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2013

 

 

 

 


TEN.COL. MARCO MELE, PORTAVOCE RC-WEST

 

Speciali

 

 

 

ABBRACCI

Il Glorioso TERZO

 


GIUSEPPE LA ROSA (MOVM)

 

 

 

 

 

 

LE ATTIVITA' DEL RC-W

2014

RC-WEST SI TRASFORMA IN TAAC-WEST

HERAT, 16 LUGLIO 2014 - Il Regional Command West si è trasformato oggi in  Train Advise  Assist Command West,  adeguando anche la denominazione alla nuova configurazione e missione del comando Isaf a guida italiana in vista della conclusione dell'impegno in Afghanistan nel Dicembre prossimo. La notizia del cambio di denominazione è stata data ieri in anteprima dal quotidiano online "Quasi Mezzogiorno", nel quale Lorenzo Peluso ha illustrato il nuovo  Train Advise Assist Command West e le sfide che lo attendono.

 

GLI ELICOTTERI CH47 DELLA TASK FORCE "FENICE" RIENTRANO IN ITALIA

HERAT, 10 LUGLIO 2014 - 60.000 uomini e 6.600 tonnellate di mezzi e materiali trasportati, per un totale di 5.600 ore di volo effettuate in quasi otto anni d’impiego operativo sopra i cieli dell’Afghanistan nell’ambito della missione ISAF (International Security Assistance Force).
Con questi numeri, festeggiati simbolicamente con un passaggio a bassa quota su “Camp Arena”, si è conclusa oggi l’ultima missione operativa dei piloti e degli specialisti degli elicotteri CH-47 “Chinook” della Task Force “Fenice”, la componente ad ala rotante su base 7° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Vega” di Rimini agli ordini del colonnello pilota Giuseppe Potenza. Era il novembre 2007 quando gli equipaggi del 1° Reggimento dell’Aviazione dell’Esercito “Antares” di Viterbo venivano rischierati a Herat, in Afghanistan, con il compito di supportare le truppe del Regional Command West, il comando multinazionale ed interforze a guida italiana responsabile delle operazioni militari nella regione occidentale del paese. L’elicottero CH-47 è stato un assetto indispensabile nelle missioni di supporto logistico alle basi operative avanzate, di infiltrazione ed esfiltrazione delle forze speciali della coalizione e nelle attività di rifornimento d’urgenza ai posti di controllo delle forze di sicurezza afghane condotte nelle zone più remote ed impervie del paese.
L’impiego per un così lungo periodo e l’eccezionale versatilità in tutte le condizioni climatiche hanno fatto del CH-47 l’elicottero dell’Esercito più “longevo” nel corso della missione ISAF. I quattro CH-47 “Chinook” presenti in teatro rientreranno prossimamente in Italia a bordo degli aerei da trasporto “Antonov”.
PIO ISAF RC-WEST

 

RAMADAN: L’AUGURIO DEI MILITARI ITALIANI AL POPOLO AFGHANO

HERAT, 30 GIUGNO 2014 -Che lo spirito del Ramadan possa estendersi a tutte le comunità di fede nell’unico vero Dio, per riscoprire insieme il bene comune, l’amore per la vita e il rifiuto di ogni forma di violenza”. E’ l’augurio che il generale Manlio Scopigno, comandante del contingente italiano in Afghanistan, ha formulato al popolo afghano in occasione del Ramadan, nono mese lunare del calendario islamico consacrato alla preghiera e al digiuno. L’auspicio è stato rivolto dai microfoni di “Radio Bayan West”, il network radiofonico del contingente italiano attraverso il quale il generale Scopigno ha elogiato la straordinaria volontà dei cittadini afghani nell’avere intrapreso la difficile strada per la democratizzazione del paese. Lo dimostra l’alta percentuale di votanti registrata in occasione del ballottaggio elettorale del 14 giugno scorso il cui regolare svolgimento è stato possibile grazie alla cornice di sicurezza garantita in maniera autonoma dalle forze di sicurezza afghane. Anche durante il sacro mese del Ramadan, su indicazione dei vertici della Difesa afghana, i militari italiani continueranno a svolgere attività di addestramento, consulenza e supporto nei confronti dell’esercito e delle forze di polizia afghane.
PIO ISAF RC-WEST

 

MILITARI ITALIANI INAUGURANO NUOVO POLIAMBULATORIO

HERAT, 28 GIUGNO 2014 - Un nuovo poliambulatorio è stato inaugurato nel distretto di Baba e Barq, a Herat, dai militari italiani del Regional Command West, il comando ISAF a guida italiana su base Brigata SASSARI.
La struttura è dotata di tutti i servizi sanitari primari e garantirà assistenza medica agli abitanti di una zona particolarmente popolosa della città, ancora priva di un sistema sanitario adeguato.
Il presidio ospedaliero, diretto dalla dottoressa Fariba, è composto da un ampio ingresso principale che funge anche da sala d'attesa, un'ala destinata ad ospitare donne e bambini ed un'altra, comprensiva dei servizi generali, riservata al personale maschile. Il progetto rientra nel piano di sviluppo del settore sanitario portato avanti dai soldati italiani della cooperazione civile-militare in collaborazione con il dipartimento della Sanità della provincia di Herat. Le autorità locali hanno ringraziato i presenti per la vicinanza e la consueta attenzione del Regional Command West al soddisfacimento delle esigenze di carattere sanitario nella provincia di Herat.
Il diritto di ogni cittadino alla salute e con esso all’istruzione e alla giustizia - ha sottolineato il comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno - è fondamentale per il benessere e la prosperità del Paese. Sono questi i cardini per l’elevazione della dignità dell’individuo in ogni società e quindi di primario interesse anche per l’intero popolo afgano”.
La struttura si va ad aggiungere agli altri 44 poliambulatori costruiti nella provincia di Herat dal Provincial Reconstruction Team (PRT), la componente civile e militare del contingente italiano di ISAF che lo scorso 25 marzo, dopo 9 anni di presenza nell’omonima provincia, ha concluso ufficialmente il suo mandato.
PIO ISAF RC-WEST

