45 paesi contributori alla missione 
		Unifil. Del contingente multinazionale fanno parte 1.000 militari 
		italiani, 800 dei quali appartenenti alla Brigata alpina TAURINENSE.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		SOTTOSEGRETARIO CALVISI RINGRAZIA BRIGATA SASSARI PER GRANDE IMPEGNO E 
		DETERMINAZIONE
		ROMA, 3 FEBBRAIO 2021 - “Un ringraziamento alla 
		Brigata SASSARI che ha assolto in maniera esemplare e con grande 
		professionalità il mandato affidato nel rispetto della risoluzione 1701 
		dell’11 agosto 2006 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU”. Lo ha 
		dichiarato il Sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi, in occasione 
		del passaggio di consegne al comando del Settore Ovest di UNIFIL alla 
		Brigata alpina TAURINENSE.
		“In questi mesi, consapevoli dei rischi legati al Covid, i militari 
		della Brigata SASSARI, guidati dal Generale Andrea Di Stasio, hanno 
		lavorato con grande impegno e determinazione affinché - ha 
		continuato il Sottosegretario Calvisi - la loro presenza fosse 
		percepita quale determinante fattore di stabilità per il Sud del Libano. 
		Per la seconda volta, la Brigata SASSARI ha condotto con successo la 
		missione di pace dell’ONU nel settore ovest di UNIFIL, coordinando 3.800 
		caschi blu di 16 Paesi. E lo ha fatto sempre con elevata 
		professionalità, con l’obiettivo di assistere la popolazione civile e di 
		contribuire a sostenere le Forze armate libanesi nelle operazioni di 
		sicurezza dell’area. Le eccellenti relazioni che i nostri militari hanno 
		instaurato e consolidato con la popolazione sono il frutto della loro 
		capacità di ridurre le distanze con i cittadini locali, abbattendo ogni 
		barriera culturale, religiosa e linguistica".
		"Eccellenti capacità e spirito di collaborazione che hanno dimostrato 
		anche in occasione della tragica esplosione al porto di Beirut, quando 
		un loro convoglio è entrato immediatamente nella capitale e nell’area 
		portuale per soccorrere i feriti, prestare aiuto al personale nazionale 
		e delle Nazioni Unite e supportare le forze armate libanesi nelle 
		operazioni di rimozione delle macerie. Al Generale Di Stasio e a tutto 
		il suo personale va il sentito ringraziamento per l’eccellente lavoro 
		svolto in questi mesi. Al Generale Davide Scalabrin e a tutti gli uomini 
		e le donne della Brigata alpina TAURINENSE, da oggi al comando del 
		Settore Ovest di UNIFIL e della Joint Task Force italiana in Libano 
		- ha concluso Calvisi - rivolgo l’augurio di buon lavoro, 
		nella certezza che anche loro sapranno continuare nell’opera di 
		collaborazione con la popolazione civile e sostegno alle forze armate 
		libanesi nelle operazioni di sicurezza e stabilizzazione dell’area".
		![]()
		“CASCHI 
		BLU” ITALIANI DONANO MACCHINE PER CUCIRE A DONNE CENTRO SVILUPPO SOCIALE 
		DI BINT JBEIL
		
		SHAMA, 1 FEBBRAIO 2021 - Macchine per cucire professionali 
		complete di ricambi e accessori, da utilizzare per il confezionamento di 
		mascherine protettive in tessuto lavabile multistrato, utili al 
		contenimento della trasmissione del Coronavirus, sono state donate alle 
		donne del Centro di sviluppo sociale di Bint Jbeil, nel Libano del Sud, 
		dai “caschi blu” del contingente italiano di Unifil, la Forza di 
		interposizione delle Nazioni Unite schierata al confine con lo stato 
		d’Israele.
		Grazie al contingente italiano, il “Laboratorio Italia” potrà 
		confezionare mascherine per la popolazione e offrire nuove opportunità 
		di lavoro alle donne della comunità di Bint Jbeil, con possibilità di 
		guadagno per le famiglie. Soddisfazione per il successo dell’iniziativa 
		è stata espressa dal comandante del settore Ovest di Unifil, generale di 
		brigata Andrea Di Stasio, il quale ha sottolineato che oltre alla lotta 
		al Covid “il progetto guarda a un coinvolgimento di risorse e 
		competenze locali capaci di generare positive ricadute economiche nel 
		territorio. Tutto questo, nell’ottica di un rafforzamento di politiche 
		partecipative di sviluppo sociale che siano in grado di dare slancio al 
		settore occupazionale femminile e favorire lo state e il 
		capacity building nel Sud del paese. Un ciclo virtuoso di self 
		sustainability - lo ha definito Di Stasio - che il contingente 
		italiano ha voluto implementare in ambito Unifil e che si sta rivelando 
		vincente”.
		La donazione, finanziata con fondi del ministero della Difesa italiano, 
		rientra nell’ambito dei progetti di cooperazione civile-militare 
		promossi dal contingente italiano per garantire l'assistenza alla 
		popolazione che, insieme al monitoraggio della cessazione delle ostilità 
		e al supporto alle forze armate locali, è uno dei principali compiti 
		assegnati al contingente italiano di Unifil nel rispetto della 
		risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		CONCLUSO CORSO SPECIALIZZAZIONE PER OPERATORI FORZE DI SICUREZZA 
		LIBANESI
		
		SHAMA, 20 GENNAIO 2021 - Migliorare il livello complessivo di 
		efficienza operativa delle forze di sicurezza libanesi, attraverso 
		l’acquisizione di tecniche di tiro statico e dinamico, in spazi aperti e 
		in contesti urbani, da adottare in attività antiterrorismo. E' questo lo 
		scopo del Marksmanship course, momento addestrativo organizzato dai 
		“caschi blu” del contingente italiano di Unifil a favore di agenti di 
		polizia e di operatori delle unità antiterrorismo libanesi.
		Il corso, ideato dal comando del settore Ovest di Unifil e condotto 
		dagli istruttori di Italbatt, unità di manovra su base 3° Reggimento 
		Bersaglieri della Brigata SASSARI, si è aperto con un ciclo di lezioni 
		teoriche incentrate sui fondamentali del tiro e sullo sviluppo di 
		abilità connesse con l’impiego delle armi in condizioni di stress. La 
		seconda fase si è conclusa con un’esercitazione a fuoco nel poligono di 
		tiro di Naqoura, in cui è stato simulato l’intervento di un team di 
		polizia contro rapinatori armati, rappresentati da sagome, conclusosi 
		con il ferimento e la cattura dei malviventi.
		Il colonnello Carlo Di Pinto, comandante di Italbatt, si è complimentato 
		con gli istruttori e gli operatori delle forze di sicurezza libanesi per 
		la buona riuscita dell’attività. “Lo sviluppo delle capacità 
		operative delle forze armate e di polizia libanesi - ha dichiarato 
		Di Pinto - è uno degli obiettivi di maggior successo conseguiti dai 
		militari italiani, utile a perfezionare il livello di interoperabilità 
		con i peacekeepers di Unifil nel rispetto della risoluzione 1701 del 
		Consiglio di Sicurezza dell'Onu”.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		PROGETTO ITALIANO PER VIDEOSORVEGLIANZA SALA OPERATIVA DELLA 5a
		BRIGATA LAF
		
		SHAMA, 14 GENNAIO 2021 – Garantire una capacità di intervento 
		integrata e ancora più rapida per far fronte a situazioni di emergenza, 
		è quanto sara’ in grado di assicurare la sala operativa del comando 
		della 5a Brigata delle Forze armate libanesi (LAF), dislocata 
		a Tiro, nella regione meridionale del paese. Tutto ciò grazie a 
		un’importante fornitura di moderne attrezzature informatiche e sistemi 
		di videosorveglianza digitale dotati di telecamere IP ad alta 
		risoluzione, donati dai “caschi blu” del contingente italiano di Unifil, 
		la Forza di interposizione della Nazioni Unite schierata nel Libano del 
		Sud.
		Uno specifico software applicativo consentirà agli addetti alla sala 
		operativa di ricevere ed elaborare le immagini provenienti dal 
		territorio, affidando i vari interventi alle unità operative attraverso 
		notifiche in tempo reale in modo da dispiegare efficacemente uomini e 
		mezzi in tutte le 108 municipalità presenti nell’area di responsabilità 
		del settore Ovest di Unifil a guida italiana. Inoltre, sarà possibile 
		condividere informazioni con le forze di polizia, la protezione civile 
		libanese e il comando Unifil di Sector West, indispensabili non solo per 
		la gestione di emergenze (alluvioni, incendi e frane), eventi o di 
		situazioni potenzialmente critiche, ma anche per il monitoraggio 
		dell’epidemia dei casi di Covid-19, fungendo da supporto alle decisioni 
		operative delle LAF per la soluzione di problematiche connesse con la 
		sicurezza della popolazione.
		“Grazie alla nuova sala operativa il comando dell’unità sarà in grado 
		di ottimizzare le risorse a disposizione e coordinare in tempo reale 
		strategie e sinergie d’intervento mirate su tutto il territorio”, ha 
		commentato il generale Andrea Di Stasio, comandante del contingente 
		italiano in Libano, ricordando che “uno dei compiti primari di Unifil, 
		assegnati nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza 
		dell'Onu, consiste nel supporto delle LAF e trova concreta attuazione 
		proprio in questo progetto, interamente finanziato dal ministero della 
		Difesa italiano”. A causa del lockdown totale di 
		dodici giorni decretato dal governo libanese, la cerimonia di consegna 
		delle apparecchiature informatiche si è svolta mediante un 
		videocollegamento dalla base di Shama, alla quale, oltre al generale Di 
		Stasio, ha preso parte il comandante della 5a Brigata delle 
		LAF, generale Edgard Lawandos.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		“CASCHI 
		BLU” ITALIANI DONANO SISTEMI VIDEOLARINGOSCOPIA A OSPEDALI LIBANESI
		
		SHAMA, 7 GENNAIO 2021 – Tre innovativi sistemi di 
		videolaringoscopia, utili alla visualizzazione chiara e in tempo reale 
		delle vie aeree di un paziente, sono stati donati dal contingente 
		italiano delle Nazioni Unite schierato nel Libano del Sud (Unifil) ai 
		reparti di anestesia e rianimazione degli ospedali di Bint Jbeil, Tibnin 
		e Tiro, importanti centri di riferimento nel paese per la gestione 
		dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
		Le apparecchiature, che andranno ad integrare e potenziare la 
		strumentazione in dotazione ai tre presidi sanitari libanesi, consentono 
		di ridurre al minimo i tempi di intubazione del paziente e di limitare 
		l'esposizione del personale sanitario alle secrezioni orofaringee di 
		persone potenzialmente affette da Coronavirus, consentendo ad 
		anestesisti e rianimatori di lavorare con maggiore sicurezza ed 
		efficacia. I macchinari sono stati consegnati nel corso di simboliche 
		cerimonie organizzate in spazi aperti nel rispetto delle misure di anti 
		Covid, alla quale hanno preso parte il comandante del contingente 
		italiano in Libano, generale Andrea Di Stasio, il sindaco e presidente 
		dell’Unione delle municipalità di Tiro, Hassan Dbouke, e personale 
		sanitario degli ospedali governativi delle tre municipalità.
		La donazione, interamente finanziata con fondi del ministero della 
		Difesa italiano e di fondamentale rilevanza in questo momento storico, 
		rientra nell’ambito dei progetti di cooperazione civile-militare 
		promossi e finalizzati dal contingente italiano nonostante il Covid-19, 
		per garantire l'assistenza alla popolazione nella lotta al virus, che 
		ancora ieri, in tutto il paese, ha fatto registrare migliaia di nuovi 
		casi di positività e numerosi decessi.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		GIORNATA DEL TRICOLORE: FORZE ARMATE STATO MAGGIORE DIFESA su Twitter
		
		#7gennaio
		uniti sotto la Bandiera ______ i #CaschiBlu del contingente italiano #UNIFIL 
		su base Brigata SASSARI dell'@Esercito celebrano il 224° Anniversario 
		della Giornata del #Tricolore
		#ForzeArmate #UnaForzaperilPaese #FestadelTricolore
		#ONU
		
		
		CASCHI BLU ITALIANI PER RECUPERO SITO ARCHEOLOGICO DI TIRO
		
		SHAMA, 4 GENNAIO 2021 - Un nuovo progetto di recupero e 
		valorizzazione del sito archeologico dell’antica città di Tiro, nel Sud 
		del Libano, è stato completato dai “caschi blu” italiani della missione 
		Unifil. I lavori hanno riguardato la manutenzione dell’impianto di 
		illuminazione e la realizzazione della recinzione perimetrale dell’area 
		di Al-Mīnā', una delle tre zone di inestimabile interesse archeologico 
		situata nella parte sud-occidentale dell’omonima città fenicia, 
		contenente resti di epoca greca, romana e bizantina, tra i quali si 
		trova una lunga e imponente strada colonnata pavimentata a mosaico che 
		porta all'antico porto egizio, una particolare arena e un vasto 
		complesso termale.
		Il progetto, finanziato con fondi del Ministero della Difesa italiano, 
		rientra nell’ambito dei progetti di cooperazione civile-militare 
		inseriti nel piano di tutela, conservazione e valorizzazione del 
		patrimonio archeologico di Tiro, dichiarata dall’Unesco patrimonio 
		mondiale dell’umanità, portato avanti dai “caschi blu” del contingente 
		italiano di Unifil in stretto coordinamento con le autorità locali, 
		facendo ricorso a manodopera del posto. L’iniziativa è stata 
		particolarmente riconosciuta e apprezzata dalle autorità libanesi 
		intervenute alla cerimonia di inaugurazione, alla quale ha preso parte 
		il sindaco e presidente dell’Unione delle municipalità di Tiro, Hassan 
		Dbouk e il comandante del contingente italiano in Libano, generale di 
		brigata Andrea Di Stasio. “La consapevolezza e la sensibilità di noi 
		militari italiani per l’arte e la cultura ha trovato espressione oggi in 
		questa attività di valorizzazione del sito archeologico di Tiro - ha 
		dichiarato Di Stasio a margine della cerimonia organizzata in forma 
		ristretta a causa dell’emergenza Coronavirus - io sono solo uno dei 
		tanti testimoni di un rapporto millenario tra due sponde del 
		Mediterraneo, tra la cultura italiana e quella libanese. Spero che 
		questo progetto sia foriero di futuri slanci non solo nell’archeologia e 
		nell’arte ma anche nel turismo e, quindi, nella ripresa economica di 
		questa terra meravigliosa”.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		ESERCITAZIONE “GREEN ZONE 2020” PER CASCHI BLU E LAF
		
		SHAMA, 30 DICEMBRE 2020 – Attuare il piano messo a punto dal 
		comando di Unifil mediante procedure d’intervento immediato da adottare 
		in caso di rischio ambientale e sanitario, determinato da sorgenti di 
		inquinamento rilevate all’interno e all’esterno delle basi Onu dislocate 
		nel Libano del Sud. Questo lo scopo della “Green Zone 2020”, 
		esercitazione multinazionale pianificata e organizzata dal comando del 
		contingente italiano in Libano in stretta coordinazione con personale 
		Unifil dell'Environmental Management Unit (EMU), unità per la 
		supervisione e la gestione delle tematiche di natura ambientale.
		"Green Zone 2020" ha visto impiegati, in maniera sinergica e combinata, 
		assetti delle unità di manovra del settore Ovest e delle Forze Armate 
		libanesi (LAF). L’ultima, in ordine di tempo, è stata l’esercitazione 
		condotta nell’area addestrativa di Chawakeer, a Tiro, nel rispetto delle 
		misure precauzionali legate all’emergenza Coronavirus. Protagonisti i 
		“caschi blu” di Italbatt, unità su base 3° Reggimento Bersaglieri 
		rinforzata da militari del gruppo squadroni del Reggimento “Cavalleggeri 
		Guide” (19°), assetti sanitari e di sicurezza delle LAF e un team 
		italiano specializzato CBRN (Chimico, Biologico, Radiologico e Nucleare) 
		del 7° Reggimento difesa CBRN “Cremona”. Durante l’esercitazione è stato 
		simulato un intervento di emergenza ambientale causato dallo scoppio di 
		un incendio con possibile contaminazione dell’area da agenti inquinanti. 
		Mentre assetti operativi di Italbatt e delle LAF hanno operato per 
		garantire la sicurezza dell’area, l’intervento combinato di squadre 
		antincendio dell’esercito libanese e di nuclei specialistici CBRN del 
		settore Ovest ha consentito di estinguere l’incendio e di effettuare le 
		attivita’ di rilevazione, identificazione, campionamento e 
		decontaminazione dei mezzi, dei materiali e del personale coinvolto 
		nell’area di intervento. Sul posto anche un team sanitario delle LAF, 
		intervenuto per il soccorso e l’esfiltrazione di un ferito trasportato 
		in ospedale.
		Un plauso particolare per il livello di addestramento e di 
		interoperabilità raggiunto tra le unità dei diversi contingenti, ma 
		soprattutto tra le unità di Unifil e le LAF, è stato espresso anche dal 
		comandante del Sector West, generale di brigata Andrea Di Stasio. 
		“L’Italia è uno dei paesi che maggiormente contribuisce allo sviluppo 
		della capacità operativa delle forze armate libanesi - ha detto Di 
		Stasio - grazie soprattutto a un approccio addestrativo improntato a 
		praticità, flessibilità e all’attitudine empatica dei soldati italiani, 
		unanimamente riconosciuta sia a livello internazionale, sia da parte 
		delle autorità militari libanesi”. Del settore Ovest di Unifil, 
		attualmente su base Brigata SASSARI, fanno parte oltre 1.000 militari 
		italiani, tra i quali circa 450 “sassarini”, che operano insieme ai 
		peacekeepers di altre 15 nazioni (Armenia, Bielorussia, Brunei 
		Darussalam, Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia del 
		Nord, Malesia, Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e Ungheria). 
		L'Italia detiene la leadership della missione Unifil, nella quale sono 
		impegnati piu’ di 10.000 militari e circa 800 civili di 45 nazioni.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		TERZO BERSAGLIERI COMMEMORA IN LIBANO IL 78° 
		ANNIVERSARIO BATTAGLIA DI NATALE
		
		
		
AL MANSOURI UNP 1-26, 21 DICEMBRE 2020 - I militari del 3° 
		Reggimento Bersaglieri hanno commemorato il 78° anniversario della 
		“Battaglia di Natale”, l’episodio più tragico della campagna di Russia, 
		accaduto nel dicembre del 1941. I fanti piumati del Glorioso Terzo, 
		posti a presidio del caposaldo di Petropavlovka, contennero forze 
		nemiche sovietiche dieci volte superiori, riuscendo infine, il 28 
		dicembre, a riconquistare tutte le posizioni dopo una serie di 
		contrattacchi. Caddero in combattimento 168 soldati, 207 furono i 
		dispersi e oltre 700 i feriti, mentre 305 perirono per il freddo 
		glaciale.
		La commemorazione si è svolta nel rispetto delle misure anti Covid nella 
		base delle Nazioni Unite di Al Mansouri, dove il TERZO, dal 5 agosto, 
		costituisce la task force di manovra Italbatt nell’ambito 
		dell’operazione “Leonte XXVIII” di Unifil e contribuisce con i battle 
		groups delle altre nazioni al controllo della “blue line” e del 
		territorio del Sud del Libano, in assistenza alle forze armate libanesi. 
		La giornata celebrativa, svoltasi alla presenza del generale di 
		divisione bersagliere Stefano Del Col, capo missione e comandante della 
		Forza di interposizione delle Nazioni Unite nel Libano del Sud, è 
		iniziata con l’omaggio alla Bandiera di Guerra del TERZO, la più 
		decorata dell’Esercito Italiano, seguita dalla deposizione di una corona 
		di fiori in onore dei Caduti. Il colonnello Carlo Di Pinto, 84° 
		comandante del TERZO, nel suo discorso ha ricordato le gesta dei 
		bersaglieri nei fatti d’arme sul fronte russo, la figura eroica del 
		colonnello Aminto Caretto e quella di don Giovanni Mazzoni, cappellano 
		militare del reparto, che perì in combattimento il giorno di Natale del 
		1941 mentre soccorreva un soldato ferito. La celebrazione, molto sobria, 
		si è conclusa con l’inaugurazione di un monumento del Terzo reggimento 
		bersaglieri, a ricordo e testimonianza del passaggio e dell’operato dei 
		fanti piumati della Brigata SASSARI nella “Terra dei cedri”.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		DA ITALBATT DONAZIONI A FAVORE DI SCUOLE E ASSOCIAZIONI
		
		AL MANSOURI, 17 DICEMBRE 2020 - Continua l’impegno dei “caschi 
		blu” italiani nel Sud del Libano a favore di scuole ed associazioni di 
		volontariato locali. Venendo incontro alle richieste ricevute dalle 
		istituzioni presenti in loco, operatori specializzati del 5° Reggimento 
		Genio Guastatori di Italbatt, l’unità di manovra del contingente 
		italiano di Unifil su base 3° Reggimento Bersaglieri della Brigata 
		SASSARI, hanno eseguito una serie di interventi di miglioria di alcune 
		infrastrutture scolastiche.
		I lavori hanno reso fruibili cortili e aree giochi abbandonati da tempo 
		a causa della cronica mancanza di fondi destinati a questo importante 
		settore. Inoltre, in occasione delle imminenti festività di fine anno, i 
		militari italiani hanno organizzato una raccolta fondi, i cui proventi 
		sono stati utilizzati per l’acquisto di giocattoli e materiale didattico 
		che sono stati donati agli studenti delle scuole primarie della 
		provincia di Tiro. “Un gesto piccolo ma significativo - lo ha 
		definito il colonnello Carlo Di Pinto, comandante di Italbatt - che 
		ha contribuito a regalare momenti di spensieratezza ai bambini del Sud 
		del Libano in un periodo sicuramente non facile per il Paese”, 
		duramente colpito dalla crisi economica e dall’emergenza sanitaria in 
		corso.
		Il supporto alle autorità locali e il ristabilimento delle condizioni 
		per l’assistenza alla popolazione sono tra i compiti principali 
		assegnati a Unifil dalla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza 
		dell’Onu, unitamente al monitoraggio della cessazione delle ostilità tra 
		Libano e Israele e al supporto alle forze armate libanesi. Il settore 
		Ovest di Unifil, attualmente su base Brigata SASSARI, è al comando del 
		generale Andrea Di Stasio. Del contingente fanno parte oltre 1.000 
		militari italiani, tra i quali circa 450 “sassarini”, che operano 
		insieme ai peacekeepers di altre 15 nazioni (Armenia, Bielorussia, 
		Brunei Darussalam, Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia 
		del Nord, Malesia, Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e 
		Ungheria).
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		CORSO ALTA SPECIALIZZAZIONE PER UFFICIALI FORZE ARMATE LIBANESI A SHAMA
		