 

 

INSTALLATO UN NUOVO SISTEMA DI CONTRASTO A MINACCIA IED

HERAT, 27 GIUGNO 2014 - E’ stato installato per la prima volta nel distretto di Adraskan, in provincia di Herat, e servirà a impedire il posizionamento dei micidiali ordigni esplosivi improvvisati all’interno dei numerosi canali di drenaggio delle acque (culverts) presenti sotto il manto stradale. E’ il “Culvert Denial System”, nuovo sistema in dotazione al contingente italiano in Afghanistan, costituito da una serie di grate metalliche collocate alle estremità dei canali. Il congegno, di concezione statunitense, consentirà il monitoraggio remoto e l’intervento in caso di sospetta manomissione da parte di elementi ostili. Il dispositivo è stato installato dai militari italiani della Task Force “Genio”, l’unità del contingente italiano su base 5° Reggimento Genio Guastatori della Brigata SASSARI. Questo è solo l’ultimo tassello di un lavoro sinergico in cui numerose componenti nazionali ed internazionali, in collaborazione con le forze di sicurezza afgane, hanno seguito le fasi di progettazione dei “culverts”, acquisito il materiale e svolto specifici corsi addestrativi per l’uso del sistema. Con il termine del mandato della Forza Internazionale di Assistenza alla Sicurezza (ISAF) previsto entro la fine del 2014, il sistema sarà ceduto alle forze di sicurezza afgane che, a breve, seguiranno appositi corsi per l’apprendimento delle tecniche di istallazione, uso e manutenzione.
PIO ISAF RC-WEST

 

MILITARI ITALIANI INAUGURANO NUOVA SCUOLA A KALAR

HERAT, 26 GIUGNO 2014 - Una nuova scuola è stata inaugurata ieri nella provincia di Herat, in Afghanistan, dai militari italiani del Regional Command West, il comando ISAF a guida italiana su base Brigata SASSARI. Prosegue infatti l’impegno del contingente italiano non solo nelle attività di addestramento e di assistenza alle forze di sicurezza afgane, ma anche nell’ambito dei progetti di cooperazione civile–militare ereditati dal Provincial Reconstruction Team (PRT), la componente del contingente italiano di ISAF che lo scorso 25 Marzo, dopo 9 anni di presenza nell’omonima provincia, ha concluso ufficialmente il suo mandato. Alla cerimonia di inaugurazione era presente il comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno, il quale ha sottolineato che “la sicurezza non si costruisce solo con le Forze Armate. Occorrono istituzioni governative salde e cittadini che credano fermamente nei principi universali che stanno alla base della civile convivenza, e l’istruzione è uno di questi”. La struttura sorge a Kalar, un villaggio della periferia di Herat, e consentirà a 250 studenti di ogni genere ed età di frequentare le lezioni in aule moderne e confortevoli. L’edificio scolastico, che si va ad aggiungere alle altre 105 scuole costruite dal PRT, consta di 8 classi con relative suppellettili, è dotato di tutti i servizi essenziali ed è stato costruito in stretto coordinamento con le autorità locali facendo ricorso a manodopera del posto, con positive ricadute economiche sul territorio.
PIO ISAF RC-WEST

 

DISPUTATO A HERAT IL MEMORIAL “MAGGIORE GIUSEPPE LA ROSA”

HERAT, 23 GIUGNO 2014 - Ricordare la figura eroica del maggiore della Brigata SASSARI Giuseppe La Rosa, Medaglia d’Oro al Valor Militare, 53° caduto italiano dall’inizio della missione ISAF (International Security Assistance Force). Con questo intento, i militari del contingente italiano in Afghanistan hanno disputato un torneo di pallavolo conclusosi il 21 Giugno, a Herat, a distanza di poco più di un anno dalla scomparsa dell’ufficiale del 3° Reggimento bersaglieri, deceduto l’8 giugno 2013 in Afghanistan a seguito di un attentato terroristico.
Alla cerimonia di premiazione era presente anche il comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno, il quale ha rivolto un plauso agli atleti, alla terna arbitrale e agli organizzatori dell’evento per lo spirito ed il successo dell’iniziativa. Il maggiore Giuseppe La Rosa era impegnato col Military Advisory Team a Farah nella missione ISAF in Afghanistan quando, “durante un movimento tattico logistico”, si legge nella motivazione del conferimento della Medaglia d’Oro al Valor Militare, “veniva fatto oggetto di un vile attentato terroristico. Con eroico gesto, dimostrando non comune coraggio, impareggiabile generosità e cosciente sprezzo del pericolo, si immolava, ponendosi a scudo delle altrui vite, proteggendole con il proprio corpo dalla deflagrazione di un ordigno lanciato all'interno del veicolo nel quale viaggiava. Altissima testimonianza di nobili qualità umane ed eroiche virtù militari, spinte fino al supremo sacrificio”.
L’alta onorificenza, conferita il 6 Febbraio scorso con decreto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, era stata consegnata ai familiari del maggiore La Rosa dal ministro della Difesa Roberta Pinotti in occasione del 153° anniversario della costituzione dell’Esercito, cerimonia alla quale avevano partecipato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Claudio Graziano.
PIO ISAF RC-WEST

 

BALLOTTAGGIO  ELEZIONI PRESIDENZIALI,  GARANTITA  SICUREZZA SEGGI

HERAT, 14 GIUGNO 2014 -I cittadini della provincia di Herat devono essere orgogliosi delle loro forze di sicurezza che hanno fatto un lavoro straordinario per garantire elezioni libere“. Con queste parole il generale Manlio Scopigno comandante del contingente italiano in Afghanistan ha espresso la propria soddisfazione prima di lasciare il Centro di Coordinamento Regionale da dove sono stati seguiti gli eventi in tutta la Regione Ovest dell’Afghanistan. Le forze di sicurezza afghane hanno svolto un eccellente lavoro di pianificazione, di coordinamento e di direzione durante il ballottaggio per eleggere il nuovo presidente dell’Afghanistan. Più di ventitremila soldati e poliziotti afghani, addestrati in questi anni dai militari italiani, hanno garantito la sicurezza negli oltre 900 seggi elettorali allestiti nell’area di responsabilità italiana. Il generale Scopigno ha inoltre aggiunto: “Le elezioni appena concluse sono un evento determinante nella storia dell’Afghanistan; per la prima volta il potere democratico viene trasferito da un presidente eletto ad un altro. I nemici dell’Afghanistan non sono riusciti a interferire con le azioni di voto e nessun seggio è stato chiuso".
PIO ISAF RC-WEST

 

CELEBRATO A HERAT 153° ANNIVERSARIO COSTITUZIONE MARINA MILITARE

HERAT, 10 GIUGNO 2014 -In uno scenario internazionale di sempre maggiore imprevedibilità ed incertezza, le Forze Armate italiane, e tra esse la Marina Militare, costituiscono uno strumento di rilevanza fondamentale a disposizione del Paese e della comunità internazionale”. Lo ha affermato stamane il generale Manlio Scopigno, comandante del contingente italiano in Afghanistan, nel giorno in cui si celebra il 153° anniversario della costituzione della Marina Militare. “La partecipazione all'operazione ISAF della Marina Militare - ha aggiunto il generale Scopigno - è la vera espressione della parola interforze, in cui reparti di forze armate diverse, oggi riunite sotto le insegne della Brigata SASSARI, operano coese per raggiungere gli obiettivi comuni della missione”. Un pensiero è andato ai fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e alle loro dignitose famiglie, “esempio di tenace e silenzioso amor di Patria, alle quali - ha detto Scopigno - guardiamo con sentimenti di ammirazione e di gratitudine”. La Marina Militare partecipa alla missione ISAF in Afghanistan con personale della Brigata Marina San Marco e aliquote operative del Gruppo Operativo Incursori (G.O.I.) di COMSUBIN inquadrate all’interno della Task Force 45, un'unità interforze di forze speciali italiane che dipende funzionalmente dal Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS).
PIO ISAF RC-WEST

 

IL MINI UAS “BRAMOR” VOLA PER LA PRIMA VOLTA A HERAT

HERAT, 9 GIUGNO 2014 - Primo volo a Herat per il “Bramor”, sistema sperimentale mini Unmanned Aircraft System (UAS) di nuova generazione in dotazione al contingente italiano in Afghanistan, sviluppato per contrastare la minaccia degli ordigni esplosivi improvvisati, rafforzare le misure di protezione dei convogli lungo gli assi stradali e acquisire le informazioni necessarie alla pianificazione delle operazioni sul terreno. Il “battesimo dell’aria” del drone, la cui sperimentazione operativa è stata affidata ai militari dell’Esercito della Task Force “Genio”, è avvenuto sopra la zona aeroportuale della base “Camp Arena” con un volo della durata di 45 minuti ad una quota di 100 metri d’altezza. Il “Bramor” dell’Esercito, pilotato da personale del 41° Reggimento “Cordenons”, ha un’apertura alare di 2,30 metri, un peso complessivo di poco superiore ai 4 chilogrammi ed un’autonomia di volo di circa 3 ore. Può essere equipaggiato con una telecamera ad alta risoluzione con capacità di osservazione tramite filmati in tempo reale oppure con una fotocamera capace di sviluppare prodotti cartografici tridimensionali. E’ la prima volta che in un teatro operativo gli assetti del genio dispongono di sistemi UAS dedicati ed integrati nell’ambito della propria struttura.
PIO ISAF RC-WEST

 

CELEBRATI A HERAT I 200 ANNI ARMA CARABINIERI

HERAT, 9 GIUGNO 2014 - I militari del contingente italiano in Afghanistan hanno celebrato questa mattina a Herat il bicentenario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Durante la cerimonia, svoltasi alla presenza del comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno, ha preso la parola il comandante del Police Advisory Team (PAT), tenente colonnello Patrizio La Spada, il quale ha elogiato l’operato dei carabinieri “sempre ispirato ai principi fondanti di legalità, eguaglianza e giustizia, valori imprescindibili della nostra democrazia”. Dopo la lettura dei messaggi augurali del Capo dello Stato e dei vertici della Difesa, ha preso la parola il generale Scopigno il quale, dopo aver rivolto un pensiero ai carabinieri caduti nell’adempimento del proprio dovere, ha definito l’Arma “autentico presidio di libertà e baluardo per la difesa del bene comune”. Ne sono testimonianza l’attività della Polizia Militare presente in teatro e l’impegno del Police Advisory Team, l’unità del contingente italiano di ISAF incaricata della formazione delle forze di polizia afghane, attività di fondamentale importanza nell’ambito del processo di transizione in corso che vedrà l’assunzione di responsabilità della sicurezza da parte delle autorità locali entro la fine del 2014. Particolarmente apprezzato dai vertici della polizia afghana è stato il “Polling Sites Security Course”, uno specifico corso svolto dal personale femminile dell’Arma dei Carabinieri del Police Advisory Team a favore delle donne poliziotto incaricate dei controlli di sicurezza sulle donne afghane che si recheranno nei seggi elettorali allestiti nell’area di responsabilità italiana. Il Police Advisory Team è costituito da carabinieri provenienti dal 1° Reggimento paracadutisti "Tuscania" di Livorno, dal 7° Reggimento “Trentino - Alto Adige” di Laives (BZ) e dal 13° Reggimento “Friuli Venezia Giulia” di Gorizia. Il personale che compone l'assetto di Polizia Militare proviene invece dalla linea mobile e territoriale dell’Arma e, per la prima volta, dai comandi delle varie Forze Armate presenti in teatro operativo.
PIO ISAF RC-WEST

 