		SHAMA, 15 DICEMBRE 2020 - Cinque ufficiali libanesi, di cui uno 
		donna, appartenenti al General Directorate of General Security Forces, 
		hanno ultimato il corso di specializzazione nel Military Decision Making 
		Process (MDMP) che attesta l’efficace apprendimento delle procedure di 
		pianificazione delle missioni militari. Un traguardo che i militari 
		libanesi hanno raggiunto al termine di un intenso ciclo di lezioni 
		teorico-pratiche di una settimana organizzato nella base “MOVM Andrea 
		Millevoi” di Shama dai “caschi blu” del contingente italiano di Unifil, 
		la Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano del 
		Sud.
		In cattedra, nella veste di istruttori, ufficiali italiani esperti della 
		branca intelligence e operativa che hanno illustrato ai corsisti i 
		lineamenti dottrinali sul processo di pianificazione e, in particolare, 
		i passi che ne scandiscono e sequenziano lo sviluppo prima della 
		decisione finale. I militari italiani, riuniti in un gruppo di lavoro 
		multidisciplinare, hanno introdotto il concetto di ciclo operativo 
		(pianificazione, preparazione, esecuzione e valutazione), processo 
		incentrato sulla figura del comandante che, ricevuta la missione, 
		orienta lo staff e i comandanti subordinati sulle azioni da compiere e 
		sulle modalità di impiego delle risorse disponibili, per poi pianificare 
		e trasformare la decisione in ordini. Il comandante del contingente 
		italiano, generale di brigata Andrea Di Stasio, ha ribadito l’importanza 
		dell’addestramento congiunto con le forze armate libanesi (LAF), utile a
		“perfezionare il livello di interoperabilità con i peacekeepers dell’Onu 
		in vista di una sempre maggiore, efficace ed autonoma capacità di 
		intervento di queste ultime a Sud del fiume Litani, specialmente a 
		ridosso della Blue line”, la linea di demarcazione che separa il 
		Libano da Israele.
		Nonostante l’emergenza sanitaria in corso, ma pur sempre nel rispetto 
		delle misure anti Covid, proseguono le attività addestrative programmate 
		mensilmente dal contingente italiano con il quartier generale del South 
		Litani Sector (SLS). Esse riguardano principalmente quattro macro-aree 
		di intervento che spaziano dai corsi basici e avanzati ad altri più 
		specifici, come nel caso del Combat medical evacuation course, attività 
		addestrativa volta a migliorare le conoscenze teoriche e le capacità 
		negli interventi di primo soccorso in combattimento, o della condotta di 
		operazioni in ambiente urbanizzato attraverso il modulo MOUT (Military 
		Operations in Urban Terrain) con l’impiego di simunition, munizionamento 
		da addestramento non letale, costituito da proiettili con carica ad 
		acqua e coloranti, che permette di effettuare l’attività a partiti 
		contrapposti, rendendo lo scenario estremamente realistico. Il supporto 
		alle forze armate locali, insieme al monitoraggio della cessazione delle 
		ostilità e all'assistenza alla popolazione libanese, è uno dei 
		principali compiti assegnati al contingente italiano di Unifil nel 
		rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		COVID-19: MEDICI ITALIANI E LIBANESI A CONFRONTO IN VIDEOCONFERENZA
		
		SHAMA, 10 DICEMBRE 2020 - Rafforzare la collaborazione tra Italia 
		e Libano nel contrasto dell’emergenza sanitaria in corso attraverso la 
		condivisione delle esperienze tecniche e dei protocolli terapeutici che 
		hanno sinora dimostrato scientificamente la migliore efficacia nella 
		lotta al Coronavirus. Questo lo scopo dell’incontro scientifico 
		organizzato dal contingente italiano delle Nazioni Unite schierato nel 
		Libano del Sud (Unifil), al quale hanno partecipato in videoconferenza 
		medici italiani e personale sanitario dell’ospedale governativo di Bint 
		Jbeil, uno dei più importanti centri di riferimento nel paese per la 
		lotta al Covid-19.
		L’iniziativa, promossa dall’ufficio Civil Affairs del settore Ovest di 
		Unifil e coordinata dal Gender Advisor del contingente italiano, ha 
		visto la partecipazione del maggiore medico Cristian Benegiamo, del 
		maggiore medico Nadir Rachedi, del maggiore infermiere Antonio Andreozzi 
		- tutti appartenenti all’Esercito Italiano e in servizio al Policlinico 
		militare “Celio” di Roma - del professor Emanuele Nicastri, direttore 
		della divisione Malattie infettive e tropicali dell’Istituto nazionale 
		per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, e del 
		professore Paolo Pelosi, direttore dell’Unita’ operativa di Anestesia e 
		terapia intensiva dell’ospedale policlinico “San Martino” di Genova.
		Numerose le tematiche affrontate: dalle sfide logistiche sostenute dai 
		nosocomi nella riconfigurazione in ospedali Covid, agli ultimi 
		aggiornamenti scientifici sulle strategie terapeutiche più efficaci 
		nella gestione del paziente Covid-19 in reparto ordinario e in terapia 
		intensiva. L’evento, inoltre, ha permesso di condividere l’esperienza 
		accumulata sul campo da parte dei colleghi italiani sin dalla prima 
		ondata pandemica, in particolare nel Nord Italia. Ad aprire i lavori è 
		stato il comandante del contingente italiano in Libano, generale di 
		brigata Andrea Di Stasio, il quale ha sottolineato che “l’iniziativa 
		rappresenta in assoluto il primo esempio, in era pandemica, di 
		cooperazione civile-militare nel settore della formazione scientifica in 
		Libano, importante non solo per la condivisione delle esperienze 
		italiane, ma anche per aver creato un network scientifico tra i due 
		paesi, utile nella lotta alla pandemia”. Un particolare 
		ringraziamento per la professionalità e la dedizione mostrate nella 
		lotta al Coronavirus è stato rivolto dal generale Di Stasio ai medici e 
		agli infermieri italiani e libanesi in collegamento. “A voi - ha 
		detto Di Stasio - giunga tutta la nostra riconoscenza per il coraggio 
		e l’umanità che quotidianamente dimostrate nel prendervi cura dei 
		malati, soprattutto tra la popolazione più anziana e le persone più 
		deboli, un servizio generoso spesso pagato da molti vostri colleghi con 
		la loro stessa vita”.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		“CASCHI BLU” ITALIANI CONSEGNANO MEDICINALI A CROCE ROSSA TIRO E BINT 
		JBEIL
		
		SHAMA, 7 DICEMBRE 2020 – Un'importante fornitura di medicinali 
		per contrastare il Coronavirus e la cura di altre patologie, per un 
		valore di circa 250mila euro, è stata consegnata alla Croce Rossa di 
		Tiro e di Bint Jbeil dai “caschi blu” italiani inquadrati nella Forza 
		delle Nazioni Unite schierata nel Libano del Sud (Unifil).
		I farmaci sono in gran parte antibiotici per le vie respiratorie, 
		raccomandati nel trattamento di pazienti affetti da Covid-19, ma anche 
		farmaci per la cura di patologie gastrointestinali, meningiti, infezioni 
		delle vie urinarie, coliche addominali e gastriti. Alla cerimonia di 
		consegna dei medicinali ha preso parte il comandante del contingente 
		italiano in Libano, generale di brigata Andrea Di Stasio, il quale ha 
		evidenziato che "la donazione è finalizzata al supporto in campo 
		sanitario di persone e famiglie libanesi che versano in condizioni di 
		particolare svantaggio sociale ed economico". I farmaci, a cui si 
		aggiunge la distribuzione di 14.000 mascherine chirurgiche e di 3.000 
		flaconi di gel disinfettante acquistati con fondi del ministero italiano 
		della Difesa, “serviranno - ha spiegato il gen. Di Stasio - a 
		sopperire alle esigenze delle principali strutture ospedaliere e di 
		selezionati centri medici e ambulatoriali individuati dalle autorità e 
		dai rappresentanti delle comunità locali”.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		CONTINGENTE ITALIANO DONA MACCHINARI PER DIAGNOSI RAPIDA COVID-19
		
		SHAMA, 4 DICEMBRE 2020 - Due nuovi macchinari per la diagnosi 
		rapida di positività al Coronavirus sono stati donati dal contingente 
		italiano delle Nazioni Unite schierato nel Libano del Sud (Unifil) 
		all’ospedale di Tiro e di Tibnin, due tra i piu’ importanti centri di 
		riferimento nel paese per la lotta al Covid. Si tratta di due estrattori 
		automatici che consentono la preparazione automatizzata di campioni di 
		DNA, RNA e proteine, riducendo le fasi di elaborazione manuale delle 
		analisi, con risultati standardizzati e tempi di risposta più rapidi, 
		oltre a un monitoraggio più accurato dei procedimenti.
		Le apparecchiature, acquistate con fondi del Ministero della Difesa 
		italiano, consentiranno agli esperti dei laboratori di virologia dei due 
		ospedali libanesi di disporre di un’arma in più nella lotta contro il 
		Coronavirus. “Grazie a questi moderni macchinari sarà possibile 
		ridurre i tempi di estrazione del genoma del Coronavirus e, quindi, di 
		abbattere quelli legati al responso diagnostico, così da intervenire più 
		rapidamente sul paziente con la terapia”, hanno spiegato i direttori 
		sanitari dei due ospedali.
		Sentimenti di gratitudine per la speciale donazione sono stati espressi 
		dalle autorità politiche e sanitarie locali al generale di Brigata 
		Andrea Di Stasio, comandante del settore Ovest di Unifil a guida Brigata 
		SASSARI. Inoltre, particolare riconoscenza è stata manifestata nei 
		confronti dei militari italiani i quali, nonostante il Covid, continuano 
		ad operare al fianco del popolo libanese. “L’emergenza sanitaria che 
		stiamo vivendo ed affrontando riguarda tutti da vicino - ha detto Di 
		Stasio - il virus non fa distinzione di nazionalità. Solo restando 
		uniti, mettendoci al servizio della collettività, potremo pensare di 
		sconfiggerlo e di tornare alla vita di tutti i giorni”. Una 
		donazione simile era stata effettuata dal contingente italiano a favore 
		degli ospedali di Tiro e di Bint Jbeil nell’ambito dei progetti di 
		cooperazione civile-militare per la lotta all’emergenza Coronavirus nel 
		Sud del paese. In quell’occasione furono consegnate due moderne 
		apparecchiature per processare i tamponi, strumenti necessari e 
		indispensabili per accertare i casi di positività al Covid -19 che si 
		basano sulla metodica molecolare di reazione a catena della polimerasi (PCR), 
		messa a punto in base alla sequenza genetica del virus Sars-Cov-2.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		RASSEGNA VIDEO OTV.COM.LB - TIRO, 
		2 DICEMBRE 2020 - Il comandante del settore Ovest e del contingente 
		italiano che opera nell’ambito della missione UNIFIL nel Sud del Libano, 
		il generale Andrea Di Stasio, ha donato alla Municipalità di Tiro un 
		estrattore automatico che consente la preparazione automatizzata di 
		campioni di DNA e RNA, utile per la diagnosi rapida di positività al 
		Coronavirus, e apparecchiature per processare i tamponi. Il materiale è 
		stato consegnato al sindaco di Tiro presso la sede del palazzo comunale. 
		Dopo la cerimonia di consegna, il generale ha ribadito l’importanza 
		delle relazioni storiche e dell’amicizia tra il popolo italiano ed il 
		popolo libanese.
		Nel suo intervento il generale Di Stasio ha dichiarato che i “caschi 
		blu” del settore Ovest di Unifil «continuano ad espletare con impegno 
		il proprio dovere nei confronti della comunità civile locale nella lotta 
		contro il Coronavirus, in collaborazione con la municipalità di Tiro. 
		Opereremo mano nella mano al fine di sconfiggere questa epidemia».
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office 
		
		
		“CASCHI BLU” ITALIANI CONSEGNANO 4 TONNELLATE PASTA ALIMENTARE A CASE 
		RIPOSO 
		
		SHAMA, 2 DICEMBRE 2020 - Più di quattro tonnellate di pasta 
		alimentare sono state distribuite dai militari del contingente italiano 
		di Unifil a due case di riposo e cura di Tiro e Abbassiyah, nel Libano 
		del Sud. Le strutture ospitano circa 200 anziani, molti dei quali non 
		autosufficenti a causa di disabilità fisiche e psichiche, che 
		necessitano di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa. I 
		direttori delle due strutture hanno rivolto un sentito ringraziamento 
		all’Italia e ai peacekeeper del contingente nazionale ed aggiunto che 
		“oltre all’aspetto nutrizionale, un pasto sano e gradevole consumato a 
		tavola produce effetti benefici anche da un punto di vista relazionale, 
		generando tra gli anziani ospiti momenti di piacevole scambio emotivo”. 
		Le confezioni di pasta sono state caricate e trasportate a bordo dei 
		mezzi delle Nazioni Unite nel rispetto delle misure precauzionali e dei 
		requisiti igienico sanitari vigenti. L’iniziativa segue lo speciale 
		piano di distribuzione di oltre 30 tonnellate e mezzo di generi 
		alimentari di prima necessità effettuato dai “caschi blu” italiani nel 
		mese di ottobre, studiato per raggiungere persone e famiglie 
		particolarmente bisognose - compresi gli ospiti di alcuni orfanotrofi e 
		centri per disabili - attraverso i volontari della Croce Rossa e delle 
		comunità di tutte le principali confessioni religiose presenti nell’area 
		di operazioni del contingente italiano.
		“In questo tempo difficile segnato dal Coronavirus, il nostro vuole 
		essere non solo un atto di sostegno concreto verso il popolo libanese, 
		ma soprattutto un gesto di generosità e di altruismo proprio del soldato 
		italiano che punta dritto alla dignità delle persone più fragili”, 
		ha affermato il comandante del contingente italiano in Libano, generale 
		di brigata Andrea Di Stasio. 
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		AL SECTOR WEST DI UNIFIL CORSI D’ITALIANO ONLINE PER DONNE LIBANESI
		
		SHAMA, 30 NOVEMBRE 2020 - Un corso online di conoscenza basica 
		della lingua italiana è stato organizzato dai “caschi blu” del 
		contingente italiano del settore Ovest di Unifil, la Forza delle Nazioni 
		Unite schierata nel Libano meridionale, a favore di alcune donne della 
		municipalità di Ain Ebel, una cittadina di circa 1.500 abitanti situata 
		nel distretto di Bint Jbeil. La richiesta, avanzata dal sindaco di Ain 
		Ebel, è stata accolta dal generale di brigata Andrea Di Stasio, 
		comandante del settore Ovest di Unifil. Il corso, programmato per due 
		volte alla settimana, terminerà a dicembre con la cerimonia di consegna 
		“virtuale” degli attestati di frequenza. L’attività è stata organizzata 
		dal gender advisor del contingente italiano secondo i criteri e le 
		modalità di svolgimento della didattica a distanza, nel rispetto delle 
		norme tese al contenimento del Covid-19.
		Alla presentazione del corso il generale Di Stasio ha dichiarato che 
		"l’apprendimento della lingua italiana non solo facilita l’interscambio 
		culturale, ma serve anche a rinsaldare i rapporti di amicizia tra popoli 
		storicamente legati da radici comuni e da importanti esperienze di 
		dialogo e di rispetto reciproco".
		Il sindaco di Ain Ebel ha ringraziato i militari italiani che, 
		nonostante le molte difficoltà derivanti dall’emergenza Coronavirus e 
		dal lockdown imposto in questi giorni dal governo libanese, si sono 
		prodigati per impartire le lezioni di italiano online. L’assistenza alla 
		popolazione libanese, insieme al monitoraggio della cessazione delle 
		ostilità e al supporto alle forze armate libanesi, è uno dei principali 
		compiti assegnati al contingente italiano di Unifil nel rispetto della 
		risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		ITALBATT, NUOVE CONSEGNE AD ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO
		
		AL MANSOURI, 26 NOVEMBRE 2020 - Due nuove importanti consegne di 
		articoli sanitari, capi di vestiario e giocattoli a favore della Caritas 
		e di un’associazione femminile di volontariato che operano nella città 
		di Tiro, sono state effettuate dai militari italiani di Italbatt, 
		l’unita’ di manovra del contingente italiano su base 3° Reggimento 
		Bersaglieri della Brigata SASSARI. I materiali saranno distribuiti a 
		famiglie particolarmente bisognose che abitano nelle periferie e nei 
		villaggi della municipalità di Tiro, duramente colpiti dalla crisi 
		economica e dall’emergenza sanitaria in corso.
		Sentite parole di ringraziamento agli specialisti della cooperazione 
		civile-militare del Sector West sono state rivolte da padre Maroun 
		Ghafari, presidente della Caritas, e da Rafah Shahade Kassir, a capo 
		dell’associazione femminile di volontariato. Durante la cerimonia di 
		consegna del materiale e’ stato evidenziato il forte legame esistente 
		tra il contingente italiano e le diverse realtà che operano a sostegno 
		delle comunita’ più povere e bisognose del Sud del Libano.
		Prosegue intanto il lavoro imparziale dei “caschi blu” italiani per 
		assicurare il monitoraggio della cessazione delle ostilita’ tra Libano e 
		Israele e per garantire il controllo nell’area del settore Ovest di 
		Unifil, specialmente lungo i 51 chilometri della “Blue line”, la linea 
		di demarcazione che separa i due stati. Nei ranghi di Italbatt, agli 
		ordini del colonnello Carlo Di Pinto, oltre ai bersaglieri del comando 
		del 3° Reggimento e del XVIII Battaglione “Poggio Scanno” di Teulada, 
		operano i militari del Gruppo Squadroni “Cavalleggeri Guide” (19°) di 
		Salerno, del Battaglione logistico del Reggimento logistico “Garibaldi” 
		di Persano e assetti specialistici del 5° Reggimento Genio Guastatori di 
		Macomer.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		25 NOVEMBRE: “CASCHI BLU” ITALIANI DICONO “NO” 
		ALLA VIOLENZA SULLE DONNE
		
		
		SHAMA, 25 NOVEMBRE 2020 - Anche il contingente italiano della 
		missione delle Nazioni Unite nel Libano del Sud (Unifil) è sceso in 
		campo per aderire alle iniziative simboliche avviate in tutta Italia e 
		nel mondo per la “Giornata internazionale per l'eliminazione della 
		violenza contro le donne”, ricorrenza istituita dall'Assemblea generale 
		delle Nazioni Unite con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999.E lo 
		ha fatto sistemando due stivaletti da combattimento ai piedi di una 
		panchina, entrambi verniciati di rosso, che sono stati posizionati 
		all’ingresso della palazzina comando della base Onu di Shama, quartier 
		generale del settore Ovest di Unifil.
		"Un gesto simbolico in ricordo delle vittime di femminicidio - lo 
		ha definito il generale Andrea Di Stasio, comandante del contingente 
		italiano in Libano - attraverso il quale si vuole inviare un 
		messaggio chiaro che sensibilizzi e sproni tutti a operare per un deciso 
		contrasto a un fenomeno inaccettabile, dinanzi al quale non bisogna 
		abbassare la guardia".
		"Occorre dare un segnale forte - ha concluso Di Stasio - affinchè 
		non solo le violenze, ma ogni forma di discriminazione, di pregiudizio o 
		di stereotipo sui ruoli e sulle attitudini basati sull’appartenenza di 
		genere diminuisca fino a non ripetersi piu’". Sul tema è intervenuto 
		anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che 
		ha esortato tutti i paesi affinché adottino misure dure contro questo 
		“scioccante aumento” dei casi di violenza, un fenomeno aggravatosi 
		ulteriormente a causa dell’emergenza Coronavirus.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		“CASCHI BLU” ITALIANI RISTRUTTURANO POLIAMBULATORIO QALLAWIYAH
		
		SHAMA, 19 NOVEMBRE 2020 - Un nuovo poliambulatorio medico è stato 
		inaugurato a Qallawiyah, nel Sud del Libano, dai militari del 
		contingente italiano di Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni 
		Unite schierata al confine con Israele. La struttura è stata interessata 
		da un importante intervento di ristrutturazione che ha riguardato il 
		rifacimento della copertura, del prospetto principale, dell’ impianto 
		elettrico e idrico-fognario. I lavori, eseguiti nel rispetto delle 
		normative vigenti in Libano in materia di tutela, sicurezza e salute dei 
		lavoratori, hanno interessato una superficie di circa 160 metri quadrati 
		in cui è stata completata la riorganizzazione funzionale degli spazi 
		interni mediante la realizzazione di un ampio ingresso principale che 
		funge anche da sala d'attesa, di un'ala destinata ad ospitare i pazienti 
		e di locali ad uso del personale medico e infermieristico.
		Il presidio ospedaliero è dotato di tutti i servizi sanitari primari 
		e garantirà un’adeguata assistenza medica ai 2.000 residenti del 
		villaggio e a piu’ di 3.500 abitanti dei paesi limitrofi. Il progetto, 
		finanziato con fondi del ministero della Difesa italiano, rientra nel 
		piano di sviluppo del settore sanitario portato avanti dai “caschi blu” 
		del contingente nazionale in stretto coordinamento con le autorità 
		locali, facendo ricorso a manodopera del posto, con positive ricadute 
		economiche sul territorio.
		Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il sindaco di Qallawiyah, 
		Mansur Ilayan, e il generale Andrea Di Stasio, comandante del settore 
		Ovest di Unifil, al quale sono andati i ringraziamenti a nome 
		dell’intera comunità per la vicinanza e la consueta attenzione dei 
		“caschi blu” italiani al soddisfacimento delle esigenze di carattere 
		sanitario dell’Unione delle municipalità di Al-Qalaa. L’assistenza alla 
		popolazione libanese, insieme al monitoraggio della cessazione delle 
		ostilità e al supporto alle forze armate libanesi, è uno dei principali 
		compiti assegnati al contingente italiano di Unifil nel rispetto della 
		risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		ITALBATT: CORSO “STRESS MANAGEMENT” PER MEDICI E INFERMIERI LIBANESI
		