CAMBIO AL VERTICE DELL’AIR ADVISORY TEAM AERONAUTICA MILITARE

HERAT, 5 GIUGNO 2014 - Passaggio dello stendardo tra il colonnello pilota Ivan Mignogna ed il parigrado Livio Generali al comando dell’Air Advisory Team , la componente dell’Aeronautica Militare italiana incaricata di sviluppare e consolidare autonome capacità gestionali ed abilità tecnico-professionali della crescente aeronautica afghana. La cerimonia si è svolta nella base aerea dello Shindand Air Wing, polo addestrativo di spicco dell’aeronautica afghana, alla presenza del Comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno, che ha elogiato l’operato del colonnello Mignogna e di tutto il personale dell’Air Advisory Team, “unica unità italiana presente in un’area caratterizzata da elevato rischio”. Al colonnello Generali e ai suoi uomini spetterà il compito di portare a termine la complessa e gratificante opera: il prossimo 31 dicembre infatti, terminerà questa fase addestrativa che, a partire dal novembre 2010, ha visto impegnata l’Arma azzurra inizialmente nella formazione dei piloti afghani e, successivamente, di tutte le figure professionali indispensabili per il buon funzionamento di una base aerea.
PIO ISAF RC-WEST

 

10.000 ORE DI VOLO PER ELICOTTERI “MANGUSTA” RC-WEST

HERAT, 3 GIUGNO 2014 - Gli elicotteri A 129 “Mangusta” dell’Aviazione dell’Esercito hanno varcato la soglia delle 10.000 ore di volo effettuate nei cieli dell’Afghanistan da quando, nella primavera del 2007, sono stati rischierati a Herat nell’ambito della missione ISAF (International Security Assistance Force). L’importante traguardo è stato festeggiato all’aeroporto militare di Herat da tutti i baschi azzurri della Task Force “Fenice”, la componente ad ala rotante su base 7° Reggimento AV.ES. “Vega” di Rimini agli ordini del colonnello pilota Giuseppe Potenza. I “Mangusta” sono elicotteri da esplorazione e scorta particolarmente affidabili e versatili, sono dotati dei più avanzati sistemi di bordo e grazie all’elevata professionalità ed esperienza maturata dai piloti, chiamati spesso ad operare in situazioni critiche e in condizioni climatiche talvolta proibitive, si sono rivelati uno strumento indispensabile per la condotta delle operazioni a supporto delle unità terrestri della coalizione e delle forze di sicurezza afghane. Ogni intervento degli elicotteri “Mangusta” è stato caratterizzato da una percentuale di successo pari al 100 %, un risultato particolarmente significativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla professionalità del personale tecnico preposto alla manutenzione degli aeromobili.
PIO ISAF RC-WEST

 

2 GIUGNO: CELEBRATO DA MILITARI ITALIANI A HERAT

HERAT, 2 GIUGNO 2014 - Con la deposizione di una corona al monumento ai Caduti e l’osservanza di un minuto di raccoglimento, sono cominciati stamane a Herat i festeggiamenti del 2 Giugno, 68° anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana. A rendere omaggio alla Repubblica Italiana, anche la banda musicale del 207° Corpo d’armata dell’esercito afghano, schierata per l’occasione in alta uniforme, che ha intonato “Dimonios”, il celebre inno della Brigata SASSARI, l’unità dell’Esercito Italiano su cui si basa il contingente multinazionale ed interforze della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf). La solenne ricorrenza è stata celebrata nel piazzale di “Camp Arena” dove le rappresentanze di tutte le specialità delle Forze Armate italiane si sono schierate al cospetto della pluridecorata bandiera di guerra del 152° Reggimento fanteria “Sassari” e dello stendardo di combattimento del 7° reggimento AVES “Vega”, “ideale sintesi dei valori di fedeltà, onore e rigore morale”, ha detto il generale Manlio Scopigno, comandante del contingente italiano in Afghanistan, “che sempre hanno contraddistinto i militari italiani, in Patria e all’estero, nella difesa della nazione, nell’affermazione della pace e nella salvaguardia delle sue libere istituzioni”.
Con il tradizionale rito dell’alzabandiera”, ha proseguito il generale Scopigno, “ogni giorno i militari italiani rinnovano idealmente il proprio giuramento di fedeltà alla Patria e alla sua costituzione. Questo spiega il senso del nostro impegno e del nostro servizio nei più svariati scenari operativi: l’essere imprescindibile strumento di sicurezza e di stabilità internazionale in tante tormentate regioni del mondo ancora caratterizzate da forme differenziate di violenza e di conflittualità”.
Durante la cerimonia, alla quale hanno preso parte il governatore della provincia di Herat Sayed Fazullah Wahidi, il procuratore capo Maria Bashir, i principali esponenti delle forze di sicurezza afghane e i rappresentanti delle Forze Armate dei paesi alleati, è stata data lettura dei messaggi augurali del Capo dello Stato e dei più alti vertici della Difesa mentre il cappellano militare del contingente, padre Mariano Asunis, ha recitato la “Preghiera per la Patria”.
PIO ISAF RC WEST

 

IL COMANDANTE DEL COI, GEN. MARCO BERTOLINI, A HERAT

HERAT, 30 MAGGIO 2014 - Il comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze, generale Marco Bertolini, si è recato nei giorni scorsi a Herat dove ha incontrato il comandante del contingente italiano in Afghanistan, il generale Manlio Scopigno, con il quale ha discusso dell’andamento della missione e dei suoi futuri sviluppi. Successivamente il comandante del COI, accompagnato dal generale Antonio Satta, l’Italian Senior Representative (la massima autorità militare italiana presente nel teatro operativo afgano), ha salutato i militari di stanza a “Camp Arena” ai quali ha manifestato la propria gratitudine “per lo straordinario impegno e la silente professionalità profusi negli oltre dieci anni di missione in Afghanistan”. In particolare, il generale ha espresso il suo apprezzamento nei confronti dei piloti e del personale tecnico del gruppo di volo ”Black Cats”, reduci da un’importante operazione condotta sui rilievi meridionali del distretto di Gulistan dove un sofisticato ripetitore radio dei talebani è stato distrutto grazie all’intervento di due cacciabombardieri Amx del Regional Command West. La visita è stata anche l’occasione per salutare il prossimo rientro in Patria degli Amx dell’Aeronautica Militare, previsto nell’ambito del piano di rientro del contingente nazionale in vista del completamento della missione ISAF (International Security Assistance Force).
PIO ISAF RC-WEST

 

ULTIMA MISSIONE OPERATIVA DEGLI AMX PRIMA DEL RIENTRO IN ITALIA

HERAT, 28 MAGGIO 2014 - Nella loro ultima missione in territorio afgano due cacciabombardieri Amx del contingente italiano in Afghanistan hanno distrutto un ripetitore radio posizionato sui rilievi meridionali del distretto di Gulistan e utilizzato dai talebani per coordinare gli attacchi contro le forze di sicurezza afgane e di ISAF. Questa missione segue a distanza di una settimana un analogo intervento condotto sopra le alture del distretto di Bakwa. L’operazione, scattata a seguito di precise informazioni di intelligence, è stata pianificata e coordinata con il contributo degli acquisitori obiettivi della Task Force Victor, l’unità dell’Esercito Italiano inquadrata nei ranghi del Regional Command West specializzata anche in questo genere di missioni. La distruzione del ripetitore talebano è stata conclusa con successo grazie al determinante impiego del velivolo a pilotaggio remoto “Predator”, a conferma della nuova capacità operativa conseguita dagli assetti dell’Aeronautica Militare, ossia quella di abbinare la capacità di Intelligence, Sorveglianza e Ricognizione alla capacità di individuazione e designazione bersagli ed alla capacità di guida di armamento di precisione. “La missione è stata condotta con precisione e con efficacia - ha dichiarato il colonnello pilota Michele Morelli, comandante della Joint Air Task Force (JATF) - il miglior modo di concludere la missione degli Amx dell’Aeronautica prima del definitivo rientro in Italia, previsto il prossimo 3 giugno, nell’ambito del piano di rientro del contingente nazionale in vista del completamento della missione ISAF”.
I quattro velivoli, inquadrati nel gruppo di volo “Black Cats” della Joint Air Task Force (JATF), la componente aerea nazionale del Regional Command West, provengono dal 32° stormo di Amendola e dal 51° Stormo di Istrana. E’ dal 2002 che l’Aeronautica Militare è presente in terra afgana con i suoi uomini, ma è dal 2008 che vengono schierati a Mazar-e-Sharif i primi “Tornado” che verranno poi sostituiti, fino ad oggi, dagli Amx. Nei sei anni circa di attività in Afghanistan i velivoli italiani hanno effettuato 3.583 sortite per un totale di 10.526 ore di volo, traguardo mai più eguagliato da velivoli da combattimento italiani in operazioni fuori dai confini nazionali dal termine del secondo conflitto mondiale. Anche il comandante delle forze aeree della Nato in Afghanistan, il generale statuitense John K. Mc Mullen, ha voluto testimoniare il suo apprezzamento per l’operato degli aerei italiani nel supporto alle forze della coalizione e a quelle afgane, nell’attività di ricognizione, intelligence e sorveglianza: “Un record impressionante di efficacia, affidabilità e di precisa applicazione delle regole di ingaggio”. L’intensa attività svolta dagli Amx nel teatro afgano è la riprova della bontà delle scelte strategiche dell’Aeronautica Militare per quanto riguarda i sistemi d’arma e l’addestramento dei propri equipaggi. Aver svolto per anni missioni di protezione e per la salvaguardia della vita umana del personale del contingente italiano, di ISAF e delle forze di sicurezza afgane, effettuando numerose missioni cinetiche con assoluta precisione e rispetto delle regole di ingaggio, mette in risalto le capacità operative dell’Aeronautica Militare, facendo dello strumento aereo una componente imprescindibile e di eccellenza in un teatro difficile quale quello afgano. La Joint Air Task Force continuerà ad operare in Afghanistan con i velivoli del gruppo di volo "Albatros" (aerei da trasporto tattico C-130 J e da guerra elettronica EC-27 J JEDI della 46^ Brigata aerea di Pisa) e i velivoli a pilotaggio remoto MQ-9A "Predator B" del gruppo di volo "Astore" (del 32° Stormo di Amendola).
PIO ISAF RC-WEST

 

AMX ITALIANI DISTRUGGONO RIPETITORE RADIO DEI TALEBANI

HERAT, 20 MAGGIO 2014 - Un potente ripetitore per le comunicazioni radio dei talebani è stato distrutto ieri da due caccia Amx italiani levatisi in volo dall’aeroporto militare di Herat e diretti sopra le alture del distretto di Bakwa. L’esatta posizione del ripetitore, individuato dagli assetti intelligence del Regional Command West, era stata confermata dalle immagini ad alta definizione “catturate” dai velivoli a pilotaggio remoto “Predator B”. “E’ una vera e propria 'controffensiva di primavera' quella che l'esercito e le forze di polizia afghane, con il supporto del contingente italiano, stanno conducendo da giorni nella regione ovest dell’Afghanistan”. Lo ha dichiarato il comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno, a margine dell’incontro a Herat con il generale statunitense John K. Mc Mullen, capo delle forze aeree della Nato in Afghanistan. Da giorni le forze di sicurezza afghane sono concentrate nel distretto di Shindand dove stanno conducendo una serie di operazioni volte a garantire la libertà di movimento lungo le principali vie di comunicazione e a contrastare la presenza di pericolosi esponenti dell’insorgenza talebana presenti nell’area. “L’azione congiunta di ieri è una risposta del legittimo governo afghano e di ISAF alla stagione dei combattimenti annunciata dai talebani”, ha detto il generale Scopigno, riferendosi alla strategia utilizzata dall’insorgenza, ancora una volta orientata verso azioni dal forte impatto mediatico ed emotivo particolarmente concentrate contro le forze di sicurezza locali, soprattutto ora che si avvicina la data del ballottaggio per l’elezione del nuovo successore del presidente Karzai.
PIO ISAF RC-WEST