		SHAMA, 17 NOVEMBRE 2020 - Venticinque tra medici, infermieri e 
		personale amministrativo libanese hanno preso parte a un corso di 
		“Stress management” organizzato dai “caschi blu” italiani inquadrati 
		nella Forza delle Nazioni Unite schierata nel Libano meridionale (Unifil). 
		Visto l’apprezzamento riscosso nella prima sessione tenutasi nella sede 
		di Tiro, il corso è stato replicato nella località di Al Bazuriyah, sede 
		di “Amel”, associazione senza scopo di lucro che dal 1979 opera sul 
		territorio con 24 centri e 6 unità mobili per offrire servizi medici e 
		psico-sociali alle fasce più vulnerabili della società libanese.
		La collaborazione con il contingente italiano e, in particolare, con 
		Italbatt, l’unità su base 3° Reggimento Bersaglieri della Brigata 
		SASSARI, ha permesso di fornire ai membri dell’associazione importanti 
		nozioni in materia di gestione dello stress a livello individuale e di 
		gruppo, un bagaglio di conoscenze e di strumenti utili a conoscere le 
		cause e i possibili rimedi per prevenire e proteggersi dagli effetti 
		negativi dello stress sul benessere fisico, psicologico e sociale, 
		dovuti anche alle restrizioni del confinamento imposto dal governo 
		libanese per limitare il diffondersi della malattia.
		Lo psicologo del contingente italiano, relativamente allo stress 
		correlato alla pandemia e agli effetti sulle emozioni, sui 
		comportamenti, sulle relazioni sia in ambito domestico che lavorativo, 
		ha spiegato come superare il momento di preoccupazione per il contagio e 
		di incertezza sul futuro che sta vivendo la popolazione locale. Oltre 
		all’assistenza alla popolazione, prosegue l’impegno dei “caschi blu” 
		italiani per assicurare il monitoraggio della cessazione delle ostilità 
		e il supporto alle forze armate libanesi, uno dei principali compiti 
		assegnati al contingente italiano di Unifil nel rispetto della 
		risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		CELEBRATA “GIORNATA RICORDO CADUTI MILITARI E CIVILI IN MISSIONI 
		INTERNAZIONALI PER LA PACE”
		
		SHAMA, 12 NOVEMBRE 2020 - Il contingente italiano di Unifil, la 
		Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano del 
		Sud, ha celebrato la “Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili 
		nelle missioni internazionali per la pace”. La solenne ricorrenza è 
		stata commemorata nella base UNP 2-3 “Andrea Millevoi MOVM” di Shama, 
		quartier generale del settore Ovest di Unifil, nel corso di una breve 
		cerimonia durante la quale sono stati resi degli onori ai Caduti, 
		deposta una corona d’alloro ai piedi del monumento a loro dedicato e 
		osservato un minuto di raccoglimento accompagnato dalle note del 
		“Silenzio”.
		Istituita per celebrare la memoria dei militari e dei civili italiani 
		che hanno perso la vita nell’adempimento del dovere in diversi paesi del 
		mondo nelle missioni all’estero a sostegno della pace e della sicurezza 
		internazionale, la data del 12 novembre coincide con il 17° anniversario 
		della strage di Nassiriya, l’attentato terroristico perpetrato in Iraq 
		ai danni del contingente italiano a guida Brigata SASSARI durante 
		l’operazione “Antica Babilonia”, in cui persero la vita cinque soldati 
		dell’Esercito (tra i quali il capitano Massimo Ficuciello e il 
		maresciallo capo Silvio Olla, entrambi effettivi all'Ufficio Pubblica 
		Informazione della Brigata SASSARI), 12 carabinieri, due connazionali 
		civili e 9 iracheni.
		Il settore Ovest di Unifil, attualmente su base Brigata SASSARI, è al 
		comando del generale di Brigata Andrea Di Stasio. Del contingente fanno 
		parte oltre 1.000 militari italiani, tra i quali circa 450 “sassarini”, 
		che operano insieme ai peacekeeper di 15 nazioni (Armenia, Bielorussia, 
		Brunei Darussalam, Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia 
		del Nord, Malesia, Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e 
		Ungheria). Il mandato di Unifil consiste nel garantire il rispetto della 
		risoluzione 1701 dell'11 agosto 2006 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. 
		La risoluzione prevede il monitoraggio della cessazione delle ostilità 
		tra Israele e Libano, l’assistenza al governo libanese nell’esercizio 
		della propria sovranità sul territorio e nel garantire la sicurezza dei 
		propri confini, in particolare dei valichi di frontiera con lo Stato di 
		Israele. La missione Unifil ha anche lo scopo di assistere la 
		popolazione civile e sostenere le forze armate libanesi nelle operazioni 
		di sicurezza e stabilizzazione dell’area per prevenire un ritorno delle 
		ostilità e creare le condizioni per una pace duratura.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		ITALBATT CONSEGNA MATERIALE SCOLASTICO IN DUE ISTITUTI TIRO
		
		AL MANSOURI, 10 NOVEMBRE 2020 - Con l’inizio dell’anno 
		scolastico, condizionato anche in Libano dalla grave emergenza sanitaria 
		in corso, gli specialisti della cooperazione civile-militare di Italbatt, 
		l’unità di manovra del contingente italiano su base 3° Reggimento 
		Bersaglieri della Brigata SASSARI, hanno donato materiale scolastico 
		agli alunni di due istituti dell’Unione delle municipalità di Tiro.
		Venendo incontro alle richieste dei direttori didattici e delle autorità 
		municipali, il materiale – zainetti, astucci, pennarelli, quaderni e 
		giocattoli che sono stati raccolti in Italia grazie alla generosità di 
		associazioni e imprese italiane – è stato consegnato a due scuole 
		pubbliche di Tiro, frequentate da bambini provenienti dai quartieri più 
		poveri della città. Alla cerimonia di donazione ha partecipato la 
		direttrice delle scuole pubbliche di Tiro, Iman Joumaa Assamra.
		Il supporto alle autorità locali e il ristabilimento delle condizioni 
		per il sostegno alla popolazione sono tra i compiti principali assegnati 
		a Unifil dalla risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, unitamente al 
		monitoraggio della cessazione delle ostilità e al supporto alle forze 
		armate libanesi.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		BERSAGLIERI ITALBATT SALVANO 4 ANZIANI DURANTE NUBIFRAGIO
		
		SHAMA, 9 NOVEMBRE 2020 - Quattro anziani libanesi rimasti 
		intrappolati all’interno della loro auto, bloccata da un violento 
		nubifragio, sono stati soccorsi da due militari italiani di Unifil, la 
		Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Sud del Paese. 
		I peacekeeper erano diretti a Naqoura, quartier generale di Unifil, 
		quando hanno notato l’auto che si trovava in mezzo alla strada 
		semisommersa da oltre un metro d’acqua. Grazie al provvidenziale 
		intervento dei militari, i quattro sono stati estratti dall’abitacolo, 
		caricati a bordo del fuoristrada delle Nazioni Unite e trasportati in un 
		luogo sicuro, dove hanno atteso l’arrivo di una pattuglia della 
		protezione civile libanese a cui poi sono stati affidati.
		Apprezzamento per la professionalità e il coraggio evidenziato nella 
		circostanza dai Caschi Blu italiani – effettivi in Italia al 3° 
		Reggimento Bersaglieri della Brigata SASSARI comandato dal Col. Carlo Di 
		Pinto – è stato espresso dal comandante del contingente italiano, 
		Generale di Brigata Andrea Di Stasio, e dal capo missione e comandante 
		di Unifil, Generale di Divisione Stefano Del Col.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		“CASCHI BLU” ITALIANI DONANO A SAFAD AL BATTIKH UN IMPIANTO DI 
		RIFORNIMENTO IDRICO
		
		SHAMA, 6 NOVEMBRE 2020 – I militari del contingente italiano di 
		Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel 
		Libano del Sud, hanno donato un sistema di accumulo dell’acqua per il 
		rifornimento idrico del frantoio di Safad Al Battikh, un piccolo 
		villaggio dell’unione delle municipalità di Tibnin.
		Il progetto, che consentirà l’ottimale funzionamento dell’impianto del 
		frantoio comunale, è stato realizzato a beneficio degli agricoltori 
		libanesi di tutti i villaggi limitrofi, per i quali la mancanza di un 
		simile impianto avrebbe significato un aggravio di spese difficilmente 
		sostenibile anche a causa della pesante crisi economica, aggravatasi con 
		l’emergenza Covid-19. Alla cerimonia di inaugurazione ha preso parte il 
		comandante del contingente italiano di Unifil, generale Andrea Di Stasio, 
		e il sindaco di Safad Al Battikh, Ali Souhad Zeinalddine.
		Il primo cittadino ha ringraziato i militari italiani per la 
		tempestività dell’intervento e per l’attenzione rivolta a un progetto 
		che punta a valorizzare la qualità del prodotto e ad aumentarne la 
		produzione a livello locale. L’attività di cooperazione civile-militare, 
		in sinergia con l’azione svolta dalle Nazioni Unite, dal ministero degli 
		Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e dal ministero della 
		Difesa, ha permesso dal 2006, anno di inizio della missione Unifil, la 
		realizzazione di progetti a “impatto immediato”, con interventi su 
		ambiente, amministrazione civile e infrastrutture civili essenziali, 
		tesi al miglioramento e al continuo sviluppo della società del Sud del 
		Libano. 
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		4 NOVEMBRE: CONTINGENTE ITALIANO UNIFIL CELEBRA RICORRENZA
		
		SHAMA, 4 NOVEMBRE 2020 - Il contingente italiano di Unifil, la 
		Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano del 
		Sud, ha celebrato il “Giorno dell’unita’ nazionale” e “Giornata delle 
		Forze Armate”. La solenne ricorrenza, istituita per ricordare 
		l’armistizio di Villa Giusti (entrato in vigore il 4 novembre 1918) che 
		consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste e 
		portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in 
		epoca risorgimentale, è stata celebrata nella base UNP 2-3 “Andrea 
		Millevoi MOVM” di Shama nel corso di una breve cerimonia alla quale 
		hanno partecipato il capo missione e comandante di Unifil, generale di 
		divisione Stefano Del Col, il comandante del settore Ovest, generale di 
		brigata Andrea Di Stasio, il comandante della Missione militare 
		bilaterale italiana in Libano (Mibil), colonnello Marcello Orsi, e una 
		rappresentanza di tutte le forze armate italiane presenti in teatro.
		La cerimonia si è aperta con la resa degli onori alla Bandiera di Guerra 
		del 3° Reggimento bersaglieri, la più decorata dell’Esercito Italiano, 
		insignita di due Ordini Militari d'Italia, tre Medaglie d’Oro, tre 
		d’Argento e tre di Bronzo al Valor Militare, una Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito e una Medaglia di Bronzo al Valore Civile, 
		“ideale sintesi dei valori di fedeltà, onore e rigore morale - ha 
		detto il generale Del Col - che hanno sempre contraddistinto i nostri 
		militari, in Italia e all’estero, nella difesa della patria, 
		nell’affermazione della pace e nella salvaguardia delle sue libere 
		istituzioni”.
		Dopo l’esecuzione dell’ “Inno di Mameli” è stata data lettura dei 
		messaggi del Capo dello Stato e dei vertici della Difesa. Sulle note de 
		“La leggenda del Piave” è stata quindi deposta una corona d’alloro e 
		intonato “Il silenzio” per onorare il sacrificio degli oltre 
		seicentomila militari italiani che hanno perso la vita nell’adempimento 
		del dovere e delle migliaia di soldati rimasti feriti e mutilati. Per 
		l’occasione, dal tramonto all’alba, il quartier generale della base di 
		Shama è stato illuminato con i colori della bandiera italiana e di 
		quella libanese, una scelta simbolica dettata dalla volontà di dare un 
		segnale di fiducia e di solidale vicinanza dell’Italia al popolo 
		libanese, uniti da una lunga storia e una lunga amicizia, soprattutto in 
		questo particolare momento di crisi politica ed economica che sta 
		attraversando il Libano, aggravatosi ulteriormente a causa del 
		Coronavirus.
		Nel pomeriggio, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha salutato i 
		comandanti dei contingenti militari all’estero mediante un collegamento 
		in videoconferenza realizzato dal Comando Operativo di Vertice 
		Interforze (COI) a Roma, alla presenza del Capo di Stato maggiore della 
		Difesa, generale Enzo Vecciarelli, e del comandante del COI, generale di 
		Corpo d’Armata Luciano Portolano, 40° Comandante della Brigata SASSARI.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		"DONNE, PACE E SICUREZZA": SECTOR WEST DI UNIFIL CELEBRA 20° 
		ANNIVERSARIO RISOLUZIONE 1325
		
		SHAMA, 3 NOVEMBRE 2020 - Nella base UNP 2-3 “Andrea Millevoi MOVM” 
		di Shama il contingente del settore Ovest di Unifil ha celebrato ieri il 
		20° anniversario dalla risoluzione 1325 su “Donne, pace e sicurezza”, 
		adottata all’unanimità il 31 ottobre 2000 dal Consiglio di Sicurezza 
		delle Nazioni Unite.
		Riconoscere il ruolo fondamentale delle donne nella prevenzione e 
		risoluzione dei conflitti, prevedendo una loro maggiore partecipazione 
		nei processi di mantenimento della pace e della sicurezza internazionale 
		attraverso l’adozione di una prospettiva di genere: questo il tema 
		dell’evento, al quale hanno partecipato il comandante del contingente 
		italiano in Libano, generale di brigata Andrea Di Stasio, e una 
		rappresentanza di donne peacekeeper delle 16 nazioni che operano sotto 
		il comando del settore Ovest.
		Il generale Di Stasio ha sottolineato che la presenza delle donne 
		peacekeeper, essendo percepita come meno invasiva, grazie anche a una 
		innata capacità relazionale fortemente empatica in grado di superare le 
		barriere culturali, “è garanzia di una maggiore sensibilità e 
		consapevolezza dei bisogni e delle preoccupazioni delle comunità con le 
		quali esse entrano in contatto”. Nel corso della cerimonia sono 
		stati rimarcati i concreti passi in avanti fatti verso l’integrazione di 
		genere, in attuazione della risoluzione 2433 del 2018 del Consiglio di 
		Sicurezza delle Nazioni Unite che prevede una partecipazione 
		significativa delle donne in tutti gli aspetti delle operazioni e un 
		incremento negli organici delle unità.
		Nel 2006, solo il 2,5% dei peacekeeper dell’Unifil era donna. Oggi, a 
		distanza di 14 anni dall’inizio della seconda fase della missione Unifil, 
		su un totale di circa 10.300 “caschi blu”, la percentuale femminile si 
		attesta intorno al 6%, mentre nel settore Ovest a guida Brigata SASSARI 
		è di poco superiore al 7%. Tra i 45 paesi che contribuiscono alle truppe 
		dell'UNIFIL, il Ghana ha il maggior numero di donne in uniforme (110), 
		seguito da Indonesia (65), Italia (50), Francia (46) e Malesia (35), 
		mentre tra il personale civile (circa 800 unità), la percentuale delle 
		donne raggiunge la soglia del 30%.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		REALIZZATE DA CONTINGENTE ITALIANO AULE DIDATTICHE IN CONVENTO SANT'ANTONIO 
		A TIRO
		
		
		SHAMA, 30 OTTOBRE 2020 - Si è tenuta ieri, nella municipalità di 
		Tiro, la cerimonia inaugurale della riqualificazione architettonica di 
		alcuni spazi del convento francescano di Sant'Antonio, progetto 
		realizzato con fondi del Ministero della Difesa e portato a termine dai 
		“caschi blu” italiani in stretto coordinamento con le autorità locali, 
		facendo ricorso a ditte e manodopera del posto con positive ricadute 
		economiche sul territorio. Una salda sinergia tra la municipalità di 
		Tiro, la comunità locale dell’ordine dei frati minori e il contingente 
		italiano in Libano, con l’unico obiettivo di creare un moderno e 
		confortevole centro di aggregazione didattico e formativo per ragazzi 
		libanesi di ogni estrazione sociale e credo religioso. L’intervento ha 
		riguardato la riqualificazione dei vari ambienti del complesso religioso 
		mediante interventi manutentivi e di ammodernamento degli impianti 
		secondo moderni standard di efficientamento energetico.
		Presente alla cerimonia il Nunzio apostolico in Libano Joseph Spiteri, 
		il rappresentante del mufti sciita di Tiro, Rabii Kobaysi, il sindaco 
		Hassan Mohammed Nabouq e il comandante del settore Ovest di Unifil, 
		generale Andrea Di Stasio. Dopo la benedizione impartita da monsignor 
		Spiteri, ha preso la parola il generale Di Stasio, il quale ha 
		sottolineato che “la presenza di un rappresentante di fede islamica 
		alla cerimonia inaugurale dei locali del convento, denota come la 
		convivenza religiosa tra cristiani e musulmani è possibile. Questa 
		armonia interreligiosa - ha concluso Di Stasio - deve essere 
		protetta e tutelata da tutti gli attori presenti nel paese, attraverso 
		dialogo e fiducia reciproca, strumenti indispensabili per una pace 
		duratura”.
		Di rispetto e convivenza pacifica ha parlato anche il rappresentante del 
		mufti sciita, valori che la comunità islamica di Tiro condivide con i 
		frati dell’antico convento rimasto chiuso per più di vent’anni ma che, 
		nonostante ciò, “una sola pietra non è stata toccata”, segno di 
		una fraternità di intenti in una terra in cui la convivenza è un valore 
		irrinunciabile.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		 ITALBATT: DONAZIONE A OSPEDALE PSICHIATRICO BURJ ASH SHAMALI
		
		SHAMA, 28 OTTOBRE 2020 - Farmaci e materiale ortopedico-sanitario 
		sono stati donati dal contingente italiano di Unifil all’ospedale 
		psichiatrico di Burj Ash Shamali, nel Libano del Sud. La struttura 
		sanitaria, nata come centro per anziani, dal 2019 è divenuta ancor più 
		importante dopo la chiusura di un centro di igiene mentale nella vicina 
		Tiro, poichè accoglie circa 80 ospiti di età compresa tra i 22 e 60 
		anni, garantendo loro percorsi di cura e riabilitazione specializzati.
		La donazione è stata effettuata dai militari di Italbatt, l’unità di 
		manovra del Settore Ovest di Unifil, che da circa tre mesi opera nella 
		“Terra dei cedri” per assicurare giorno dopo giorno il monitoraggio e il 
		controllo della cessazione delle ostilità, ma anche supportare la 
		popolazione locale attraverso progetti di cooperazione civile-militare 
		nel campo dell’assistenza sanitaria in tutte le ventiquattro 
		municipalità presenti nella propria area di responsabilità.
		Il direttore del centro, dottor Moustafa Harb, nel ringraziare i 
		militari italiani per il nobile gesto, ha ricordato che “il periodo di 
		crisi che sta attraversando il Libano rende ancora più arduo il lavoro 
		dei medici. Iniziative come questa non possono che essere ben accette, 
		perchè vengono incontro alle esigenze di tutti coloro i quali si battono 
		per la tutela dei pazienti psichiatrici, spesso abbandonati a se stessi 
		ed ai quali, invece, è necessario ridare dignità”.
		Il colonnello Carlo Di Pinto, comandante di Italbatt e 84° del TERZO 
		Bersaglieri, intervenuto alla cerimonia di consegna del materiale 
		insieme con gli specialisti della cooperazione civile-militare, ha 
		evidenziato che il supporto alla popolazione civile - ed in questo caso 
		alle fasce più deboli ed esposte della popolazione - è di fondamentale 
		importanza nell’ambito della missione Unifil, avendo essa il duplice 
		intento di agevolare il naturale sviluppo delle organizzazioni civili e 
		di costruire una pace duratura in una terra che ha patito il dramma 
		della guerra.
		La donazione, nata dalla collaborazione tra il team della cooperazione 
		civile-militare del 3° Reggimento Bersaglieri, istituzioni locali e 
		donors privati italiani, assume ancor più importanza considerando che 
		l’attività di ricerca e approvvigionamento dei materiali è avvenuta in 
		un periodo di piena pandemia da Covid-19 sia in Italia, sia in Libano.
		Il supporto alle autorità locali e il ristabilimento delle condizioni 
		necessarie per l’assistenza alla popolazione, insieme al monitoraggio 
		della cessazione delle ostilità e al supporto alle forze armate 
		libanesi, sono tra i compiti principali assegnati a Unifil dalla 
		risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. 
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		PROGETTO “CASCHI BLU” ITALIANI A SOSTEGNO DELL’AMBIENTE
		
		SHAMA, 26 OTTOBRE 2020 - Con la donazione di 3.670 contenitori 
		per rifiuti solidi urbani a nove comuni delle Unioni delle municipalità 
		di Tiro, Bint Jbeil e Tibnin, si è concluso oggi un importante progetto 
		del contingente italiano in Libano finalizzato al miglioramento delle 
		condizioni igienico sanitarie dei villaggi presenti nell’area di 
		responsabilità di Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite 
		schierata nella regione meridionale del paese.
		In Libano, l’assenza di una legislazione ambientale e di un piano 
		sostenibile di gestione dei rifiuti causa da anni il proliferare di 
		diverse forme di inquinamento tra le quali l’accumulo indiscriminato di 
		rifiuti in discariche abusive. La consegna dei bidoni rappresenta 
		l’ultimo passo di un cammino iniziato nei primi mesi di mandato della 
		Brigata SASSARI al comando del settore Ovest di Unifil, preceduto da una 
		campagna informativa e di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali 
		che negli anni i “caschi blu” italiani hanno condotto nelle scuole e 
		nelle municipalità locali, ponendo particolare attenzione alla 
		salvaguardia della salute dei cittadini attraverso la buona pratica 
		della raccolta differenziata, il primo passo per consentire ai materiali 
		raccolti di rientrare all’interno del ciclo economico e produttivo 
		secondo i principi dell’economia circolare.
		Iniziative simili, molto apprezzate dalle autorità libanesi e realizzate 
		con fondi del Ministero della Difesa, sono state coordinate dagli 
		specialisti della cooperazione civile-militare del contingente italiano 
		e hanno riguardato progetti relativi alla raccolta, al trasporto e al 
		trattamento dei rifiuti (smaltimento o riciclaggio) fino al riutilizzo 
		dei materiali di scarto per la riduzione degli effetti sulla salute 
		dell’uomo e dell’impatto sull’ambiente, implementando un piano di lavori 
		già consolidato come la realizzazione di impianti di compostaggio, la 
		donazione di compattatori e di mezzi per la raccolta e il trasporto dei 
		rifiuti negli impianti di smaltimento e, non ultimo, l’impiego di team 
		CBRN (Chimico, Biologico, Radiologico e Nucleare) specializzati in 
		attività di rilevamento e campionatura di potenziali fonti di 
		inquinamento.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		COMPLETATA DA PEACEKEEPER UNIFIL LA 
		MISSIONE "TEMPORANEA E SPECIALE" A BEIRUT
		