 

13000 ORE DI VOLO PER “PREDATOR” DEL RC-WEST

HERAT, 16 MAGGIO 2014 - 1.455 sortite per un totale di 13.000 ore di volo (pari a circa un anno e mezzo di volo continuativo), sono i numeri dell’importante traguardo operativo raggiunto in questi giorni dai “Predator B” (MQ-9A), i velivoli a pilotaggio remoto inquadrati nel gruppo di volo “Astore” della Joint Air Task Force, la componente aerea nazionale ed interforze del contingente italiano in Afghanistan comandata dal colonnello pilota Michele Morelli. I “Predator”, provenienti dal 32° stormo di Amendola dell’Aeronautica Militare e dal 2007 rischierati all’aeroporto militare di Herat, sono impiegati con compiti di intelligence, sorveglianza e ricognizione area a favore del Regional Command West, il comando regionale su base Brigata SASSARI responsabile dell’operazione ISAF nell’area occidentale del Paese. “Un traguardo di assoluto spessore - ha detto il generale Manlio Scopigno, comandante del Regional Command West - frutto del prezioso contenuto tecnologico degli assetti impiegati e della spiccata professionalità del personale in azzurro”. Comandato da una stazione di pilotaggio remoto, il velivolo, grazie ai sofisticati sensori di bordo, trasmette immagini, video e dati “catturati” in tempo reale da quote superiori ai 13.000 metri ed è in grado di volare ininterrottamente per più di 20 ore.
PIO ISAF RC-WEST

 

CAMBIO ALLA JOINT AIR TASK FORCE DI RC-WEST

HERAT, 13 MAGGIO 2014 - Cerimonia di avvicendamento stamane all'aeroporto militare di Herat tra il colonnello pilota Francesco Saverio Agresti e il parigrado Michele Morelli al comando della Joint Air Task Force (JATF), la componente aerea nazionale ed interforze del Regional Command West, il comando NATO a guida italiana su base Brigata SASSARI agli ordini del generale Manlio Scopigno. 1011 sortite per un totale di 3.594 ore di volo in missioni di ricognizione, sorveglianza e supporto tattico ravvicinato alle forze terrestri, di trasporto personale e movimentazione convogli, di deterrenza e guerra elettronica contro la minaccia degli ordigni esplosivi improvvisati: questo il bilancio delle attività operative condotte dai piloti e dagli specialisti della Joint Air Task Force sopra i cieli afghani negli oltre sei mesi trascorsi alle dipendenze del colonnello Agresti, il quale nel discorso di commiato ha elogiato tutto il personale in azzurro “per la competenza e l’abnegazione evidenziata nell'assolvimento della missione, qualità professionali ed umane che fanno dell'Aeronautica Militare un’eccellenza delle nostre Forze Armate". Ne è dimostrazione il raggiungimento delle 9000 ore di volo effettuate in questi giorni dai cacciabombardieri ricognitori AMX (traguardo mai più eguagliato da un velivolo da combattimento italiano in operazioni fuori dai confini nazionali dalla fine della seconda Guerra Mondiale), il traguardo delle 13.000 ore di volo dei velivoli a pilotaggio remoto “Predator” e il recente conferimento della medaglia d’oro al merito della Croce Rossa Italiana alla 46a Brigata aerea di Pisa. Della Joint Air Task Force fanno parte il gruppo di volo "Black Cats", che dispone di cacciabombardieri ricognitori AMX provenienti dal 32° Stormo di Amendola e dal 51° Stormo di Istrana, il Gruppo di volo "Albatros", con velivoli da trasporto C-130 J e da guerra elettronica EC-27 J JEDI della 46a Brigata aerea di Pisa e il Gruppo di volo "Astore", che opera con velivoli a pilotaggio remoto MQ-9A "Predator B" del 32° stormo di Amendola.
PIO ISAF RC-WEST

 

COMANDANTE ISAF VISITA IL REGIONAL COMMAND WEST

HERAT, 13 MAGGIO 2014 - Il generale statunitense Joseph F. Dunford, comandante delle forze Nato in Afghanistan, si è recato ieri a Herat dove ha incontrato il generale Manlio Scopigno, comandante del Regional Command West, il comando Nato a guida italiana su base Brigata SASSARI dal febbraio scorso responsabile delle operazioni militari nella regione occidentale dell'Afghanistan. “I progressi compiuti in Afghanistan devono essere sostenibili", ha detto Dunford, il quale ha poi aggiunto che in presenza di un preciso quadro giuridico di riferimento, le forze dei paesi membri della NATO sono pronte per una nuova missione con compiti di addestramento, consulenza e supporto che prenderebbe ufficialmente il via dopo il 2014. Il comandante di ISAF ha poi incontrato i principali esponenti delle forze di sicurezza afghane e sottolineato che sebbene le stesse stiano garantendo la sicurezza nel paese hanno ancora bisogno di supporto. Nonostante l'assunzione di responsabilità per la sicurezza a livello nazionale da parte degli afghani dimostri chiaramente che i progressi sono reali e tangibili, il generale Dunford ha precisato che restano ancora alcune sfide da affrontare. Si tratta infatti di assicurare l’addestramento, il supporto logistico ed operativo, attività che assumeranno sempre maggior rilevanza nei mesi e negli anni a venire. Piena soddisfazione è stata espressa, infine, dall’alto ufficiale americano nei confronti del generale Taj Mohammad Jahed, comandante del 207° Corpo d’armata dell’esercito afghano, per l’eccellente lavoro di pianificazione e di coordinamento svolto dalle forze afghane nel garantire la sicurezza durante le ultime elezioni. Nella foto: il Comandante di Isaf firma il registro d'onore della Brigata SASSARI.
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SIMPOSIO RC-WEST PER FORZE SICUREZZA AFGHANE

HERAT, 12 MAGGIO 2014 - “Impiego coordinato dei sistemi d’arma terrestri in uso all’esercito afghano e degli assetti aerei della forza internazionale di assistenza alla sicurezza (ISAF) per la gestione e la sicurezza dello spazio aereo”; questo è il tema al centro del “Air Space Deconfliction Symposium”, convegno di studi ideato ed organizzato dal Military Advisory Team (MAT), l’unità del contingente italiano di ISAF incaricata della formazione dei militari dell’esercito afgano, molti dei quali facenti parte delle forze di sicurezza afghane giunti stamane a “Camp Zafar” . L’evento odierno, coordinato dal comandante del MAT, il Colonnello Ciro Chirico, rientra nel quadro della attività di consulenza e di assistenza che i militari italiani svolgono nei confronti delle forze di sicurezza afghane in vista di una loro sempre maggiore ed autonoma capacità di controllo del territorio.
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AUTOBOMBA DISTRUTTA DA ELICOTTERI ISAF, SVENTATO ATTENTATO

HERAT, 8 MAGGIO 2014 - Una potente autobomba è stata distrutta nel pomeriggio da due elicotteri d’attacco AH-64 “Apache” del Regional Command West, il comando Nato a guida italiana su base Brigata SASSARI, responsabile delle operazioni militari nella regione occidentale dell'Afghanistan. L’autobomba, individuata grazie anche alle immagini catturate da un velivolo a pilotaggio remoto del contingente italiano di ISAF, era pronta per essere utilizzata probabilmente contro una base delle forze ISAF della regione.
La vettura, segnalata dagli assetti intelligence nazionali e del Regional Command West come minaccia “altamente probabile”, si trovava in una località remota della Zeerko Valley, nel distretto di Shindand. Da giorni, su tale area, i soldati del 207° corpo d’armata dell’esercito afghano, con la consulenza dei militari italiani della Brigata SASSARI, stanno conducendo una serie di operazioni volte a garantire la sicurezza e a scongiurare episodi di matrice terroristica in vista dell’ “offensiva di primavera” denominata “Khaibar”, annunciata oggi dai talebani afghani.
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153 ANNI FA L'ARMATA SARDA DIVENTAVA ESERCITO ITALIANO
LA CERIMONIA A HERAT

HERAT, 4 MAGGIO 2014 -Siate fieri ed orgogliosi di appartenere alla grande famiglia dell’Esercito. Professionalità, esempio, immutato senso del dovere, grande spirito di sacrificio e sentimenti di umile dedizione al servizio anche a rischio della vostra stessa vita, sono i tratti distintivi del vostro quotidiano, faticoso operare che fanno di voi le sentinelle della sicurezza e della libertà dei popoli”. Così il generale Manlio Scopigno, comandante del contingente italiano in Afghanistan, nel suo discorso pronunciato stamane a Herat in occasione del 153° anniversario della costituzione dell’Esercito Italiano. La solenne ricorrenza è stata celebrata nel piazzale di “Camp Arena”, la base che ospita i circa 1800 militari italiani del Regional Command West, il comando multinazionale ed interforze di ISAF su base Brigata SASSARI responsabile delle operazioni militari nell’area occidentale del paese. Dopo l’alzabandiera e la lettura dei messaggi augurali del Capo di Stato Maggiore della Difesa e del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, le note del silenzio e la deposizione di una corona d’alloro hanno scandito le ultime fasi della cerimonia in memoria dei cinquantatré militari italiani della missione ISAF Caduti nell’assolvimento del proprio dovere. “Il servizio dei fratelli che ci hanno preceduto - ha ricordato il generale Scopigno - non solo resta un evento scritto per sempre nella storia della pace di questo paese, ma rappresenta anche un patrimonio di valori che serve a irrobustire la coscienza unitaria del popolo italiano”. La manifestazione celebrativa si è conclusa con il passaggio a bassa quota su “Camp Arena” di una formazione di elicotteri “Mangusta” ed NH-90 della Task Force “Fenice” dell’Aviazione dell’Esercito.
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 HERAT: DELEGAZIONE UNIVERSITA' SASSARI PROCLAMA 2 DOTTORI RICERCA
 