		BEIRUT, 23 OTTOBRE 2020 - Dopo più di tre settimane di lavoro a 
		Beirut per affrontare le conseguenze delle tragiche esplosioni del 4 
		agosto in coordinamento con le Forze Armate libanesi (LAF), gli assetti 
		di UNIFIL sono rientrati oggi nell'area operativa della Missione nel sud 
		del Libano. Quasi 150 peacekeeper di 13 dei 45 contingenti che 
		compongono UNIFIL hanno facilitato la ripresa delle operazioni al porto 
		di Beirut, sgomberando 11.500 tonnellate di detriti ed effettuato lavori 
		di costruzione. Gli assetti Genio di UNIFIL hanno smantellato quattro 
		dei magazzini danneggiati. I peacekeeper UNIFIL hanno anche contribuito 
		al restauro di siti di interesse storico danneggiati, eliminando 500 
		tonnellate di macerie e separando e immagazzinando circa 150 tonnellate 
		di pietre, facciate e ornamenti in legno per un uso futuro. Questa 
		attività è stata condotta in coordinamento con le LAF, la Direzione 
		delle Antichità libanese e la Blue Shield International.
		Il capo missione e comandante di forza di UNIFIL, il Generale di 
		Divisione Stefano Del Col, ha reso omaggio alle centinaia di migliaia di 
		persone direttamente colpite dalle esplosioni. Ha inoltre espresso 
		apprezzamento per i peacekeeper impegnati durante la missione di Beirut, 
		autorizzata dalla risoluzione 2539 del Consiglio di sicurezza delle 
		Nazioni Unite con la formula "misure temporanee e speciali" per fornire 
		sostegno al Libano e alla sua popolazione in seguito alle esplosioni. 
		"Porto il mio omaggio a tutte le persone che hanno sofferto, sono 
		rimaste ferite e a coloro che sono morti nelle tragiche esplosioni del 4 
		agosto 2020", ha detto Del Col prima di deporre una corona al 
		monumento in memoria delle vittime dell'esplosione di Beirut. 
		"L'intervento di UNIFIL ha permesso la ripresa delle operazioni nel 
		porto di Beirut, lo sgombero della strada principale nel quartiere di 
		Mar Mikhael, che era stata bloccata per oltre due mesi, e supportato i 
		lavori nei siti storici - ha continuato Del Col - siamo onorati 
		di aver fatto parte di questo comune sforzo per alleviare un po' del 
		dolore che la città ha sofferto".
		Il generale Del Col ha sottolineato come l'obiettivo principale dell'UNIFIL 
		continui ad essere quello di garantire la stabilità nel Libano 
		meridionale e lungo la Blue Line. "Stiamo lavorando per creare le 
		condizioni affinché gli sforzi politici e diplomatici consentano di 
		raggiungere una soluzione a lungo termine e un cessate il fuoco 
		permanente, per il quale l'impegno delle parti è un elemento essenziale", 
		ha concluso.
		fonte: unifil 
		pio
		
		BEIRUT, 23 OTTOBRE 2020 - Il Generale Stefano Del Col saluta il 
		tenente colonnello dell’Esercito Italiano
		
		Andrea Cubeddu, comandante dell’HQ support unit, l’unità di supporto 
		alle attività operative del settore Ovest di Unifil. Il tenente 
		colonnello Cubeddu, comandante in Patria del Battaglione "Bolsena" del 
		5° Genio Guastatori della Brigata SASSARI, ha guidato a Beirut la Task 
		Force articolata su un posto comando, due compagnie del genio (una 
		cinese e una francese rinforzata da un assetto cambogiano) e tre team 
		italiani, di cui uno specializzato CBRN (Chimico, Biologico, Radiologico 
		e Nucleare) in grado di effettuare attività di rilevazione, 
		identificazione, campionamento e decontaminazione delle aree di 
		intervento, uno IEDD (Improvised Explosive Device Disposal) per 
		l’eventuale disinnesco di ordigni esplosivi, e uno sanitario. Il 
		supporto logistico dell’operazione era affidato a un’unità austriaca, a 
		cui si sono aggiunti elementi della polizia militare tanzaniana, unità 
		di force protection cingalesi e indonesiane, e assetti sanitari 
		spagnoli.
		foto: unifil 
		pio
		
		
		ITALBATT (3° BERSAGLIERI) ADDESTRA LAF A OPERAZIONI IN AMBIENTE URBANO (MOUT)
		
		AL MANSOURI UNP 1-26, 23 OTTOBRE 2020 - Nell’ambito della 
		missione Unifil in Libano, i militari del 3° Reggimento Bersaglieri di 
		Italbatt hanno organizzato e condotto un ciclo addestrativo di una 
		settimana a favore dei militari delle LAF (Lebanese Armed Forces). Nel 
		poligono di tiro di Chawakeer, nei pressi di Tiro, si è svolta una 
		cinque giorni addestrativa nella quale i soldati libanesi, sotto la 
		guida dei “caschi blu” italiani, hanno condotto operazioni in ambiente 
		urbanizzato attraverso il modulo “MOUT” (Military Operations in Urban 
		Terrain).
		Tra le nozioni teoriche e pratiche impartite sul campo dai militari 
		italiani rientrano quelle tipiche dell’addestramento nei centri abitati, 
		culminato con una esercitazione finale con l’uso di “simunition”, 
		munizionamento da addestramento non letale, costituito da proiettili con 
		carica ad acqua e coloranti, che permette di effettuare l’attività a 
		partiti contrapposti, rendendo lo scenario estremamente realistico. 
		L’obiettivo è stato quello di migliorare il livello complessivo di 
		efficienza operativa delle LAF, attraverso l’abilità a condurre 
		operazioni congiunte con le unità di Unifil, rivedendo e standardizzando 
		le tecniche di tiro e il movimento in spazi ristretti e in assoluta 
		sicurezza. Il tenente colonnello Mattia Scirocco, comandante del 2° 
		Battaglione di Italbatt, ha consegnato i diplomi di fine corso ai 
		frequentatori libanesi durante una simbolica cerimonia svoltasi alla 
		presenza di autorità militari del Sud del Libano.
		L’Italia è uno dei paesi che, all’interno del settore Ovest di Unifil, 
		sta contribuendo concretamente allo sviluppo delle LAF, grazie 
		soprattutto ad un approccio addestrativo caratterizzato da praticità, 
		flessibilità e dall’attitudine empatica dei suoi istruttori, capace di 
		riscuotere unanime plauso a livello internazionale e da parte delle 
		unita’ militari libanesi. Il contingente italiano in Libano, attualmente 
		su base Brigata SASSARI, è al comando del generale di brigata Andrea Di 
		Stasio. Del contingente fanno parte oltre 1.000 militari italiani, tra i 
		quali circa 450 “sassarini”, che operano insieme ai peacekeeper 
		provenienti da 16 nazioni (Italia compresa): Armenia, Bielorussia, 
		Brunei Darussalam, Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia 
		del Nord, Malesia, Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e 
		Ungheria.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		UNIFIL: CELEBRATO A NAQOURA 75° ANNIVERSARIO 
		NAZIONI UNITE
		
		NAQOURA, 22 OTTOBRE 2020 - Si è celebrato oggi, alla presenza 
		del Generale di Divisione Stefano Del Col, Head of Mission e Force 
		Commander di UNIFIL, il 75° anniversario della fondazione delle Nazioni 
		Unite. Alla cerimonia hanno preso parte rappresentanti delle Forze 
		Armate Libanesi (LAF), e autorità politiche locali. Il Generale Del Col 
		e i suoi caschi blu dei 45 Paesi operanti in UNIFIL (l’Italia è la 
		seconda nazione contribuente NdR) hanno risposto all’unisono alla 
		chiamata globale in nome della pace e della sicurezza internazionale 
		così come sancito dalla Carta delle Nazioni Unite.
		“Questa giornata ci ricorda quanto sia importante agire 
		collettivamente per mantenere la pace" ha affermato il Generale Del 
		Col nel corso del suo intervento, precisando che nel sud del Libano 
		questo significa riaffermare ed adempiere all’obiettivo comune connesso 
		alla cessazione delle ostilità. Il Comandante ha rinnovato quindi il suo 
		appello alle parti interessate affinchè continuino a mantenere il loro 
		impegno con la missione dell’ONU. “In UNIFIL, lavoriamo tutti insieme 
		per il nostro obiettivo di mantenere un ambiente favorevole a una pace e 
		stabilità durature - ha continuato - anche in un momento 
		difficile come quello odierno UNIFIL crea le condizioni affinché gli 
		sforzi politici e diplomatici prendano piede, lavorando per raggiungere 
		una soluzione a lungo termine e un cessate il fuoco permanente”. Il 
		Generale Del Col ha poi sottolineato come i 14 anni di relativa calma e 
		stabilità nel sud del Libano, siano stati ottenuti collettivamente 
		grazie alla cooperazione di entrambe le parti in conflitto e della 
		stessa popolazione locale. “Confido che i nuovi negoziati in corso 
		presso UNIFIL tra i due paesi, riguardanti la definizione dei confini, 
		consentiranno la piena adozione della UNSCR 1701” ha 
		concluso.Durante la cerimonia, il Generale Del Col ha deposto una corona 
		di fiori presso il monumento ai caduti per rendere omaggio agli oltre 
		300 peacekeeper che hanno sacrificato la propria vita in nome della pace 
		nel sud del Libano.
		Nel 1947, l’Assemblea Generale dell’ONU sancì il 24 ottobre quale 
		anniversario dell’entrata in vigore della Carta delle Nazioni Unite, di 
		cui il Libano è uno dei 51 membri fondatori, e l'anniversario viene 
		celebrato in tutto il mondo.
		FONTE: DIFESA.IT
		
		
		VISITA AL SECTOR WEST DI JACK CHRISTOFIDES VICE CAPO MISSIONE DI UNIFIL
		
		SHAMA, 20 OTTOBRE 2020 - “Il contingente italiano di Unifil è 
		un presidio di pace e un modello operativo efficace, il cui fattore di 
		successo risiede soprattutto nella straordinaria capacità di interazione 
		dei militari italiani con tutte le componenti della società presenti nel 
		variegato mosaico libanese”. Lo ha detto Jack Christofides, vice 
		capo missione di Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite 
		nel Sud del Libano, in occasione dell’incontro a Shama con i “caschi 
		blu” del contingente italiano a guida Brigata SASSARI.
		L’alto funzionario dell’Onu è stato accolto al suo arrivo dal comandante 
		del settore Ovest, generale di brigata Andrea Di Stasio, e dal vice 
		comandante Brendan Delaney. Al centro dei colloqui, le tematiche 
		relative al monitoraggio della cessazione delle ostilità e la 
		cooperazione strategica con le forze armate libanesi per la sicurezza e 
		la stabilità nel Sud del Libano, “una realtà sociale in cui il 
		contingente italiano si innesta attraverso il dialogo e il rispetto 
		reciproco - ha dichiarato Christofides - nella convinzione della 
		centralità di questo paese quale regione cruciale per il futuro del 
		Medio Oriente sul fronte della sicurezza globale”. Sul tavolo della 
		discussione anche il dinamismo e la complessità degli interventi di 
		cooperazione civile-militare realizzati dal contingente con fondi del 
		ministero della Difesa italiana a supporto diretto della popolazione e 
		delle istituzioni locali, tenendo in debita considerazione l'ambiente 
		sociale, politico, culturale, religioso ed economico dell’area di 
		operazioni che risente della crisi politica ed economica dell’intero 
		paese, aggravatasi ulteriormente a causa della pandemia da Coronavirus. 
		Sul piano dei progetti di ricostruzione e sviluppo, il generale Di 
		Stasio ha illustrato le nuove strategie d’intervento a cui sta lavorando 
		il contingente italiano, elaborate per andare oltre il collaudato 
		meccanismo della distribuzione equilibrata delle risorse tra le varie 
		comunità in un’ottica di necessità e di urgenza per il ripristino dei 
		servizi essenziali. “Il nostro vuole essere un impegno che punti a un 
		coinvolgimento sempre più ampio della società civile libanese in termini 
		di rafforzamento di politiche partecipative di sviluppo sociale che 
		siano in grado di favorire lo 'state' e il 'capacity building' nel Sud 
		del paese”, ha precisato Di Stasio, facendo riferimento alle recenti 
		iniziative intraprese dai peacekeeper italiani nel supporto ai minori, 
		alle donne e alle questioni di genere, nel miglioramento del servizio 
		sanitario, di protezione ambientale e infrastrutturale, soprattutto 
		della rete idrica e dello smaltimento dei rifiuti, nello sviluppo del 
		settore agricolo e rurale, della tutela e della valorizzazione del 
		patrimonio culturale. “Un modello d’intervento innovativo ed efficace 
		- lo ha definito Christofides - che se da una parte punta a un 
		sempre maggiore coinvolgimento di risorse e competenze locali capaci di 
		generare positive ricadute economiche del territorio, dall’altra 
		rafforza la sicurezza e la stabilità nell’area, prevenendo e riducendo 
		possibili tensioni all’interno del paese e lungo il confine con lo stato 
		di Israele". Al termine dell’incontro, il vice capo missione di 
		Unifil ha manifestato apprezzamento e gratitudine al generale di Stasio, 
		agli uomini e alle donne del Sector West per i risultati ottenuti “sul 
		campo”, frutto di un coordinamento con il Civil Affairs di Naqoura che 
		permetterà di fare un salto di qualità a tale azione congiunta, 
		stabilendo, come proposto dal comandante del Sector West, modalità 
		operative comuni tese ad un sempre migliore utilizzo degli sforzi e 
		delle risorse del ministero della Difesa italiano e di quelle delle 
		Nazioni Unite.
		Nuovi progetti di autosostentamento da realizzare insieme al Civil 
		Affairs di Unifil nelle principali Unioni delle municipalità nel Sud del 
		Libano, sono allo studio del contingente italiano allo scopo di avviare 
		un ciclo virtuoso che dia impulso al mercato locale, slancio al settore 
		occupazionale e risposte concrete ai bisogni primari della popolazione.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		CONTINGENTE ITALIANO DONA PRODOTTI ALIMENTARI A FAMIGLIE BISOGNOSE
		
		SHAMA, 15 OTTOBRE 2020 - Oltre 46mila prodotti alimentari di 
		prima necessità, pari a circa 30 tonnellate e mezzo di cibo confezionato 
		in 1.500 pacchi da destinare a persone e famiglie bisognose del Libano 
		del Sud, sono il frutto della speciale donazione del contingente 
		italiano della missione in Libano.
		L’iniziativa ha preso il via ieri a Tiro con la consegna dei primi 60 
		“food kit” alla Croce Rossa della municipalità locale. Nelle prossime 
		settimane i “caschi blu” proseguiranno l’attività secondo un piano di 
		distribuzione studiato per raggiungere i cittadini più bisognosi 
		attraverso i volontari della Croce Rossa e delle comunità di tutte le 
		principali confessioni religiose presenti nell’area di operazioni del 
		contingente italiano. Le derrate alimentari, acquistate con fondi del 
		Ministero della Difesa italiana, sono state confezionate in appositi 
		pacchi sigillati nel rispetto dei requisiti igienico sanitari per il 
		caricamento e il trasporto a bordo dei mezzi dell’Onu.
		“Nonostante il rischio per la loro vita e per il Covid, ancora una 
		volta i soldati italiani hanno dato dimostrazione di essere portatori di 
		una cultura di pace e solidarietà che ha raggiunto il cuore di noi 
		libanesi, dimostrando con i fatti sentimenti di fratellanza sincera”, 
		ha esordito la presidente della Croce Rossa di Tiro, Mouzayan Silklawy 
		Ajami, nel suo discorso di benvenuto pronunciato alla presenza del 
		comandante del contingente italiano in Libano, generale di brigata 
		Andrea Di Stasio. Sentito e unanime è stato il ringraziamento rivolto 
		all’Italia e ai peacekeeper italiani per la grande attenzione e la 
		vicinanza alla popolazione locale in un frangente così particolare, che 
		vede ancora una volta esposte le persone più fragili.
		Un recente sondaggio del World Food Programme, il Programma alimentare 
		mondiale delle Nazioni Unite, ha evidenziato che i due terzi delle 
		famiglie libanesi hanno subito una perdita di reddito durante la crisi 
		con conseguente minore disponibilità economica per l’acquisto di cibo.
		“È in questo contesto che è nata l’idea di una risposta concreta del 
		contingente italiano verso il popolo libanese, maturata anche a seguito 
		delle numerose richieste ricevute direttamente dalle istituzioni e dalla 
		popolazione locale durante gli incontri con le principali autorità 
		governative e religiose del territorio”, ha affermato il generale Di 
		Stasio. Facendo riferimento alle finalità dell’iniziativa, Di Stasio ha 
		sottolineato la straordinaria necessità ed urgenza di “un gesto reale 
		che nasce dalla volontà di mettere al centro la dignità delle persone, 
		soprattutto quelle più povere, per le quali il cibo non è un conforto, 
		ma un fabbisogno primario vitale, come la libertà e la salute”.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		 "TEMPESTA 
		D'ACCIAIO": CONCLUSA ESERCITAZIONE CONGIUNTA UNIFIL-LAF
		
		SHAMA, 12 OTTOBRE 2020 - I “caschi blu” del contingente italiano 
		in Libano hanno partecipato alla “Steel storm 2020”, esercitazione 
		interforze e multinazionale, che dal 5 al 9 ottobre scorso ha visto 
		impegnate le unità di manovra dei contingenti militari di Unifil e delle 
		forze armate libanesi (LAF). L’esercitazione si svolge con cadenza 
		semestrale in un poligono poco distante da Naqoura, sede del comando 
		della missione Unifil. Sono state svolte lezioni di tiro con armamento 
		individuale e di reparto e attività a fuoco congiunte con la brigata Onu 
		a guida italiana e la 5a Brigata delle LAF. L’attività era 
		finalizzata al perfezionamento del livello di interoperabilità tra i 
		peacekeeper dell’Onu e i militari delle LAF, in vista di una sempre 
		maggiore, efficace ed autonoma capacità di intervento di queste ultime 
		nel Sud del Libano.
		Per il settore Ovest di Unifil hanno partecipato gli assetti di Italbatt 
		(XVIII battaglione “Poggio Scanno” del 3° Reggimento bersaglieri di 
		Teulada e 1° Gruppo Squadroni del Reggimento “Cavalleggeri Guide” (19°) 
		di Salerno), unità di manovra del contingente ghanese, sud coreano, 
		irlandese e polacco e della 5a Brigata delle LAF. Circa 50 i 
		militari italiani schierati in poligono e numerose le armi, i sistemi 
		d’arma e i mezzi utilizzati in dotazione all’Esercito Italiano, come i 
		Vtlm “Lince” e le Blindo “Centauro”, che hanno sparato proietti da 105 
		mm NATO, compresi gli APFSDS-T (Armour Piercing Fin Stabilized 
		Discarding Sabot -Tracer), con un raggio d’azione di circa 2 chilometri. 
		Alle fasi finali dell’esercitazione hanno assistito il capo missione e 
		comandante di Unifil, generale di divisione Stefano Del Col, e il 
		comandante del settore Ovest, generale di brigata Andrea Di Stasio.
		Il supporto alle LAF, insieme al monitoraggio della cessazione delle 
		ostilità e all'assistenza alla popolazione libanese, è uno dei 
		principali compiti assegnati al contingente italiano di Unifil nel 
		rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		RASSEGNA VIDEO: IL TERZO BERSAGLIERI IN 
		LIBANO SULLA BLUE LINE
		 
		
		
		ITALBATT DONA MATERIALE SANITARIO A CROCE ROSSA TIRO
		
		SHAMA, 9 OTTOBRE 2020 - Una notevole quantità di materiale 
		sanitario è stata donata dal contingente italiano di Unifil alla Croce 
		Rossa di Tiro, nel Libano del Sud. Si tratta di medicinali pediatrici, 
		salvavita e terapeutici, sedie a rotelle, provette per analisi del 
		sangue, guanti monouso, bendaggi di varia tipologia, pannoloni e 
		giocattoli provenienti dall’Italia, che sono stati consegnati dai 
		“caschi blu” italiani all’associazione libanese nel corso di una 
		simbolica cerimonia, svoltasi a Tiro alla presenza della presidente 
		della Croce Rossa della città, Mouzayan Silklawy Ajami, e del comandante 
		di Italbatt, colonnello Carlo Di Pinto.
		L’attività è frutto dello stretto coordinamento tra le realtà di 
		volontariato locali e gli specialisti della cooperazione civile-militare 
		del contingente italiano di Unifil, con l’intento di supportare i 
		volontari libanesi nella lotta contro il Coronavirus. Nel ringraziare i 
		militari italiani della missione in Libano per la vicinanza e il 
		continuo supporto alla popolazione, la rappresentante della Croce Rossa 
		ha evidenziato che il materiale ricevuto servirà per aiutare le fasce 
		più povere della popolazione che abitano nei villaggi rurali più 
		distanti dai centri ospedalieri. Nel suo intervento, il colonnello Di 
		Pinto ha rimarcato che la donazione rientra tra le priorità della 
		missione italiana nella “Terra dei cedri”, tesa al miglioramento 
		continuo delle condizioni di vita del popolo libanese, con la 
		consapevolezza che i materiali forniti potranno aiutare le municipalità 
		dell’area di Tiro ad affrontare con più facilità l’emergenza 
		rappresentata dalla pandemia in corso.
		L’assistenza al governo libanese e, come in questa occasione, alle 
		diverse realtà che supportano le istituzioni, insieme al monitoraggio 
		della cessazione delle ostilità e al supporto delle forze armate 
		libanesi, rientra tra i compiti assegnati al contingente di Unifil nel 
		rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		"TEMPESTA D'ACCIAIO": ADDESTRAMENTO CONGIUNTO 
		PER CASCHI BLU ITALBATT E FORZE ARMATE LIBANESI
		 
		
		
		SANIFICATO DA CASCHI BLU ITALIANI FRANTOIO COMUNALE ALMA ASH-SHAAB
		
		SHAMA, 8 OTTOBRE 2020 - Un nucleo di operatori specializzati del 
		contingente italiano in Libano ha provveduto alla pulizia e alla 
		sanificazione del frantoio comunale di Alma Ash-Shaab, un piccolo 
		villaggio del distretto di Tiro, nel Sud del Libano. L’attività, 
		coordinata dagli specialisti della cooperazione civile-militare di 
		Italbatt, l’unità di manovra del contingente italiano di Unifil su base 
		3° Reggimento Bersaglieri, è stata avviata a seguito della richiesta di 
		supporto da parte del sindaco della località libanese.
		I “caschi blu” italiani, grazie all’utilizzo di un sanificatore di 
		grande capacità, con getti di acqua calda ad alta pressione, hanno reso 
		nuovamente utilizzabile il frantoio, con un intervento durato diverse 
		ore. Ciò permetterà l’imminente riapertura al pubblico 
		dell’infrastruttura agricola, in un periodo di fondamentale importanza 
		per l’economia del piccolo paese del Sud del Libano, con la raccolta 
		delle olive quasi conclusa e la successiva produzione di olio 
		alimentare. La mancanza della macina del paese avrebbe significato un 
		aggravio di spese difficilmente sostenibile per gli agricoltori 
		libanesi, già alle prese con una pesante crisi economica, aggravatasi a 
		causa della pandemia da Covid-19.
		Il sindaco di Alma Ash-Shaab, nel ringraziare i militari italiani per la 
		tempestività dell’intervento, ha ricordato lo storico legame che lega la 
		comunità cristiana del suo paese al contingente italiano, sempre pronto 
		e disponibile al supporto e alla collaborazione con le autorità locali. 
		L’attività di cooperazione civile-militare, in sinergia con l’azione 
		svolta dalle Nazioni Unite, dal ministero degli Affari Esteri e della 
		Cooperazione internazionale e dal ministero della Difesa, ha permesso 
		dal 2006, anno di inizio della missione Unifil, la realizzazione di 
		progetti a “impatto immediato”, con interventi su ambiente, 
		amministrazione civile e infrastrutture civili essenziali, tesi al 
		miglioramento e al continuo sviluppo della società del Sud del Libano.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		FORUM INTERRELIGIOSO A SHAMA: CRISTIANI E ISLAMICI INSIEME PER LA PACE
		
		SHAMA, 7 OTTOBRE 2020 - Perseguire una reale fratellanza 
		attraverso il dialogo e la fiducia reciproca che aiutino a superare le 
		paure verso il prossimo, facendo sì che la religione abbia quel ruolo 
		vero di fabbrica della pace perpetua che è profondamente inscritto nel 
		cuore di ogni uomo. Questi i temi emersi al termine dell’incontro 
		interreligioso dal titolo “Un cammino comune verso la pace perpetua”, 
		organizzato nella base “Andrea Millevoi MOVM” di Shama dal generale di 
		brigata Andrea Di Stasio, comandante del contingente italiano in Libano, 
		attualmente su base Brigata SASSARI.
		L'incontro, svoltosi nel rispetto delle misure anti Covid ed in linea 
		con i principi ispiratori fissati in occasione del primo forum 
		interconfessionale promosso dai “caschi blu” italiani nel 2012, ha visto 
		riuniti attorno a un tavolo i rappresentanti delle principali religioni 
		monoteiste presenti nel Sud del Libano e la partecipazione straordinaria 
		del capo missione e comandante di Unifil, generale di divisione Stefano 
		Del Col. Hanno partecipato il nunzio apostolico in Libano, monsignor 
		Joseph Spiteri, l’arcivescovo maronita di Tiro, monsignor 
		Chucrallah-Nabil El-Hage, l’arcivescovo greco-melchita di Tiro, 
		monsignor Michel Abrass, l’arcivescovo greco-ortodosso di Tiro, Sidone e 
		Marjayoun, Elias Kfoury, il mufti sciita di Tiro Hassan Abdullah, il 
		mufti sunnita di Tiro Medrar Al Habbal.
		I lavori sono stati aperti dal generale Di Stasio il quale ha 
		sottolineato l’importanza dell’operato dei peacekeeper nel variegato 
		mosaico culturale del Libano del Sud, dove diverse comunità religiose 
		vivono in straordinaria armonia, “grazie anche al comune e forte 
		desiderio di confronto e di apertura. Poiché nel futuro ci saranno 
		società multietniche, multiculturali e multireligiose - ha 
		proseguito Di Stasio - occorrerà gettare ponti di dialogo per 
		abbattere il muro delle differenze e riconoscere che la diversità non è 
		una minaccia, bensì una ricchezza”. Parole condivise da tutte le 
		autorità religiose, che nei loro interventi hanno avuto parole di 
		apprezzamento e gratitudine nei confronti dei “caschi blu” italiani, 
		“testimoni quotidiani del rispetto nei confronti di una differente 
		cultura e tradizione”, per il contributo fornito al mantenimento 
		della stabilità e della sicurezza nel Sud del Libano, “una terra in 
		cui la convivenza è un valore irrinunciabile”.
		“La pace, essendo un dono divino molto prezioso, dobbiamo custodirlo 
		tutti con grande cura. La pace però, è anche opera delle nostre mani ed 
		è per questo che possiamo parlare di un'opera divina e umana allo stesso 
		tempo”. È quanto scrive il cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, 
		presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, in un 
		messaggio inviato a sorpresa ai partecipanti all'incontro 
		interconfessionale. “Voi conoscete i pericoli che minacciano la pace 
		a livello mondiale, regionale, come pure nel vostro caro Libano", 
		scrive il porporato nel messaggio, letto dal nunzio apostolico in 
		Libano, monsignor Joseph Spiteri, durante i lavori. “Per promuovere e 
		custodire la pace qui e nel mondo intero - si legge ancora nel 
		messaggio - impegniamoci davanti a Dio e davanti ai nostri fratelli e 
		sorelle a rispettarli, apprezzarli e ad amarci a vicenda, a prescindere 
		dall'appartenenza religiosa, confessionale, politica e partitica”.
		A chiudere i lavori è stato il generale Del Col. Il capo missione e 
		comandante di Unifil ha ringraziato il comandante del contingente 
		italiano per la riuscita dell’iniziativa, “frutto di una consolidata 
		tradizione, divenuta negli anni un punto di riferimento e occasione di 
		approfondimento sui nuovi orizzonti della comunità interreligiosa 
		libanese, nella quale i 'caschi blu' rivestono il ruolo conciliante di 
		interpreti imparziali. Il recente annuncio dell’inizio della 
		negoziazione per la definizione dei confini tra Libano e Israele - 
		ha concluso Del Col - va nella direzione di rendere sempre più 
		stabile l’area nello spirito della risoluzione 1701 del Consiglio di 
		Sicurezza dell'Onu”. Nel corso dell’incontro, i leader religiosi 
		delle comunità cristiane e islamiche hanno rinnovato l’impegno comune 
		affinché in questo momento storico, al di là del credo religioso di 
		ciascuno, si possa promuovere rispetto reciproco e amicizia fraterna, 
		rafforzando il bene supremo della pace attraverso un cammino di vita 
		leale e sincero.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		ITALBATT : I BERSAGLIERI DEL GLORIOSO TERZO ADDESTRANO LE LAF
		
		AL MANSOURI UNP 1-26, 2 OTTOBRE 2020 - I peacekeeper di Italbatt, 
		l’unità di manovra del contingente italiano di Unifil su base 3° 
		Reggimento Bersaglieri, hanno organizzato e condotto il “Combat medical 
		evacuation course”, una tre giorni addestrativa a favore delle forze 
		armate libanesi volta a migliorare le conoscenze teoriche e le capacità 
		pratiche dei soldati libanesi negli interventi di primo soccorso in 
		combattimento, mediante la simulazione di diverse situazioni di 
		emergenza sanitaria.
		Il corso, condotto da personale medico e paramedico della task force 
		italiana in una caserma delle Lebanese Armed Forces (LAF) a Tiro, ha 
		raggiunto gli obbiettivi prefissati, permettendo di qualificare nella 
		materia undici militari libanesi e di migliorare la coesione tra i 
		reparti di Unifil e le LAF attraverso un proficuo scambio di esperienze. 
		In particolare, sono stati simulati interventi di “Basic Life Support”, 
		per il trattamento di ferite da arma da fuoco, fratture ossee e traumi 
		da esplosione e - con la rappresentazione sul terreno di un incidente 
		stradale simulato - sono state testate le procedure di estrazione, primo 
		soccorso e sgombero del ferito.
		Gli attestati di fine corso sono stati consegnati dal comandante di 
		Italbatt, colonnello Carlo Di Pinto, 
		durante una breve ma significativa cerimonia nella sede del quartier 
		generale del South Litani Sector a Tiro, alla presenza delle autorità 
		militari del Sud del Libano. Il supporto alle forze armate locali, 
		insieme al monitoraggio della cessazione delle ostilità e all'assistenza 
		alla popolazione libanese, è uno dei principali compiti assegnati al 
		contingente italiano di Unifil nel rispetto della risoluzione 1701 del 
		Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		CONTINGENTE ITALIANO REALIZZA NUOVE AULE PER UNA SCUOLA DI RUMAYSH
		
		RUMAYSH, 30 SETTEMBRE 2020 - Il contingente militare italiano di 
		Unifil, schierato nel Sud del Libano, ha ristrutturato il secondo piano 
		dell’edificio scolastico “Nostra Signora del Libano” a Rumaysh. La 
		consegna dei lavori è avvenuta in tempi record in vista della ripresa 
		delle lezioni. Il progetto, finanziato con fondi del ministero della 
		Difesa italiano, è stato realizzato dagli specialisti della cooperazione 
		civile-militare del contingente in stretto coordinamento con le autorità 
		locali, facendo ricorso a manodopera del posto, con positive ricadute 
		economiche sul territorio.
		Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato la direttrice della 
		scuola, suor Maria Nassar che, con sentita riconoscenza e gratitudine, 
		ha rivolto ai “caschi blu” italiani e all’Italia in generale, sentimenti 
		di fratellanza sincera anche a nome dei docenti e dei tantissimi 
		studenti che non hanno potuto essere presenti al simbolico taglio del 
		nastro tricolore, per via delle misure precauzionali in atto per 
		contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19.
		Il comandante del settore Ovest di Unifil, generale Andrea Di Stasio, ha 
		richiamato con forza l’importanza del servizio reso dall’istituto 
		scolastico guidato delle suore antoniane, “vero e proprio presidio 
		educativo impegnato ad alimentare nelle giovani generazioni la 
		conoscenza, la cultura della convivenza solidale tra diverse comunità 
		religiose e l'applicazione dei principi di cittadinanza e di lotta 
		contro ogni forma di discriminazione. La sicurezza, ma soprattutto la 
		pace in Libano - ha concluso Di Stasio - non si costruisce solo 
		con le Forze Armate”. “Nostra Signora del Libano” è un istituto 
		comprensivo fondato e gestito dalle suore antoniane a Rumaysh, nel Sud 
		del Libano. La scuola è frequentata da circa 600 studenti, bambini e 
		ragazzi tra i 3 e i 14 anni di ogni estrazione sociale e credo 
		religioso, provenienti dal villaggio e dai vicini paesi del distretto di 
		Bint Jbeil. I lavori di ristrutturazione, eseguiti nel rispetto delle 
		normative vigenti in Libano in materia di tutela, sicurezza e salute dei 
		lavoratori, hanno interessato una superficie di 630 metri quadrati, 
		spazio in cui trovano posto lunghi corridoi che collegano sette aule 
		accoglienti, due moderni laboratori di informatica e scienze, un’aula 
		didattica multimediale e tutti i servizi essenziali.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		LIBANO: “CASCHI BLU” ITALIANI AL LAVORO IN PORTO BEIRUT
		
		SHAMA, 29 SETTEMBRE 2020 – Una task force di militari e civili di 
		Unifil, tra i quali i “caschi blu” del contingente italiano in Libano, è 
		al lavoro da domenica scorsa nell'area portuale di Beirut, con il 
		compito di supportare le forze armate libanesi nelle operazioni di 
		pulizia e di rimozione delle macerie accumulatesi nell’area e in altre 
		zone della capitale investite dall’esplosione del 4 agosto. Le 
		operazioni, richieste dalle autorità libanesi, dureranno tre settimane e 
		serviranno alla riapertura del porto e alla riattivazione dei servizi 
		pubblici. Gli assetti specialistici di Unifil effettueranno anche 
		interventi in strade cittadine di particolare interesse e in alcune aree 
		residenziali del centro di Beirut danneggiate dall’esplosione. La task 
		force, inizialmente a guida francese, passerà poi nella fase operativa 
		sotto il comando del tenente colonnello dell’Esercito Italiano
		
		Andrea Cubeddu, comandante dell’HQ support unit, l’unità di supporto 
		alle attività operative del settore Ovest di Unifil.
		La Task Force è articolata su un posto comando, due compagnie del genio 
		(una cinese e una francese rinforzata da un assetto cambogiano) e tre 
		team italiani, di cui uno specializzato CBRN (Chimico, Biologico, 
		Radiologico e Nucleare) in grado di effettuare attività di rilevazione, 
		identificazione, campionamento e decontaminazione delle aree di 
		intervento, uno IEDD (Improvised Explosive Device Disposal) per 
		l’eventuale disinnesco di ordigni esplosivi, e uno sanitario. Il 
		supporto logistico dell’operazione è affidato a un’unità austriaca, a 
		cui si aggiungono elementi della polizia militare tanzaniana, unità di 
		force protection cingalesi e indonesiane, e assetti sanitari spagnoli. 
		La decisione è stata presa in coordinamento con il Comando Operativo di 
		vertice Interforze dello Stato Maggiore della Difesa, come accaduto 
		negli istanti successivi all'esplosione, quando un convoglio del 
		contingente italiano di Unifil, su ordine del generale di brigata Andrea 
		Di Stasio, è entrato nella capitale libanese e nel porto di Beirut per 
		sgomberare via terra i feriti ed estrarre il personale nazionale e delle 
		Nazioni Unite.
		Con riferimento alle operazioni in atto, permesse dalla risoluzione 2539 
		del 28 agosto 2020 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che autorizza 
		Unifil “ad adottare misure temporanee e speciali per supportare il 
		Libano e la sua popolazione a seguito dell’esplosione occorsa il 4 
		agosto al porto di Beirut”, il capo missione e comandante delle forze 
		Onu in Libano, generale di divisione Stefano Del Col, ha affermato che
		“è un momento straordinario per Unifil, poichè ci consente di offrire 
		un sostegno tangibile alla popolazione che versa in condizioni di 
		bisogno. è importante che una missione come la nostra, con oltre 10.000 
		caschi blu sul terreno, possa aiutare questo paese che ci ospita da più 
		di 42 anni”.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		"CASCHI BLU" COMPLETANO PROGETTO ILLUMINAZIONE PUBBLICA A MAZRAAT AL 
		MUSHRIF
		
		SHAMA, 28 SETTEMBRE 2020 - Un progetto di riqualificazione, 
		adeguamento ed efficientamento energetico degli impianti 
		dell’illuminazione pubblica della municipalità di Mazraat Al Mushrif, 
		nel Sud del Libano, è stato completato e inaugurato dai militari del 
		contingente italiano di Unifil, la Forza delle Nazione Unite schierata 
		nel Paese dei cedri. Il progetto, interamente finanziato con fondi del 
		ministero della Difesa e realizzato dai militari della cooperazione 
		civile-militare del contingente nazionale, ha interessato un tratto di 
		strada periferico che conduce al centro del villaggio. L’intervento di 
		riqualificazione ha riguardato la sostituzione dei corpi illuminanti 
		obsoleti e l’installazione di impianti a pannello fotovoltaico secondo 
		le normative vigenti in materia di energie rinnovabili. I 24 punti luce 
		installati, essendo alimentati a energia solare, consentono una drastica 
		riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
		La simbolica cerimonia di inaugurazione si è svolta alla presenza del 
		comandante del settore Ovest di Unifil, generale Andrea Di Stasio, e del 
		sindaco di Mazraat Al Mushrif, Hassan Alloul. Unanime è stata la 
		soddisfazione e la riconoscenza espressa dalle autorità presenti nei 
		confronti dei militari italiani per il costante impegno profuso negli 
		anni in Libano e, in questa particolare occasione, per il miglioramento 
		della qualità della vita della popolazione locale, uno dei compiti 
		assegnati al contingente italiano di Unifil nel rispetto della 
		risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		MISSIONE IN LIBANO: AL VIA CORSO SENSIBILIZZAZIONE SUL COVID-19
		
		AL QULAYLAH, 25 SETTEMBRE 2020 - I militari italiani della 
		missione Unifil, la Forza delle Nazioni Unite nel Libano del Sud, hanno 
		organizzato il “Covid-19 awareness course”, il primo di una serie di 
		incontri dedicato alla prevenzione della diffusione del Coronavirus. Il 
		corso ha posto al centro le donne, chiamate a svolgere un ruolo delicato 
		e di preminente attualità anche in un’ottica di promozione della parità 
		di genere. Al seminario ha partecipato una nutrita rappresentanza di 
		donne provenienti dal distretto di Tiro e di soldatesse della 
		cooperazione civile-militare delle Forze Armate libanesi. Tra i temi 
		trattati, la centralità del ruolo delle donne nell’affrontare 
		adeguatamente l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del 
		Coronavirus, mediante la conoscenza delle cause e delle misure 
		igienico-sanitarie da adottare per prevenire il contagio, ed i 
		comportamenti da attuare per proteggersi dagli effetti negativi dello 
		stress dovuto alle restrizioni imposte, che rischiano di provocare un 
		aggravio delle disuguaglianze preesistenti, con conseguenze sociali ed 
		economiche controproducenti per le comunità del territorio.
		Apprezzamento per la riuscita dell’iniziativa è stato espresso dal 
		generale Andrea Di Stasio, comandante del settore Ovest di Unifil, che 
		ha sottolineato la centralità del ruolo della donna “nel saper 
		cogliere il valore universale e concreto del dialogo” e ricordato 
		che la missione, come sancito dalla risoluzione 2433 del 2018, prevede 
		l’assistenza alle autorità libanesi nel garantire la piena ed effettiva 
		partecipazione, rappresentanza e coinvolgimento delle donne a tutti i 
		livelli del processo decisionale. Al termine del corso, svoltosi alla 
		presenza del sindaco di Al Qulaylah, Mohamad Chamali, sono stati 
		distribuiti opuscoli informativi per la prevenzione del contagio da 
		Covid -19 e specifici kit contenenti mascherine chirurgiche, guanti in 
		lattice monouso e flaconi di gel disinfettante.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		EMERGENZA COVID-19: DONATE APPARECCHIATURE PER ANALISI TAMPONI
		
		SHAMA, 19 SETTEMBRE 2020 - Anche i laboratori dell’ospedale di 
		Tiro e di Bint Jbeil, tra i piu’ importanti presidi sanitari del Sud del 
		Libano, hanno due nuove moderne apparecchiature per analizzare i 
		tamponi, strumenti necessari e indispensabili per accertare i casi di 
		positività al Covid-19.
		I macchinari sono stati donati dal contingente italiano di Unifil, la 
		Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Sud del 
		Libano, nel corso di una simbolica cerimonia alla quale hanno preso 
		parte il comandante del contingente italiano, generale Andrea Di Stasio, 
		il sindaco di Tiro, Hassan Mohammed Nabouq, il sindaco di Bint Jbeil, 
		Afif Bazzi, e personale sanitario degli ospedali governativi delle due 
		municipalità. Oltre alla strumentazione, sono stati donati 600 kit 
		diagnostici nel quadro dei progetti di cooperazione civile-militare 
		promossi dal contingente per la lotta all’emergenza Coronavirus.
		L’attrezzatura, acquistata con fondi del ministero della Difesa 
		italiano, si basa sulla metodica molecolare di reazione a catena della 
		polimerasi (PCR), messa a punto in base alla sequenza genetica del virus 
		Sars-Cov-2. Il tampone viene mandato in un laboratorio specializzato e, 
		grazie a questo genere di apparecchiature, sarà possibile confermare o 
		meno la presenza del virus, per poi procedere all’isolamento delle 
		persone infette.
		Unanime è stato il ringraziamento dei medici e dei primi cittadini di 
		Tiro e Bint Jbeil al contingente italiano e in particolare all’Italia, 
		non solo per la consueta vicinanza al popolo libanese, ma anche per la 
		tempestività della donazione, frutto di un efficace coordinamento tra 
		le autorità politiche e sanitarie locali, gli specialisti della 
		cooperazione civile-militare del contingente italiano di Unifil e il 
		Comando Operativo di vertice Interforze dello Stato Maggiore della 
		Difesa a Roma. L’assistenza al governo libanese, insieme al monitoraggio 
		della cessazione delle ostilità e al supporto alle forze armate 
		libanesi, è uno dei compiti assegnati al contingente italiano di Unifil 
		nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		CASCHI BLU UNIFIL SI ESERCITANO PER EVACUAZIONE CIVILI NAZIONI UNITE
		
		NAQOURA, 18 SETTEMBRE 2020 -Nella sede del quartier generale 
		della missione delle Nazioni Unite in Libano, si è conclusa oggi 
		l’esercitazione “Quadriga 2020”, alla quale hanno preso parte anche i 
		caschi blu italiani di UNIFIL. L’esercitazione, che ha visto impiegati 
		in maniera sinergica e combinata assetti italiani di Italbatt, unità di 
		manovra del contingente italiano su base 3° Reggimento bersaglieri della 
		Brigata SASSARI, ed elementi della Force Commander Reserve su base 
		franco-finlandese, ha avuto lo scopo di verificare i piani ed affinare 
		le procedure d’intervento immediato da adottare in caso di un 
		innalzamento della tensione nel sud del Libano, tale da richiedere 
		l'evacuazione o il trasferimento in zona sicura del personale civile di 
		UNIFIL e dei loro familiari.
		L’attività, condotta nel rispetto delle restrizioni legate all’emergenza 
		Covid-19, si è svolta nell’area addestrativa di “Green Hill”, a Naqoura, 
		e ha permesso alle unità esercitate di verificare le funzioni di comando 
		e controllo, mediante l’impiego dei sistemi di comunicazione 
		digitalizzati di UNIFIL, mantenendo alto il livello di addestramento e 
		di interoperabilità raggiunto tra le unità dei diversi contingenti.
		L’Head of Mission e Force Commander di UNIFIL, il generale di divisione 
		Stefano Del Col, ha seguito in prima persona l’attività, avvalendosi del 
		personale di staff del proprio comando, al fine di valutare la corretta 
		esecuzione delle procedure da parte delle unità esercitate. Presenti 
		alle fasi finali dell’esercitazione, anche il comandante del settore 
		Ovest di UNIFIL, il generale di brigata Andrea Di Stasio, e il capo di 
		stato maggiore della missione, brigadier generale Jean - Pierre Fague. 
		Gli uomini e le donne delle forze armate italiane, che dal 2006 operano 
		nell’ambito della missione UNIFIL, hanno come obiettivi principali il 
		monitoraggio costante della Blue Line al fine di garantire la cessazione 
		delle ostilità tra Libano e Israele, il supporto alla popolazione 
		locale, attraverso la componente di cooperazione civile-militare (CIMIC) 
		e il supporto alle Forze Armate Libanesi, attraverso il coordinamento, 
		la pianificazione e l’esecuzione di attività addestrative e operative 
		congiunte.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		EMERGENZA COVID-19, ITALBATT CONSEGNA MATERIALE SANITARIO
		
		BURJ ASH SHAMALI, 16 SETTEMBRE 2020 - I militari del contingente 
		italiano di Unifil che operano nel Sud del Libano hanno effettuato una 
		consegna di materiale sanitario, tra cui ausili ortopedici, 
		defibrillatori portatili, barelle, sedie a rotelle, kit di primo 
		soccorso e giocattoli, a favore di un’associazione di protezione civile 
		libanese, gli scout “Al Rissalah”, da sempre impegnata in interventi di 
		primo soccorso, antincendio, sostegno alla popolazione in caso di 
		pubbliche calamità e nella promozione della pace e dell’unità tra i 
		popoli.
		L’attività è stata condotta nel villaggio di Burj Ash Shamali, a pochi 
		chilometri da Tiro, dai “caschi blu” italiani di Italbatt, l’unità su 
		base 3° Reggimento bersaglieri, schierati da poco più di un mese nel Sud 
		del Libano sotto l’egida dell’Onu, nel delicato compito di garantire la 
		stabilità dell’area e supportare la popolazione libanese, soprattutto in 
		questo difficile periodo di crisi economica e di pandemia da Covid-19. 
		Il sindaco di Burj Ash Shamali, Ali Deeb, e il presidente 
		dell’associazione “Al Rissalah”, Ahmed Taleb, hanno ringraziato i 
		peacekeeper italiani per la vicinanza e la solidarietà verso la 
		popolazione civile e affermato che la donazione servirà a garantire il 
		necessario sostegno dei più deboli e dei piu’ bisognosi. Il colonnello 
		Carlo Di Pinto, comandante del reggimento italiano di Unifil, nel 
		ringraziare i giovani volontari libanesi per l’importante e fondamentale 
		lavoro che essi svolgono nel territorio, ha espresso tutta la sua 
		soddisfazione e quella dei suoi soldati nell’aiutare il popolo libanese, 
		così vicino all’Italia e alla Sardegna per storia e cultura, con la 
		speranza che questi gesti di solidarietà possano alleviare le sofferenze 
		provocate dalla crisi economica e dall’emergenza sanitaria scaturita 
		dalla pandemia.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		LA SOLIDARIETÀ DEI "CASCHI BLU" DI ITALBATT: 
		DONAZIONE PER BIMBI LIBANO DEL SUD
		
		
		AL MANSOURI UNP 1-26, 15 SETTEMBRE 2020 - Un’importante consegna 
		di medicinali, vestiario, giocattoli e materiale scolastico è stata 
		effettuata dai caschi blu del contingente italiano di Unifil a favore di 
		bambini libanesi e di centinaia di piccoli profughi. “Si è trattato 
		di una grandissima opportunità anche per i nostri soldati”, ha 
		dichiarato il colonnello Carlo Di Pinto, comandante di Italbatt, l’unità 
		di manovra su base 3° Reggimento bersaglieri della Brigata SASSARI 
		responsabile della consegna del materiale. 
		“Questo genere di iniziative - ha proseguito il col. Di Pinto -
		costituiscono la pietra miliare dell’operato che Unifil intende 
		lasciare in eredità alle future generazioni, specialmente quelle più 
		bisognose del Libano del Sud”. L’attività rientra nell’ambito dei 
		progetti di cooperazione civile-militare del contingente italiano. 
		Parole di apprezzamento sono state espresse dalla congregazione dei 
		Fratelli Maristi, cui è stato consegnato il materiale, che si occupa 
		dell’educazione dei bambini e dei giovani, in particolare di quelli più 
		bisognosi. L'attività è stata possibile grazie alla solidarietà della 
		Caritas diocesana di Salerno e di Sant’Angelo dei Lombardi, della 
		sezione salernitana dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di 
		Gerusalemme, della parrocchia di Santa Maria della Misericordia di 
		Olivetro Cita e della casa editrice Panini.
		L’assistenza alla popolazione libanese, insieme al monitoraggio della 
		cessazione delle ostilità e al supporto alle forze armate libanesi, è 
		uno dei compiti assegnati al contingente italiano di Unifil nel rispetto 
		della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
		La Joint Task Force Lebanon – Sector West, attualmente su base base 
		Brigata SASSARI, e' al comando del generale di Brigata Andrea Di Stasio. 
		Del contingente fanno parte oltre 1.000 militari italiani, tra i quali 
		circa 450 "sassarini", che operano insieme ai peacekeeper provenienti da 
		16 nazioni (Italia compresa): Armenia, Bielorussia, Brunei Darussalam, 
		Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia del Nord, Malesia, 
		Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e Ungheria.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		COMANDANTE UNIFIL GENERALE DEL COL INCONTRA "CASCHI BLU" DEL SECTOR WEST
		
		SHAMA, 11 SETTEMBRE 2020 - A pochi giorni dalla conclusione del 
		forum tripartito presieduto fra gli alti rappresentanti delle forze 
		armate libanesi e israeliane nella postazione Onu di Ras Naqoura, il 
		generale di divisione Stefano Del Col, capo missione e comandante della 
		Forza di interposizione delle Nazioni Unite nel Libano del Sud, ha 
		incontrato i “caschi blu” del Sector West di Unifil, il contingente 
		multinazionale su base Brigata SASSARI.
		"Il consolidato successo della missione Unifil lo si deve alla 
		dedizione, al sacrificio, al senso del dovere e della responsabilità di 
		ognuno di voi" ha esordito il generale Del Col nel suo indirizzo di 
		saluto ai peacekeeper schierati nella base UNP 2-3 di Shama, intitolata 
		alla memoria della Medaglia d'Oro al Valor Militare Andrea Millevoi. 
		Riferendosi alla "calma fragile" che regna nell’area sotto la sua 
		giurisdizione "considerando il delicato contesto politico, economico 
		e sociale che rischia di aggravarsi vista l'emergenza sanitaria in 
		corso", Del Col ha sottolineato il delicato impegno dei militari del 
		contingente a guida italiana, chiamati a garantire, con imparzialità e 
		trasparenza, il rispetto della risoluzione 1701 e successive del 
		Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nel fare riferimento ai 
		difficili anni della guerra civile e al disastroso conflitto che ha 
		insanguinato il Libano nel 2006, il comandante di Unifil non ha esitato 
		a definire "straordinari" i progressi della missione nel "Paese dei 
		cedri" ed esortato i "peacekeeper" a "continuare a garantire la 
		stabilità dell’area attraverso il mantenimento della cessazione delle 
		ostilità, supportare le forze armate libanesi e ricercare il consenso 
		unanime della popolazione locale" mediante la realizzazione di progetti 
		di cooperazione civile-militare.
		Quanto ai tratti distintivi della missione, il generale ha posto 
		l’accento sull’importanza dell’ultima risoluzione del Consiglio di 
		Sicurezza dell’Onu, la 2539 dello scorso 28 agosto, che ha rinnovato per 
		un altro anno il mandato di Unifil e gettato le basi per un’ulteriore 
		sinergia tra la missione e le parti verso gli obiettivi del mandato. 
		"Siamo pronti ad aiutare e a continuare a fornire ogni assistenza e 
		sostegno al popolo libanese anche a seguito della tragica esplosione al 
		porto di Beirut del 4 agosto scorso", ha concluso il generale Del 
		Col, che ha lodato la capacità di risposta di Unifil e del Sector West. 
		Sin dalle primissime ore successive all'esplosione, infatti, un 
		convoglio del contingente italiano, in coordinazione con il Comando 
		Operativo di Vertice Interforze dello Stato Maggiore della Difesa, è 
		entrato a Beirut per sgomberare via terra i feriti ed estrarre il 
		personale nazionale e dell'Onu dalle macerie. La visita dell’Head of 
		Mission e Force Commander è stata l’occasione per inaugurare lo stemma 
		Unifil disegnato all’ingresso del quartier generale di Sector West, 
		raffigurante lo stemma dell’Onu, sormontato dalle bandiere nazionali 
		italiana e libanese, con alla base la scritta “All together!”, 
		quale sprone a lavorare tutti insieme per la pace.
		Il generale di divisione Stefano Del Col, quarto italiano a capo e 
		comandante di Unifil, una delle missioni delle Nazioni Unite più 
		importanti con oltre 10.000 uomini sul terreno, è stato accolto al suo 
		arrivo dal generale di brigata Andrea Di Stasio, sotto il cui comando 
		operano 3.800 "caschi blu" (1.000 gli italiani) di 16 dei 45 paesi 
		contributori alla missione di pace istituita nel 1978.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		CONTINGENTE ITALIANO RESTAURA REPARTO EMATOLOGIA OSPEDALE BINT JBEIL
		
		SHAMA, 10 SETTEMBRE 2020 - Il reparto di ematologia dell'ospedale 
		di Bint Jbeil è stato sottoposto ad un importante intervento di restauro 
		grazie a un progetto di sviluppo del settore sanitario portato a termine 
		dal contingente italiano di Unifil, la Forza di interposizione delle 
		Nazioni Unite schierata al confine con lo stato di Israele.
		I lavori, progettati e diretti dal contingente e realizzati con fondi 
		del Ministero della Difesa, hanno riguardato la manutenzione 
		straordinaria del primo piano dell'ospedale governativo, un'area di 
		circa 680 metri quadrati che può contare su 16 stanze doppie, per un 
		totale di 32 posti letto, destinati alla cura di pazienti affetti da 
		malattie del sangue, anche molto gravi, quali leucemie, linfomi e 
		mielomi. “I lavori di ristrutturazione hanno dato vita a un reparto 
		moderno e all'avanguardia che permetterà di aumentare la qualità e il 
		comfort dell’assistenza clinica ai pazienti”, ha affermato il 
		direttore dell'ospedale, Taufil Farj, a margine della cerimonia di 
		inaugurazione, alla quale hanno partecipato il sindaco di Aytarun, Salim 
		Mrad, il sindaco di Yarun, Ali Tehfeh, e il comandante del settore Ovest 
		di Unifil, generale di brigata Andrea Di Stasio. 
		“Grazie all'intervento del contingente italiano, al quale va il 
		nostro ringraziamento per la vicinanza e la consueta attenzione al 
		soddisfacimento delle esigenze di carattere sanitario del distretto, 
		sarà possibile riprendere a pieno ritmo le attività connesse con la 
		diagnosi e la cura di patologie ematiche che possono colpire anche le 
		fasce più giovani della popolazione”. Come ha spiegato il direttore 
		dell'ospedale, il reparto si conferma sempre di più “un’eccellenza 
		nel campo dell'assistenza e del consolidamento dell’emergenza-urgenza 
		dell’intero governatorato di Nabatiye”.
		“Il diritto di ogni cittadino alla salute - ha sottolineato il 
		generale Di Stasio - è fondamentale per il benessere e la prosperità 
		del Paese. Sono questi i cardini per l’elevazione della dignità 
		dell’individuo in ogni società e quindi di primario interesse anche per 
		l'intero popolo libanese. Per questa ragione ho condiviso immediatamente 
		la proposta e la necessità di intervenire tempestivamente, 
		compatibilmente con i tempi di progettazione ed esecuzione dei lavori, 
		nella realizzazione di questo progetto, perseguendo il ripristino e la 
		piena funzionalità della struttura sanitaria nel minor tempo possibile”.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		ESPLOSIONI IN PORTO BEIRUT: MINUTO DI SILENZIO NELLE BASI UNIFIL IN 
		MEMORIA VITTIME
		
		BASI UNIFIL, 4 SETTEMBRE 2020 - Oggi, a un mese dalle esplosioni nel 
		porto di Beirut, le forze di pace di UNIFIL osservato un minuto di 
		silenzio pregando per le vittime. 
		"Siamo solidali con le famiglie delle vittime, col popolo del Libano
		- questo il twett sul profilo ufficiale di UNIFIL - piangendo la 
		perdita di tante vite e lodando le azioni eroiche di tutti i 
		soccorritori".
		UNIFIL: GEN. DEL COL PRESIEDE INCONTRO 
		TRIPARTITO CON LAF E IDF
		
		
		NAQOURA, 3 SETTEMBRE 2020 - Il capo Missione e comandante della 
		Forza UNIFIL, generale di Divisione Stefano Del Col, ha presieduto oggi 
		un incontro tripartito con alti ufficiali delle Forze Armate libanesi (LAF) 
		e delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) nella base ONU a Ras Al Naqoura. 
		Durante la riunione, la terza dopo l'inizio dellì'epidemia di COVID-19 
		tenuta con un ordine del giorno ridotto a causa delle restrizioni 
		sanitarie in atto, le discussioni si sono focalizzate sulla situazione 
		lungo la Blue Line, sulle violazioni aeree e terrestri, nonché su altri 
		aspetti contemplati dal mandato dell'UNIFIL ai sensi della risoluzione 
		1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
		Il generale Del Col ha espresso forti preoccupazioni per due recenti 
		episodi di violazione della cessazione delle ostilità tra Libano e 
		Israele avvenuti il 27 luglio e il 25 agosto, e le tensioni cresciute 
		lungo la linea di confine. Del Col ha aggiornato le parti sulle indagini 
		che UNIFIL sta svolgendo sugli incidenti e ha chiesto misure urgenti per 
		evitare che si ripetano. "Le vostre azioni lungo la Blue Line 
		dovrebbero essere prioritarie verso la riduzione della tensione e della 
		de-escalation avvalendovi - ha detto Del Col - delle nostre 
		collaudate modalità di collegamento e coordinamento ed evitando azioni 
		unilaterali".
		Guardando al futuro, il capo Missione dell'UNIFIL ha informato le 
		delegazioni sull'adozione la scorsa settimana della risoluzione 2539 da 
		parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che ha rinnovato 
		il mandato dell'UNIFIL per un altro anno. "Il Consiglio di sicurezza, 
		nel rinnovare il mandato dell'UNIFIL, ha chiarito le sue aspettative 
		dalla Missione, ma soprattutto da entrambe le parti. Ora è importante 
		che lavoriamo insieme con rinnovata energia verso gli obiettivi posti - 
		ha concluso - e, a tal fine, non vedo l'ora che il vostro impegno 
		proattivo con UNIFIL aumenti in futuro".
		Il Generale Del Col si è complimentato con le parti per il 
		riconoscimento da parte del Consiglio di sicurezza del ruolo 
		"costruttivo" svolto dal forum tripartito nel facilitare il 
		coordinamento e nella de-escalation delle tensioni, osservando che il 
		Consiglio ha incoraggiato UNIFIL a rafforzare le capacità del meccanismo 
		tripartito. "Questo forum ha dimostrato la sua validità - ha 
		detto Del Col - raggiungendo accordi pratici su questioni 
		controverse. Agiamo attivamente su questo per esplorare ulteriori strade 
		in grado di portare una maggiore stabilità lungo la linea blu".
		Le riunioni tripartite si sono svolte regolarmente sotto l'egida di 
		UNIFIL dalla fine della guerra del 2006 nel sud del Libano, 
		dimostrandosi meccanismo essenziale di gestione dei conflitti e di 
		costruzione della fiducia.
		FONTE: 
		UNIFIL- UN 
		MISSION 
		
		
		EMERGENZA SANITARIA IN LIBANO: RACCOLTA STRAORDINARIA DI SANGUE AL 
		SECTOR WEST
		
		SHAMA, 2 SETTEMBRE 2020 - Rispondere alla necessità improrogabile 
		di sangue ed emoderivati per poter fronteggiare contemporaneamente 
		un'emergenza come quella rappresentata dal virus Sars-CoV-2, che rischia 
		di provocare un calo delle scorte nel paese, e di quelle per le migliaia 
		di persone rimaste ferite nella tragica esplosione del 4 agosto scorso 
		che ha devastato l'area del porto di Beirut. Sono queste le ragioni che 
		hanno spinto i “caschi blu” del contingente italiano ad organizzare una 
		raccolta straordinaria di sangue.
		Sentimenti di riconoscente gratitudine per la riuscita dell'iniziativa 
		sono stati espressi dal coordinatore della Croce Rossa per il Sud del 
		Libano, Ali Saad, a conferma dello storico legame di amicizia e 
		vicinanza esistente tra il Libano e l'Italia. “La donazione odierna è 
		un gesto spontaneo, espressione di supporto concreto alla popolazione 
		libanese che va ben oltre le parole - ha affermato Ali Saad - il 
		sangue è indispensabile per salvare la vita di chi lo riceve soprattutto 
		in un periodo in cui le banche del sangue si svuotano ed occorre 
		sopperire alla carenza di emoderivati quale reale necessità a seguito 
		della disgrazia di Beirut. Sono numerosi, infatti, i pazienti che 
		vengono trasfusi ogni giorno negli ospedali del Libano, molti dei quali 
		sono persone rimaste coinvolte proprio nella spaventosa esplosione che 
		ha investito il porto e diversi quartieri limitrofi della capitale”.
		Il generale Andrea Di Stasio, comandante del contingente italiano di 
		Unifil, ha invece sottolineato come la donazione di sangue rappresenti
		“una delle tante espressioni di vicinanza dei 'caschi blu' italiani 
		nei confronti del popolo libanese, ma soprattutto un gesto di vera 
		amicizia che abbiamo sentito in questo particolare momento di bisogno 
		che sta attraversando il paese. Nonostante i rischi legati al Covid-19, 
		non possiamo, nè tantomeno vogliamo fermare le nostre attività, perché 
		proprio questo è per noi il momento in cui dobbiamo essere vicini al 
		Libano e supportarlo per superare insieme ogni difficoltà”. Analoghe 
		iniziative, coordinate dai militari della cooperazione civile-militare, 
		saranno infatti intraprese nelle prossime settimane con l'avvio di un 
		programma di donazioni periodiche da parte dei “caschi blu” di altre 
		nazioni che operano sotto il comando italiano di Unifil.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		CONTINGENTE ITALIANO RISTRUTTURA A QANA MENSA CENTRO PER BIMBI CON 
		DISABILITÀ 
		
		
		SHAMA, 31 AGOSTO 2020 - Un progetto di rinnovamento finalizzato a 
		migliorare la qualità della vita dei ragazzi “speciali” che vivono la 
		struttura, a rendere più efficiente il centro, offrire una gamma di 
		servizi più ampia ed attagliata alle esigenze degli utenti. Questo, in 
		sintesi, il progetto che i “caschi blu” del contingente italiano di 
		Unifil hanno realizzato nel centro “Al-Basma Center for special needs”, 
		la struttura riabilitativa che si occupa della cura, dell'istruzione e 
		dell’integrazione dei giovani diversamente abili di Qana, un villaggio 
		di circa diecimila abitanti a sud-est di Tiro, nel Libano meridionale.
		In particolare, l’intervento complessivo ha riguardato lavori di 
		adeguamento delle condizioni di sicurezza dell'immobile e una nuova 
		destinazione d'uso dei locali che ha interessato gli spazi della mensa, 
		realizzata ex novo secondo moderni standard di efficientamento 
		energetico e di adeguamento degli impianti, uno spazio che darà modo ai 
		ragazzi di rendersi sempre più autonomi e di sperimentare momenti di 
		aggregazione e convivialità. Grazie a questo progetto, realizzato dal 
		contingente italiano di Unifil con fondi del ministero della Difesa, gli 
		assistenti sociali del centro potranno garantire agli ospiti il 
		mantenimento e lo sviluppo di abilità nell'ambito cognitivo, 
		dell'autonomia personale, sociale, affettiva e, dove è possibile, 
		occupazionale.
		Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il sindaco di Qana 
		Mohammed Hassan Kresht, il direttore dell'istituto Hassan Daklallah e il 
		generale di brigata Andrea Di Stasio, comandante del settore Ovest di 
		Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite nel Libano del 
		Sud. “Il tema della disabilità e la conquista di autonomia e 
		inclusione sociale delle persone che ne sono affette richiedono grande 
		attenzione e sensibilità”, ha dichiarato il generale Di Stasio. 
		“Sono convinto, infatti, che sia estremamente importante investire nella 
		dimensione culturale ed educativa dell’accoglienza in tutti gli ambiti 
		della nostra società, perché nessuno ne resti ai margini. Noi militari - 
		ha concluso Di Stasio - scegliamo di fare i soldati per realizzare il 
		sogno della pace e per supportare le persone piu’ deboli alle quali, 
		attraverso questo progetto, stiamo dando un futuro migliore”. "E’ 
		un giorno importante - ha commentato il sindaco di Qana - in cui 
		si finalizza un autentico atto di solidarietà. Desidero ringraziare 
		sentitamente il contingente italiano di Unifil che ha reso possibile 
		tutto questo e manifestare la nostra riconoscenza per l'impegno e la 
		continua vicinanza nei confronti di una delle fasce piu’ deboli della 
		nostra popolazione. Da sempre il Libano e l'Italia sono paesi uniti da 
		legami antichi e profondi".
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		PEACEKEEPER ITALIANI DONANO IMPIANTI A COOPERATIVA CASEARIA DISTRETTO BINT JBEIL
		
		SHAMA, 27 AGOSTO 2020 - Aumentare considerevolmente i volumi di 
		raccolta e di conservazione del latte proveniente dai soci produttori, 
		incrementando così una produzione casearia diversificata e di qualità a 
		chilometro zero che, facendo ricorso a manodopera del posto, possa 
		ingenerare ricadute economiche positive sul territorio. Sono questi gli 
		obiettivi che i dirigenti della cooperativa comunale del latte di 
		Aytarun, nel distretto di Bint Jbeil, si prefiggevano di raggiungere e 
		che ora sono diventati realtà grazie al determinante contributo del 
		contingente italiano di Unifil che ha finanziato e realizzato la 
		costruzione di un nuovo reparto per la conservazione del latte e la 
		stagionatura dei prodotti caseari, ma anche progettato l'adeguamento 
		tecnologico dello stabilimento mediante la fornitura di impianti e 
		macchinari all'avanguardia per la trasformazione del latte.
		E’ stato il sindaco di Aytarun, Selim Mourad, a darne notizia nel corso 
		di una breve cerimonia alla quale ha preso parte il generale Andrea Di 
		Stasio, comandante del contingente italiano di Unifil, la Forza 
		d’interposizione delle Nazioni Unite nel Libano del Sud. Dopo il taglio 
		del nastro, unanime è stato il ringraziamento che il sindaco di Aytarun 
		e i dirigenti della cooperativa hanno rivolto all'Italia per la grande 
		attenzione a un progetto che punta a valorizzare e rendere ancora più 
		competitiva la cooperativa a livello locale. Nel rivolgersi ai presenti, 
		il generale Di Stasio ha espresso la propria soddisfazione nell'aver 
		sostenuto una delle realtà di maggior rilievo nel settore 
		lattiero-caseario del distretto di Bint Jbeil, sia dal punto di vista 
		economico, per il volume d'affari sviluppato, sia dal punto di vista 
		sociale per la stragrande maggioranza delle persone, non solo del comune 
		di Aytarun, ma anche di quelli limitrofi che, in qualità di soci 
		produttori di latte o di dipendenti, trarranno beneficio dall'attività 
		del caseificio. In questa situazione di assoluta emergenza dovuta alla 
		diffusione del Coronavirus, le strutture cooperative temono infatti di 
		non essere più in grado di trasformare tutto il latte raccolto dai loro 
		soci con la conseguenza di un drastico crollo delle vendite di molti 
		prodotti trasformati. Risolutivo, in tal senso, è stato l'intervento del 
		contingente italiano di Unifil grazie al quale la cooperativa, insieme a 
		tutti gli operatori del settore, potrà intraprendere ogni possibile 
		misura pur di non arrivare al fermo dell'attività e puntare ad un 
		ulteriore salto di qualità, garantendo ai consumatori l’assoluta 
		eccellenza e freschezza dei propri prodotti, assicurandone una 
		tracciabilità giornaliera fino alla stalla d’origine.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		UNIFIL SECTOR WEST, CERIMONIA CONSEGNA MEDAGLIE ONU A MALBATT
		
		MA'RAKAH CAMP (UNP 2-1 ), 26 AGOSTO 2020 - Presieduta dal 
		comandante del Settore Ovest della missione UNIFIL, Generale di Brigata 
		Andrea Di Stasio, si è svolta nella base UNP 2-1 di Ma'rakah la 
		cerimonia di consegna delle medaglie ONU ai peacekeeper di MALBATT.
		La consegna delle medaglie ONU è un atto importante che riconosce la 
		dedizione di coloro che hanno servito in UNIFIL per mantenere la pace 
		nel sud del Libano e aiutare la popolazione nel rispetto della 
		risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nel suo 
		discorso il Comandante del settore ovest ha ringraziato il governo 
		malese per la sua partecipazione, fin dal 2007, alla missione UNIFIL e 
		ha elogiato i peacekeeper di MALBATT 850-7 per lo spirito di unità, 
		impegno, determinazione e il livello professionale espresso. IL Generale 
		Di Stasio ha poi ricordato come UNIFIL stia attualmente affrontando la 
		pandemia di COVID-19 che sta interessando anche il sud del Libano. 
		Tuttavia l'impegno della Brigata multinazionale del Settore Ovest e di 
		MALBATT 850-7 non è diminuito e i peacekeeper hanno adottato le misure 
		precauzionali necessarie per salvaguardare se stessi e la popolazione 
		locale dal contagio, continuando però ad assolvere al proprio compito 
		senza che le attività operative subissero flessioni.
		FONTE: 
		#MALBATT8507 #DEVOTEDTOWARDSPEACE
		
		
		VENTILATORI POLMONARI A OSPEDALI TIRO IN DONO DA CONTINGENTE ITALIANO
		
		SHAMA, 23 AGOSTO 2020 - Quattro ventilatori polmonari di ultima 
		generazione vanno ad aggiungersi ai macchinari già presenti all'interno 
		dei reparti di rianimazione e pneumologia degli ospedali della 
		municipalità di Tiro, alcuni tra i principali presidi sanitari del Sud 
		del Libano maggiormente coinvolti nell'assistenza della popolazione 
		locale colpita dal Coronavirus. E’ la risposta del contingente italiano 
		di UNIFIL dal 27 luglio a guida Brigata SASSARI all'appello lanciato dal 
		direttore degli ospedali pubblici di Tiro Mohamad Hamade per far fronte 
		all’emergenza Covid-19 che in Libano ha fatto registrare già numerose 
		vittime.
		“Stando ai dati forniti dal ministero della Salute Pubblica, i casi 
		di positività al Covid-19 complessivamente accertati dall'inizio 
		dell'emergenza sanitaria stanno aumentando in modo significativo, ancor 
		piu’ che in passato - spiega il sindaco di Tiro, Hassan Mohammed 
		Dabouq - percio’ ringraziamo il contingente italiano di UNIFIL che si 
		è mosso fin da subito per questa importante donazione che consentirà la 
		creazione di ulteriori due nuove postazioni strettamente necessarie e 
		indispensabili per la gestione dei pazienti affetti da Coronavirus”.
		“Queste apparecchiature ci permetteranno di ammodernare e di 
		ingrandire la shock room della terapia intensiva dei nostri ospedali che 
		durante l'emergenza Covid è il cuore delle attività rianimatorie - 
		precisa il prefetto di Tiro Mohammed Ali Jaffal - potremo finalmente 
		contare su un reparto pronto a rispondere alle esigenze di 
		emergenza-urgenza del territorio".
		Riguardo alla difficile situazione economica che sta vivendo il Paese, 
		il generale Andrea Di Stasio, comandante del settore Ovest di UNIFIL, ha 
		sottolineato che il contingente italiano, oltre a garantire la stabilità 
		di quest’area cruciale per gli equilibri del Medio Oriente, 
		“continuerà ad assistere le forze armate libanesi e a sostenere la 
		popolazione locale in questo difficile momento. Voglio che il 
		contingente italiano stia vicino alla popolazione libanese in questo 
		momento cruciale di crisi politica, economica e sanitaria. Proprio ora, 
		con i fatti, dobbiamo assolvere alla missione di pace 'perpetua' dell’Onu”. 
		La donazione dei ventilatori polmonari, interamente finanziata con fondi 
		italiani, rientra nell'ambito dei progetti di cooperazione 
		civile-militare che il contingente italiano porta avanti da anni per 
		garantire l'assistenza alla popolazione libanese che, insieme al 
		monitoraggio della cessazione delle ostilità e al supporto alle Forze 
		Armate locali, è uno dei principali compiti assegnati al contingente 
		italiano di Unifil nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di 
		Sicurezza dell'ONU.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		CONTINGENTE ITALIANO DONA STRUMENTI OTTICI ALL'OSPEDALE DI TURA
		
		SHAMA, 18 AGOSTO 2020 - Tre strumenti specialistici ad alta 
		precisione, indispensabili per un’accurata osservazione e ispezione dei 
		bulbi oculari, sono stati donati dal contingente italiano in Libano al 
		poliambulatorio di Tura, località di circa cinquemila abitanti a pochi 
		chilometri da Tiro. La strumentazione consentirà ai medici oculisti 
		della struttura sanitaria di effettuare approfonditi esami diagnostici 
		oftalmologici, individuando precocemente eventuali patologie anche nei 
		pazienti ospedalizzati, non ultima la congiuntivite virale da 
		Coronavirus, sintomo precoce della malattia, difficilmente 
		identificabile rispetto alle comuni e molto diffuse congiuntiviti.
		“Gli occhi e in particolare la congiuntiva - spiega il 
		tenente colonnello Lucius Occhiolini, medico del contingente italiano,  
		- possono essere una porta di ingresso per il Coronavirus che viene 
		poi trascinato tramite le vie di deflusso delle lacrime all’interno del 
		naso e della gola. Molto spesso questa manifestazione rappresenta il 
		primo segno di una infezione e pertanto va precocemente riconosciuta”. 
		La consegna della strumentazione, organizzata nel rispetto delle misure 
		di sicurezza sanitarie per l’emergenza Coronavirus, si è svolta alla 
		presenza del comandante del contingente italiano di Unifil, generale 
		Andrea Di Stasio, del sindaco di Tura Mohammed Haider e del sindaco di 
		Tiro Hassan Mohammed Nabouq, nel ruolo di presidente dell’Unione delle 
		municipalità di Tiro. “L’Italia ha sperimentato il dolore per la 
		perdita di tantissime vite umane e vissuto appieno la gravità della 
		situazione - ha affermato il generale Di Stasio - per questo 
		l’idea della donazione è stata immediata, sin dai primi istanti del mio 
		comando, dopo un dialogo aperto con le principali autorità governative 
		del territorio. Durante questa emergenza sanitaria senza precedenti per 
		il Libano, che si trova a fare i conti anche con una gravissima crisi 
		economica e politica, la risposta verso i nostri fratelli libanesi è 
		stata unanime e forte e il contingente italiano ha fatto la sua parte, 
		attivandosi immediatamente per capire come dare il proprio contributo”.
		I due importanti esponenti locali hanno ringraziato i "caschi blu" 
		italiani e sottolineato l’importanza della donazione nei confronti della 
		municipalità locale, “indispensabile per affermare il diritto 
		primario di accesso della popolazione a un’assistenza specialistica di 
		qualità nelle cure oftalmologiche da erogare ai pazienti”. 
		L'assistenza alla popolazione libanese, insieme al monitoraggio della 
		cessazione delle ostilità e al supporto alle forze armate locali, è 
		infatti uno dei principali compiti assegnati al contingente italiano di 
		Unifil nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza 
		dell'Onu.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		ROMA, 7 AGOSTO 2020 - In collegamento da Shama dalla base UNP 
		2-3, intitolata alla memoria della Medaglia d'Oro al Valor Militare 
		Andrea Millevoi, sede del quartier generale del contingente italiano e 
		del settore occidentale della missione Unifil, il portavoce del 
		contingente e della Brigata SASSARI, Ten. Col. Marco Mele, racconta a 
		Radio Esercito qual è la situazione a Beirut e le azioni messe in atto 
		per portare i primi soccorsi e aiutare la popolazione di Beirut.
		
		
		FONTE: RADIO ESERCITO.
		
		LIBANO: ARRIVATI A BEIRUT PRIMI DUE VOLI CON AIUTI ITALIANI
		
		
		BEIRUT, 7 AGOSTO 2020 - Sono arrivati ieri a Beirut i primi due 
		due velivoli C-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa, con a bordo un team 
		composto da Vigili del Fuoco e personale dell’Esercito Italiano 
		specializzato ad operare in contesti caratterizzati da minaccia CBRN 
		(Chimica, Batteriologica, Radiologica e Nucleare), con materiale 
		umanitario e medico.
		Anche il comando del Sector West di Unifil, a guida italiana, ha inviato 
		a Beirut assetti specializzati CBRN, medici e psicologi. L'aiuto 
		italiano al Libano continuerà, come ha confermato il ministro degli 
		esteri Luigi Di Maio in una telefonata col suo omologo libanese Charbel 
		Wehbe. "Il Libano - ha detto Di Maio - può contare su sostegno 
		incondizionato dell'Italia, pronta a fornire l'assistenza necessaria per 
		questa emergenza senza precedenti".
		
		
		ITALAIR COMMEMORA CADUTI VOLO "CHARLIE FOUR" DEL 6 AGOSTO 1997
		
		NAQOURA, 6 AGOSTO 2020 - Nell’eliporto del Quartier Generale 
		della missione delle Nazioni Unite in Libano, sono stati ricordati i 
		Caduti dell’incidente aereo avvenuto il 6 agosto 1997 costato la vita a 
		5 peacekeeper. Quella notte, un elicottero AB-205 della Task Force 
		Italair, mentre effettuava un volo di addestramento notturno tra le basi 
		UNP 6-44 e UNP 6-41, a causa di un improvviso peggioramento delle 
		condizioni meteorologiche, precipitò al suolo incendiandosi.
		Nello schianto morirono quattro militari italiani e un irlandese. 
		L’equipaggio era costituito da due piloti, i maggiori dell’Aviazione 
		dell’Esercito (AVES) Antonino Sgrò e Giuseppe Parisi e dal tecnico 
		specialista, il primo maresciallo Massimo Gatti. A bordo, come 
		passeggeri, anche il brigadiere dell’Arma dei Carabinieri Daniel Forner 
		e il sergente irlandese John Lynch.
		Al termine della cerimonia, svoltasi in forma ridotta e sobria nel 
		rispetto delle misure connesse con l’emergenza Coronavirus, il 
		comandante del contingente italiano di Unifil e pilota dell’AVES, 
		generale di brigata Andrea Di Stasio, accompagnato dal tenente 
		colonnello Andrea Onofri della Task Force "Italair", ha deposto una 
		corona di alloro in memoria dei Caduti del volo “Charlie four” presso il 
		monumento in loro onore, benedetto dal cappellano militare del 
		contingente, don Pietro Murgia.
		Parole di profonda gratitudine per i Caschi Blu che hanno dato la vita 
		nell’adempimento del proprio dovere sono state espresse nella breve 
		allocuzione del tenente colonnello Onofri che ha rigraziato sentitamente 
		gli equipaggi di Italair “per la dedizione al servizio e per il 
		significativo contributo che forniscono, contribuendo quotidianamente 
		alla stabilità e alla sicurezza nel Sud del Libano”.
		La Task Force Italair, impiegata direttamente dal generale di divisione 
		Stefano Del Col, Head of Mission e Force Commander di Unifil, è composta 
		principalmente da piloti, tecnici operatori di bordo e personale di 
		supporto del 2° Reggimento Aves “Sirio” di Lamezia Terme, con il 
		concorso di personale effettivo ad altri reparti dell’AVES e di 
		equipaggi di volo della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare. Le 
		missioni di volo svolte rientrano tra le peculiarità dell’AVES tra cui 
		spiccano le attività di evacuazione sanitaria, ricognizione, 
		collegamento e trasporto.
		
		
		FONTE: DIFESA.IT
		
		
		LANCIERI MONTEBELLO (8°) CEDONO COMANDO ITALBATT AI SASSARINI DEL 3° 
		BERSAGLIERI
		
		AL MANSOURI UNP 1-26, 5 AGOSTO 2020 - Con la resa degli onori 
		allo Stendardo del Reggimento “Lancieri di Montebello” (8°), che lascia 
		il Libano, e alla pluridecorata Bandiera di Guerra del 3° Reggimento 
		Bersaglieri di Teulada, appena giunta nel “Paese dei cedri”, ha avuto 
		luogo nella base di Al Mansouri la cerimonia di avvicendamento tra il 
		colonnello Giuseppe Cacciaguerra e il colonnello Carlo Di Pinto al 
		comando di Italbatt, l’unità di manovra del contingente italiano di 
		Unifil.
		Il generale Andrea Di Stasio, comandante del settore Ovest di Unifil, ha 
		suggellato l’evento con il passaggio simbolico della Bandiera delle 
		Nazioni Unite tra il comandante cedente e il comandante subentrante. 
		Durante la cerimonia è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo 
		delle vittime della tragica esplosione avvenuta ieri nel porto di Beirut 
		in cui hanno perso la vita centinaia di persone e altre migliaia, tra le 
		quali un militare del contingente italiano, sono rimaste ferite.
		Il mandato del 3° Reggimento Bersaglieri ha inizio in un periodo 
		caratterizzato dal difficile contesto socio-politico ed economico del 
		Libano, aggravatosi ulteriormente per via della pandemia da Covid-19 che 
		proprio in questi giorni ha spinto il governo libanese a dichiarare un 
		nuovo confinamento. Nonostante l’emergenza sanitaria, adottando i 
		previsti dispositivi di protezione individuali, Italbatt continuerà a 
		svolgere le attività operative, comprese quelle in cooperazione con le 
		Forze armate libanesi, adattatandole alla situazione, assicurando giorno 
		dopo giorno il monitoraggio e il controllo della cessazione delle 
		ostilità e garantendo il rispetto del cessate il fuoco nell'area 
		mediante posti di controllo e di osservazione, ma anche attraverso 
		pattugliamenti nell’area costiera a Sud della città di Tiro e lungo la 
		"blue line", la linea di demarcazione che separa il Libano da Israele. 
		Proseguirà il supporto alla popolazione locale attraverso progetti di 
		cooperazione civile-militare nel campo dell’assistenza sanitaria in 
		tutte le ventiquattro municipalità presenti nell’area di responsabilità 
		e la promozione di attività educative nelle scuole, anche attraverso 
		l’ausilio dei moderni mezzi di comunicazione.
		Da oggi, nei ranghi di Italbatt, oltre ai bersaglieri del comando del 3° 
		Reggimento e del XVIII battaglione “Poggio Scanno”, opereranno i 
		militari del Gruppo Squadroni “Cavalleggeri Guide” (19°) di Salerno, del 
		Battaglione logistico del Reggimento logistico “Garibaldi” di Persano e 
		assetti specialistici del 5° Reggimento Genio Guastatori di Macomer.
		
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		ESPLOSIONE BEIRUT: ITALIA INVIA SPECIALISTI E AIUTI UMANITARI IN LIBANO
		
		
		
		
		ROMA, 5 AGOSTO 2020 - In seguito alle esplosioni che hanno devastato 
	ieri la città di Beirut e alla conseguente mobilitazione della comunità 
	internazionale per inviare al più presto aiuti umanitari, il Ministro della 
	Difesa Lorenzo Guerini ha immediatamente messo a disposizione della 
	Protezione Civile, per il tramite del Comando Operativo di Vertice 
	Interforze dello Stato Maggiore Difesa, due velivoli C-130J dell’Aeronautica 
	Militare.
	I velivoli, appartenenti alla 46ª Brigata Aerea di Pisa, decolleranno nelle 
	prossime ore, come da ordine del Comando delle Operazioni Aerospaziali di 
	Poggio Renatico, con a bordo un team composto da Vigili del Fuoco e 
	personale dell’Esercito Italiano specializzato ad operare in contesti 
	caratterizzati da minaccia CBRN (Chimica, Batteriologica, Radiologica e 
	Nucleare). Una seconda missione è prevista per domani, dedicata al trasporto 
	di materiale umanitario e medico.
	Il 7° Reggimento Difesa CBRN “Cremona” è il reparto dell’Esercito deputato 
	ad assolvere compiti in materia di difesa specialistica CBRN. Sul territorio 
	nazionale, così come in tutti i teatri operativi in cui sono impiegate le 
	Forze Armate italiane, assetti specialistici del 7° garantiscono le attività 
	peculiari di rivelazione, identificazione, campionamento e decontaminazione.
	Il C-130J, in dotazione alla 46ª Brigata Aerea di Pisa, è un velivolo da 
	trasporto di personale, materiali e mezzi, spesso utilizzato anche in 
	attività di supporto a favore della collettività, come nel caso di trasporti 
	sanitari d'urgenza, di pazienti in imminente pericolo di vita, che 
	richiedono l'imbarco di una ambulanza o in bio-contenimento. Questi velivoli 
	sono stati utilizzati recentemente anche per il trasporto di materiale 
	sanitario in tutto il Paese, nonché per il trasporto di aiuti umanitari in 
	Paesi colpiti da calamità, come ad esempio nel caso dell’Ucraina, a seguito 
	dell’alluvione di giugno, per citare solo il caso più recente.
	FONTE: SMD - 
	Dipartimento Pubblica Informazione e Comunicazione
ESPLOSIONE IN PORTO 
	BEIRUT: LEGGERMENTE FERITO MILITARE ITALIANO
	
	
BEIRUT, 4 AGOSTO 2020 - Una forte esplosione avvenuta all’interno 
	del porto di Beirut ha coinvolto un team della missione Unifil. Un militare 
	italiano del contingente ha riportato lievi ferite. È stato lo stesso 
	militare a informare direttamente i familiari sul suo stato di salute.
	Sul posto, in stretto coordinamento con le forze di sicurezza libanesi, sono 
	intervenuti i soccorsi del Sector West di Unifil che stanno provvedendo 
	all'evacuazione del personale.
	Sono in corso gli accertamenti da parte di Unifil e delle forze di sicurezza 
	libanesi per accertare la dinamica dell'accaduto. Nella foto: il momento 
	dell’esplosione pubblicato sul profilo Instagram di Beirut page.
	FONTE: SMD - 
	Dipartimento Pubblica Informazione e Comunicazione
		
		
		CONTINGENTE ITALIANO DONA ECOGRAFO E FARMACI PEDIATRICI A CROCE ROSSA 
		TIRO
		
		SHAMA, 29 LUGLIO 2020 - Un ecografo portatile è stato donato alla 
		Croce Rossa di Tiro dai militari del contingente italiano che operano 
		nell'ambito della missione Unifil, la forza di interposizione della 
		Nazioni Unite nel Libano del Sud. L'apparecchio consentirà ai medici 
		impegnati in prima linea nella lotta al Coronavirus di effettuare 
		accertamenti diagnostici direttamente a domicilio sul paziente, evitando 
		possibili contagi da trasporto in ospedale.
		L'ecografo è utile anche per effettuare l'ecoFAST (acronimo per Focused 
		Assessment with Sonography for Trauma), metodica utilizzata 
		nella medicina d'urgenza, che consiste in uno screening eseguito sul 
		paziente allettato attraverso l'utilizzo di ultrasuoni per la ricerca di 
		sangue che si raccoglie intorno al cuore (tamponamento cardiaco) o agli 
		organi addominali (emoperitoneo) dopo un trauma fisico.
		La consegna dell'ecografo, a cui si aggiunge anche un’importante 
		donazione di farmaci pediatrici, è stata effettuata dal Reggimento 
		"Lancieri di Montebello" (8°) alla presenza della presidente della Croce 
		Rossa di Tiro Mouzaiyan Siklawy Ajami che ha espresso sentimenti di 
		riconoscenza nei confronti dei "caschi blu" italiani per il gesto di 
		alto valore sociale nei confronti delle comunità locale.
		L'assistenza alla popolazione libanese, insieme al monitoraggio della 
		cessazione delle ostilità e al supporto alle forze armate locali, è uno 
		dei principali compiti assegnati al contingente italiano di Unifil nel 
		rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		
		
		BRIGATA SASSARI SUBENTRA A GRANATIERI DI SARDEGNA AL 
		COMANDO DEL SECTOR WEST
 
		SHAMA, 26 LUGLIO 2020 - Passaggio di consegne tra la Brigata 
		GRANATIERI DI SARDEGNA, comandata dal generale Diego Filippo Fulco, e la 
		Brigata SASSARI, comandata dal generale Andrea Di Stasio, nell’ambito 
		della missione Unifil, la forza di interposizione delle Nazioni Unite 
		nel Sud del Libano. A sovrintendere alla cerimonia nella base di Shama è 
		stato il generale Stefano Del Col, capo missione e comandante delle 
		forze di Unifil nel Libano meridionale. Presente anche l’ambasciatrice 
		d’Italia in Libano Nicoletta Bombardiere e numerose autorità religiose, 
		civili e militari locali.
		La Brigata SASSARI inizia la sua missione in un contesto politico, 
		economico e sociale delicato che rischia di aggravarsi sempre di più a 
		causa dell'emergenza sanitaria in corso. "Un grosso in bocca al lupo 
		alla Brigata SASSARI che già conosce l'area di operazioni", ha 
		sottolineato durante il suo intervento il generale Del Col, quarto 
		italiano a comandare Unifil, una delle missioni delle Nazioni Unite più 
		importanti con i suoi oltre 10.000 uomini sul terreno. "È un periodo 
		un po’ particolare, ma sono certo - ha detto ancora Del Col - che con la 
		pazienza, la devozione la professionalità si riuscirà a superare anche 
		questo difficile momento".
		La Brigata SASSARI, alla sua seconda missione in Libano con i colori 
		delle Nazioni Unite dopo il mandato semestrale del 2016, assume il 
		comando del settore Ovest di Unifil in cui operano 3.800 “caschi blu” di 
		16 nazioni. Del contingente multinazionale fanno parte 1.000 militari 
		italiani, 450 dei quali appartenenti alla SASSARI. Il mandato di Unifil 
		consiste nel garantire il rispetto della risoluzione 1701 dell'11 agosto 
		2006 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. La risoluzione prevede il 
		monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Israele e Libano, 
		l’assistenza al governo libanese nell’esercizio della propria sovranità 
		sul territorio e nel garantire la sicurezza dei propri confini, in 
		particolare dei valichi di frontiera con lo Stato di Israele. La 
		missione Unifil ha anche lo scopo di assistere la popolazione civile e 
		sostenere le forze armate libanesi nelle operazioni di sicurezza e 
		stabilizzazione dell’area per prevenire un ritorno delle ostilità e 
		creare le condizioni per una pace duratura.
		La Brigata SASSARI, costituita con la mobilitazione del 1915, è la 
		Grande Unità dell'Esercito italiano che ha conquistato il più alto 
		numero di decorazioni ai reggimenti e individuali nella Grande Guerra. E 
		nei ranghi della SASSARI è inserito il Glorioso TERZO Bersaglieri, il 
		reggimento più decorato delle Forze Armate italiane: la sua Bandiera di 
		Guerra è insignita di due Ordini Militari d'Italia, tre Medaglie d’Oro, 
		tre d’Argento e tre di Bronzo al Valor Militare, una Medaglia d’Argento 
		al Valore dell’Esercito e una Medaglia di Bronzo al Valore Civile.
		Il dispiegamento della Brigata SASSARI nel "Paese dei cedri" era 
		iniziato il 30 giugno scorso con partenze scaglionate dall'aeroporto di 
		Cagliari-Elmas a bordo di velivoli dell'Aeronautica Militare e si 
		completerà entro la prima decade di agosto.
		
		
		vedi foto cerimonia
		Ltc. Marco MELE
		Joint Task Force - Lebanon Sector West
		Public Information Office - Chief
		LA BRIGATA SASSARI AL COMANDO DEL SECTOR WEST
		
		SHAMA, 25 LUGLIO 2020 - Il passaggio della Bandiera delle Nazioni 
		Unite dalle mani del Generale Diego Filippo Fulco, comandante della 
		Brigata GRANATIERI DI SARDEGNA, a quelle del 44° comandante della 
		Brigata SASSARI, Generale Andrea Di Stasio, ha sancito il trasferimento 
		della responsabilità del settore ovest della Missione Unifil. La 
		cerimonia di avvicendamento al comando del contingente italiano e del 
		settore occidentale della missione delle Nazioni Unite, è stata 
		presieduta dal Generale di Divisione Stefano Del Col, Force Commander e 
		Head of Mission di Unifil, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia in 
		Libano,Nicoletta Bombardiere, e delle autorità politiche e militari 
		libanesi..
		Quello della GRANATIERI DI SARDEGNA è stato il mandato continuativo più 
		lungo per un contingente italiano in Unifil nella quarantennale storia 
		della partecipazione italiana alla missione di pace: 254 giorni di 
		intenso lavoro in una zona di operazione di 650 chilometri quadrati 
		nella quale operano cinque battaglioni lavorando giorno e notte con i 
		colleghi delle 16 nazioni che formano la Joint Task Force - Lebanon 
		Sector West. La "Leonte XXVII" si è chiusa 
		con oltre 60.000 attività svolte, di cui 29.000 notturne. In oltre otto 
		mesi di lavoro, 12.500 pattuglie hanno presenziato e controllato la Blue 
		Line, la linea di demarcazione tra Israele e Libano che percorre per 55 
		chilometri l’area di operazioni sotto guida italiana. Un impegno che non 
		ha subito flessioni ed è stato riarticolato dopo il 21 febbraio, data 
		del primo caso ufficiale di Covid-19 in Libano. I peacekeeper hanno 
		adottato le misure precauzionali necessarie per salvaguardare se stessi 
		e la popolazione locale dal contagio, continuando però ad assolvere al 
		proprio compito senza che le attività operative subissero flessioni. E 
		così i 3.800 soldati sotto la guida del Gen. Diego Filippo Fulco hanno 
		proseguito il loro lavoro con una media giornaliera di 250 attività.
		"E’ con e grazie a voi che gli ottimi risultati che sono davanti agli 
		occhi di tutti sono stati costruiti giorno dopo giorno con dedizione, 
		attenzione, sacrificio - ha affermato il Gen. Fulco nella sua 
		allocuzione - il vostro lavoro la vostra preparazione la vostra 
		capacità e la vostra abnegazione sono state un ingrediente 
		indispensabile per ottenere il risultato raggiunto, aggiungere altri 
		otto mesi di pace alla storia recente di questo paese. Avete operato 
		come ci si aspetta da un 'basco Blu' delle Nazioni Unite". L’operato 
		del Sector West, della Brigata GRANATIERI DI SARDEGNA e del suo 
		comandante sono state riconosciuti all'unanimità e il Presidente del 
		Libano Michel Aoun ha concesso al Gen. Fulco la medaglia d’argento al 
		merito dell’Esercito libanese.
		"Non posso che essere orgoglioso del lavoro che avete svolto con 
		attenzione, dedizione e professionalità in condizioni di crescente 
		difficoltà - ha sottolineato il Gen. Del Col, quarto italiano a 
		comandare Unifil, una delle missioni ONU più grandi con i suoi oltre 
		10.000 uomini sul terreno - ai colleghi della SASSARI ed al loro 
		comandante Generale Di Stasio non posso che augurare un altrettanto 
		importante impegno sicuro che la loro esperienza anche nell’operare in 
		Libano ne farà da subito degli ottimi peacekeeper".
		La cerimonia, a causa delle restrizioni legate alla pandemia, si è 
		svolta all'interno della base UNP 2-3 intitolata alla memoria della 
		Medaglia d'Oro al Valor Militare Andrea Millevoi. ed è stata seguita da 
		lontano dagli oltre 400 militari da poco arrivati che, seguendo i 
		dettami sanitari internazionali, sono stati sottoposti ad un periodo di 
		quarantena.
		
		
		FONTE: DIFESA.IT
Il video sull'avvicendamento al comando girato dal Public Information Office della Joint Task Force - Lebanon- Sector West e pubblicato da militarynews fromitaly sul suo sito.
		
		DIFESA: AUGURI CALVISI A BRIGATA SASSARI IN LIBANO
		
		
		
		ROMA, 27 LUGLIO 2020 - "La Brigata SASSARI assume oggi il comando 
		del settore Ovest di UNIFIL, in Libano, una delle aree più importanti 
		per gli equilibri nel Medio Oriente. Sono certo che continuerà a 
		svolgere quella importante funzione di peacekeeper nel processo di 
		stabilizzazione di questo Paese, un ruolo che gli italiani svolgono in 
		maniera eccellente da diversi anni e che ha consentito alle nostre Forze 
		Armate di ottenere numerose attestazioni di stima dai nostri alleati, 
		così come dai Governi e dalle popolazioni locali". Lo ha dichiarato 
		il Sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi.
		"La presenza di UNIFIL è ancora oggi fondamentale e irrinunciabile 
		per garantire la stabilità del Paese e per mantenere gli equilibri di 
		un’area che presenta ancora oggi notevoli complessità. Alle donne e agli 
		uomini della Brigata Sassari, guidati dal Generale Andrea Di Stasio 
		- continua Calvisi- il delicato compito di sostenere le Forze Armate 
		libanesi nelle operazioni di sicurezza e stabilizzazione dell’area e di 
		aiutare il governo libanese a garantire la sicurezza dei confini. Auguri 
		di buon lavoro".
	![]()
		
		IL CONTRIBUTO NAZIONALE ALLA MISSIONE 
		UNIFIL
		Attualmente la consistenza massima annuale autorizzata dall’Italia per 
		il contingente nazionale impiegato nella missione è di 1.076 militari, 
		278 mezzi terrestri e 6 mezzi aerei. In ambito nazionale l'operazione è 
		denominata "LEONTE".
		Da 7 agosto 2018, l'Italia per la quarta volta ricopre l'incarico di 
		Head of Mission e Force Commander di UNIFIL con il Generale di Divisione 
		dell'Esercito Stefano Del Col, alle cui dipendenze operano circa 10.300 
		militari provenienti da 45 paesi. Il Generale di Brigata dell'Esercito 
		Andrea Di Stasio, dal 27 luglio 2020 è al comando del Settore Ovest di 
		UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) e della Joint Task 
		Force italiana in Libano (JTF L-SW), principalmente composta da militari 
		della Brigata SASSARI, alla seconda partecipazione alla missione UNIFIL 
		nel “Paese dei cedri” dopo il mandato semestrale del 2016.
		
		Nel dettaglio, nella Task Force sono presenti i seguenti assetti 
		nazionali:
		
		• il Comando del Settore Ovest (SW) di UNIFIL (HQ) 
		stanziato nella base "MOVM Andrea Millevoi" in Shama;
		
		• il Centro Amministrativo d'Intendenza (C.A.I.) di stanza 
		nella base di Shama, il cui direttore, il Tenente Colonnello 
		Massimiliano Multari, dirige e coordina le attività logistico – 
		amministrative del complesso di unità organiche alle quali il Centro 
		Amministrativo d'Intendenza è di supporto;
		
		• un’unità di supporto alle attività operative (HQ Support 
		Unit dislocata presso la base di Shama) al comando del Tenente 
		Colonnello Andrea Cubeddu, che garantisce il supporto diretto al 
		Settore Ovest attraverso assetti del 5° reggimento Genio Guastatori 
		della Brigata SASSARI, le unità tecnico - specialistiche fornite dal 
		battaglione "Leonessa" del 11° reggimento trasmissioni di Civitavecchia, 
		nuclei cinofili del Centro Militare Veterinario di Grosseto e personale 
		armeno;
		
		• una task force di manovra (ITALBATT, dislocata presso la 
		base di Al Mansouri e siti operativi avanzati), su base 3° Reggimento 
		bersaglieri di Teulada al comando del Colonnello Carlo Di Pinto. 
		ITALBATT contribuisce con i Battle Group delle altre nazioni al 
		controllo della “Blue Line” e del territorio del Sud del Libano in 
		assistenza alle forze armate libanesi. Alle dipendenze di ITALBATT opera 
		un Gruppo supporto di aderenza (Combat Service Support Battallion – CSS 
		BN) che garantisce il sostegno logistico al Settore Ovest attraverso le 
		proprie componenti trasporti, rifornimenti, mantenimento, assetti 
		sanitari e nuclei di disinfezione;
		
		• un elemento di supporto nazionale (IT NSE dislocato 
		presso la base di Shama), su base Reggimento logistico "Garibaldi" di 
		Persano al comando del Colonnello Fabio Nagni, alle cui 
		dipendenze opera la Joint Multimodal Operation Unit, assetti dell’11° 
		reggimento trasmissioni “Leonessa” e specialisti del 7° Reggimento NBC 
		di Civitavecchia;
		
		• un'unità di riserva (Sector Mobile Reserve – SMR, 
		dislocata presso la base di Shama), costituita da uno squadrone 
		esplorante del Reggimento "Cavalleggeri Guide" (19°) di stanza a 
		Salerno, al comando del Capitano Ivan Cipolletta, dotata di VTLM 
		“Lince” e Blindo Armata “Centauro”.
		
		Nell'ambito del Sector West, operano unità di Armenia, Bielorussia, 
		Brunei Darussalam, Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia 
		del Nord, Malesia, Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e 
		Ungheria.
		
		Inoltre, fanno parte del contingente nazionale:
		
		• una componente di Polizia Militare dell'Arma dei Carabinieri 
		(dislocata presso la base di Shama);
		
		• la componente dell'Aviazione dell'Esercito (Task Force "ITALAIR"), 
		su base 2° Reggimento AVES "Sirio" di stanza a Lamezia Terme, 
		agli ordini del Colonnello Antonio Giovanni Villani,  costituita 
		da elicotteri AB-212, con compiti d'evacuazione sanitaria, ricognizione, 
		ricerca, soccorso e collegamento. Ha base a Naqoura ed è posta alle 
		dipendenze dal comandante di UNIFIL;
		
		• il Military Community Outreach Unit (MCOU) che opera a 
		Naqoura a leadership 28° reggimento comunicazioni operative "Pavia" di 
		stanza a Pesaro.
		
		Presso il Dipartimento per le Operazioni di Mantenimento della Pace (Department 
		of Peacekeeping Operations - DPKO) dell'ONU a New York, su decisione del 
		Segretario Generale delle Nazioni Unite, è stata istituita una Cellula 
		di Direzione Strategica (Military Strategic Cell - MSC) della missione 
		UNIFIL con il compito di fornire le linee guida e la direzione 
		strategico militare al responsabile della componente militare di UNIFIL.
		![]()
		SHAMA, 25 LUGLIO 2020 - Tutto pronto a Shama per l'avvicendamento 
		tra le Brigate GRANATIERI DI SARDEGNA e SASSARI al comando del Settore 
		Ovest della missione Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni 
		Unite nel Libano del Sud. Per la Brigata SASSARI si tratta della seconda 
		missione nella "Terra dei Cedri" dopo quella del 2016.
		
		I Sassarini saranno attivi sul fronte della sicurezza per garantire 
		il rispetto del cessate il fuoco nell'area mediante posti di controllo e 
		di osservazione, ma anche pattugliamenti congiunti con le forze armate 
		libanesi lungo la "blue line", la linea di demarcazione che separa il 
		Libano da Israele. Il comando dell’operazione, denominata “Leonte XXVIII”, 
		sarà affidato al generale Andrea Di Stasio, 44° comandante della Brigata 
		SASSARI che per sei mesi guiderà un contingente di circa 3.800 caschi 
		blu di 16 nazionalità (Italia compresa). Del contingente fanno parte 
		1.000 militari italiani, tra i quali 450 “sassarini”, che opereranno 
		insieme ai peacekeeper di Armenia, Bielorussia, Brunei Darussalam, Corea 
		del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia del Nord, Malesia, Malta, 
		Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e Ungheria. Il contingente italiano 
		sarà costituito da personale del Comando Brigata e del 3° Reggimento 
		bersaglieri di Teulada, da assetti del 5° Reggimento Genio Guastatori di 
		Macomer, dal Gruppo Squadroni del Reggimento “Cavalleggeri Guide” (19°) 
		di Salerno e dal Battaglione logistico del Reggimento logistico 
		“Garibaldi”.
		
		IL 3° REGGIMENTO BERSAGLIERI IN LIBANO
		
		
AEROPORTO CAGLIARI-ELMAS, 19 LUGLIO 
		2020 - Con la partenza di circa 250 militari del 
		3° Reggimento bersaglieri di Teulada 
		continua il dispiegamento della Brigata SASSARI in Libano nell’ambito 
		della missione Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite 
		nel Libano del Sud. I bersaglieri della SASSARI costituiranno la pedina 
		operativa del contingente italiano, denominata Italbatt, e opereranno 
		sotto il comando della Brigata SASSARI, responsabile del settore Ovest 
		di Unifil, dove saranno attivi sul fronte della sicurezza per garantire 
		il rispetto del cessate il fuoco nell'area mediante posti di controllo e 
		di osservazione, ma anche pattugliamenti congiunti con le forze armate 
		libanesi lungo la "blue line", la linea di demarcazione che separa il 
		Libano da Israele.
		Oltre ai bersaglieri del comando di Reggimento e del 
		XVIII Battaglione “Poggio Scanno”, 
		dell'unità (circa 700 uomini agli ordini del colonnello 
		Carlo Di Pinto) faranno parte il 
		Gruppo Squadroni del Reggimento “Cavalleggeri Guide” (19°) di Salerno, 
		il Battaglione logistico del Reggimento logistico “Garibaldi” e assetti 
		specialistici del 5° Reggimento Genio Guastatori di Macomer.
		Il 3° Bersaglieri è partito con la 
		Bandiera di Guerra del Reggimento che, con due Ordini Militari d'Italia, 
		tre Medaglie d’Oro, tre d’Argento e tre di Bronzo al Valor Militare, una 
		Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito e una Medaglia di Bronzo al 
		Valore Civile, è la più decorata dell’Esercito Italiano.
		Il dispiegamento della Brigata SASSARI nel "Paese dei cedri" è iniziato 
		il 30 giugno scorso con partenze scaglionate dall'aeroporto di 
		Cagliari-Elmas a bordo di velivoli dell'Aeronautica Militare e si 
		completerà entro la prima decade di agosto.
		
		
		DIFESA: CALVISI SALUTA BRIGATA SASSARI CHE PARTE 
		IN LIBANO
		
		
		
		AEROPORTO DI CAGLIARI-ELMAS, 10 LUGLIO 2020 - "Sono certo che 
		assolverete nel migliore dei modi il vostro mandato e che adotterete 
		tutte le misure previste per garantire il rispetto della risoluzione 
		1701 dell’11 agosto 2006 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU". Lo ha 
		detto stamattina il Sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi, 
		salutando all’aeroporto di Cagliari-Elmas i militari della Brigata 
		SASSARI in partenza per il Libano dove, nelle prossime settimane e per 
		la seconda volta, guiderà la missione di pace dell’ONU nel settore ovest 
		di UNIFIL.
		A salutare la Brigata SASSARI erano presenti anche il presidente della 
		Regione Autonoma della Sardegna, Christian Solinas, il presidente del 
		Consiglio Regionale, Michele Pais, il Prefetto di Cagliari, Bruno Corda 
		e il Comandante Militare Esercito Sardegna, Generale di Divisione 
		Francesco Olla
		"L’aver affidato alla Brigata SASSARI il comando del contingente di 
		circa 3.800 caschi blu di 16 nazionalità è il giusto riconoscimento 
		della professionalità, della dedizione al lavoro e della straordinaria 
		capacità di dialogo che i nostri militari hanno sempre dimostrato in 
		tutti i territori in cui sono stati chiamati ad operare per garantire la 
		pace e la sicurezza. Oggi il Libano - ha continuato Calvisi - è 
		un’area di grande rilevanza strategica per la sicurezza del Mediterraneo 
		e dell’Europa. È un Paese in cui i tentativi di infiltrazione jihadista 
		e la profonda crisi economica rendono la situazione ancora più 
		complessa. In tale contesto, la presenza di UNIFIL continuerà a 
		rappresentare un elemento di stabilità, che dovrà essere perseguita con 
		determinazione, impegno e dialogo. L’Italia continuerà ad assistere la 
		popolazione civile e a sostenere le Forze armate libanesi nelle 
		operazioni di sicurezza dell’area per prevenire un ritorno delle 
		ostilità e creare le condizioni per una pace duratura. Continueremo a 
		svolgere quella importante funzione di peacekeeper nel processo di 
		stabilizzazione di questo Paese, un ruolo che adempiamo in maniera 
		eccellente da diversi anni e che ha consentito alle nostre Forze armate 
		di ottenere numerose attestazioni di stima dai nostri alleati, così come 
		dai Governi e dalle popolazioni locali".
		"Al Generale Di Stasio, prossimo Comandante del Settore Ovest di 
		UNIFIL e della Joint Task Force italiana in Libano, e a tutto il 
		personale dipendente, in particolare agli uomini e alle donne della 
		Brigata SASSARI, che costituiscono l’asse portante della Task Force 
		- ha concluso il sottosegretario Calvisi - va fin da oggi il più 
		sentito ringraziamento di tutto il Paese per il contributo che daranno 
		alla causa della pace, della sicurezza e della stabilità di questo Paese 
		che attraversa ancora oggi una fase complessa".
	LA NOSTRA DIRETTA SULLA PARTENZA DEL 
	COMANDO BRIGATA SASSARI
		
		 
		1
 
		2
 
		3
 
		4
		
		5
		
		MISSIONE UNIFIL: BRIGATA SASSARI TORNA IN LIBANO
		
		SASSARI, 4 LUGLIO 2020 - Nelle prossime settimane la Brigata SASSARI 
		assumerà il comando del contingente italiano e del Sector West di Unifil 
		(United Nations Interim Force in Lebanon), la Forza multinazionale di 
		interposizione delle Nazioni Unite, posizionata nel Libano del Sud, il 
		cui mandato consiste nel garantire il rispetto della risoluzione 1701 
		dell’11 agosto 2006 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
		La risoluzione prevede il monitoraggio della cessazione delle ostilità 
		tra Israele e Libano, l’assistenza al governo libanese nell’esercizio 
		della propria sovranità sul territorio e nel garantire la sicurezza dei 
		propri confini, in particolare dei valichi di frontiera con lo Stato di 
		Israele. La missione Unifil ha anche lo scopo di assistere la 
		popolazione civile e sostenere le forze armate libanesi nelle operazioni 
		di sicurezza e stabilizzazione dell’area per prevenire un ritorno delle 
		ostilità e creare le condizioni per una pace duratura.
		Il comando dell’operazione, denominata “Leonte”, sarà affidato al 
		generale Andrea Di Stasio, comandante della Brigata SASSARI che per sei 
		mesi guiderà un contingente di circa 3.800 caschi blu di 16 nazionalità 
		(Italia compresa) che sarà schierato nella regione ovest del “Paese dei 
		cedri”.
		Del contingente fanno parte 1.000 militari italiani, tra i quali 450 “sassarini”, 
		che opereranno insieme ai peacekeepers di Armenia, Bielorussia, Brunei 
		Darussalam, Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia del 
		Nord, Malesia, Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e Ungheria. Il 
		contingente italiano sarà costituito da personale del Comando Brigata e 
		del 3° reggimento bersaglieri di Teulada, da assetti del 5° reggimento 
		genio guastatori di Macomer e da altre unità specialistiche 
		dell'Esercito.
		Per la Brigata SASSARI si tratta della seconda missione in Libano dopo 
		il mandato semestrale del 2016, dove i “dimonios” hanno maturato un 
		bagaglio professionale di indiscusso valore, ma soprattutto 
		un’approfondita conoscenza della cultura e delle tradizioni locali. A 
		premessa dell’impiego all’estero, tutto il personale in partenza è stato 
		sottoposto precauzionalmente a una serie di misure di sorveglianza 
		sanitaria per prevenire possibili rischi di contagio da Coronavirus. I 
		militari hanno osservato un periodo di isolamento e di osservazione di 
		14 giorni in idonee strutture alloggiative dell’isola dove sono stati 
		sottoposti a tamponi e visite diagnostiche.
		Il dispiegamento della Brigata SASSARI è iniziato nei giorni scorsi con 
		la partenza di una prima aliquota di militari decollati dall’aeroporto 
		di Cagliari-Elmas a bordo di un velivolo dell’Aeronautica Militare e si 
		completerà entro la prima decade di agosto.
		
		FONTE: COMANDO 
		BRIGATA SASSARI – SEZIONE PUBBLICA INFORMAZIONE
		![]()
		
		UNIFIL: LE MISSIONI FINO 
		A LEONTE XXVII
		 
		
		UNIFIL 2014-2016
		
		notizie fino a partenza brigata 
		sassari
© 
		2013-2021 - CON LA BRIGATA SASSARI - TUTTI I DIRITTI RISERVATI - ALL RIGHTS 
		RESERVED
		AUT. TRIB. CAGLIARI N. 9/13 DEL 9 LUGLIO 2013 - DIRETTORE RESPONSABILE 
		
		PAOLO VACCA