HERAT, 1 MAGGIO 2014 - A distanza di tre anni dall’inizio del corso all’Università di Sassari, gli studiosi afghani Mohammad Alam Ghoryar e Abdullah Halim sono stati proclamati dottori di ricerca in Scienze e Biotecnologie dei sistemi agrari e forestali e delle produzioni alimentari. La solenne cerimonia di consegna delle pergamene è stata presieduta stamane nell’aula magna dell’ateneo afghano di Herat dal rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino e dall’omologo Abdul Zaher Mohtaseb Zada, presenti il comandante del contingente italiano in Afghanistan, generale Manlio Scopigno, il procuratore capo della provincia di Herat Maria Bashir, una delegazione di professori dell’Università di Sassari formata dai docenti-tutor Roberto Scotti e Chiara Rosnati, dal professor Sergio Vacca e dal dottor Giovanni Cocco, esperto di relazioni internazionali. “Diamo oggi all’Afghanistan due studiosi che hanno approfondito in Sardegna le loro conoscenze scientifiche e sono pronti ora ad applicarle alla realtà agricola e zootecnica dell’Afghanistan - ha affermato il Rettore Mastino - l’Ateneo, nell’ambito di un’intensa politica di internazionalizzazione, negli anni ha incrementato il suo impegno per incentivare la partecipazione degli studenti stranieri alle scuole di dottorato e la nostra presenza qui a Herat è l’esempio di come due culture differenti possano trovare importanti sinergie e valori comuni di riferimento”. Riflessione condivisa dal rettore dell’Università di Herat che, nel ringraziare i presenti, ha auspicato l’avvio di “ulteriori, importanti accordi accademici di cooperazione scientifica nei quali proprio l’istituzione dei dottorati di ricerca è la massima espressione della formazione universitaria e motore di sviluppo sociale ed economico”.
Durante il suo intervento, il generale Scopigno ha evidenziato che “ai neo laureati e all’Università di Herat, la città, la società e le istituzioni afghane devono saper dare risposte, possibilità e prospettive concrete: il bagaglio culturale e scientifico acquisito e rappresentato dalle conoscenze, dalle idee e dalle capacità dei due studiosi non deve andare disperso, giacche’ patrimonio non solo della comunità universitaria, ma della società tutta”. “Il percorso formativo dei due ricercatori, accompagnato anche dal professor Pier Paolo Roggero - ha detto il professor Sergio Vacca - ha trovato piena realizzazione grazie alle borse di studio messe a disposizione dall’Ente Acque della Sardegna nell’ambito dei progetti di cooperazione internazionale previste dal proprio statuto e alla proficua collaborazione tra l’ateneo sassarese, la Brigata SASSARI e l’ambasciata italiana”. Grazie infatti alle facilitazioni concesse dallo Stato Maggiore della Difesa e dal Comando Operativo di Vertice Interforze, dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli Affari Esteri e dell’Ambasciata d’Italia a Kabul, i neo laureati hanno potuto usufruire dei voli militari per recarsi almeno due volte l’anno in Afghanistan durante i lunghi periodi di permanenza in Sardegna. Riconoscenza che il rettore Attilio Mastino ha manifestato con la consegna del sigillo storico dell’Università di Sassari al generale Manlio Scopigno, donato anche al rettore dell’ateneo afghano e al procuratore capo della provincia di Herat.
La cerimonia ha anche rappresentato l’occasione per annunciare ufficialmente che il dipartimento di Architettura, Design ed Urbanistica dell’Università di Sassari ha proposto il conferimento della laurea honoris causa al procuratore capo Maria Bashir "per le azioni a difesa delle comunità locali e per la tenacia nel perseguimento di una città e di un territorio dei diritti”.
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RASSEGNA VIDEO
 LO SPECIALE DI PORTA A PORTA SU IMPEGNO ITALIANI IN AFGHANISTAN

Il servizio "Kabul addio" comincia al minuto 40

 

SANT'EFISIO: DA 1800 ANNI PROTEGGE LE GENTI DI SARDEGNA, DOVUNQUE

HERAT, 1 MAGGIO 2014 - Dal lontano 1657, ininterrottamente ogni primo di maggio, Cagliari rinnova il voto fatto al martire guerriero Sant'Efisio, portando in processione la statua del Santo sul luogo del martirio a Nora. Prima di essere decapitato, Efisio, ufficiale dell'imperatore Diocleziano inviato in Sardegna per perseguitare i cristiani ma convertitosi alla loro fede, invocò la protezione del Signore su Cagliari e sulle genti di Sardegna. E da 1800 anni è diventato il protettore dell'Isola, dando ripetute prove della sua intercessione e conquistando il cuore dei fedeli. Sant'Efisio ha sempre accompagnato i militari sardi e anche oggi, nel giorno della sua festa, i suoi fedeli gli hanno rivolto un silenzioso omaggio, esponendo il suo simulacro su un Lince prima dell'inizio del servizio.

 

ALLUVIONI IN PROVINCIA BADGHIS, SOCCORSI DA MILITARI ITALIANI

HERAT, 30 APRILE 2014 - Nove tonnellate di generi alimentari, quindicimila litri d’acqua, più di un migliaio di coperte, centinaia di accessori da cucina e bombole del gas è quanto donato dai militari del contingente italiano in Afghanistan alle popolazioni colpite dalle piogge torrenziali cadute nei giorni scorsi sulla regione Ovest del Paese. Su richiesta delle autorità governative locali, le donazioni andranno a soddisfare i bisogni di 350 famiglie di Badghis, una della quattro province in cui opera il comando multinazionale e interforze di ISAF su base Brigata SASSARI, dove le esondazioni dei pochi fiumi dell’area, solitamente asfittici, hanno provocato un centinaio di morti, migliaia di sfollati, spazzato via abitazioni e causato gravi danni agli allevamenti e alle coltivazioni. Il materiale, consegnato ai soldati dell’esercito afghano per il tramite delle autorità governative di Herat, è stato trasportato e smistato nei numerosi posti di distribuzione allestiti per l’occasione dalla polizia locale. Solidarietà alle comunità colpite dall’immane tragedia ed apprezzamento alle forze di sicurezza afghane impegnate da subito nella gestione dell’emergenza, sono stati espressi al governatore della provincia di Herat e di Badghis dal comandante del contingente italiano, generale Manlio Scopigno, che dalla base di “Camp Arena”, attraverso gli aggiornamenti che giungono dal centro di coordinamento operativo regionale, continua a seguire l’evolversi della situazione. “Così come in tempo di pace - ha affermato il generale Scopigno, facendo riferimento alle operazioni di soccorso della Brigata SASSARI effettuate in Sardegna nei confronti delle popolazioni colpite dai violenti nubifragi del novembre scorso - anche in una complessa missione di edificazione della pace in un Paese stremato da decenni di guerre, i militari italiani hanno fornito un impegno eccezionale ed insostituibile, contribuendo a dare una prospettiva migliore al popolo afghano e ad arricchire di una nuova pagina lo straordinario patrimonio di solidarietà che appartiene alle Forze Armate italiane”. Nella foto: Bandiera italiana e afghana assieme al termine della consegna degli aiuti alle popolazioni colpite.
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TRE MILIONI DI PASSEGGERI PER AEROPORTO MILITARE DI HERAT

HERAT, 29 APRILE 2014 - E’ il tenente spagnolo Javier Llorente Lopez in arrivo da Kabul, il tre milionesimo passeggero in transito all’aeroporto di Herat da quando, il 5 marzo 2005, le ruote di un C-130 J dell’Aeronautica Militare hanno toccato l’asfalto della pista dell’aeroporto di Herat, dando il via alla presenza militare italiana nella regione occidentale del Paese. Il curioso traguardo è stato festeggiato con la consegna all’incredulo passeggero di uno speciale attestato da parte del comandante della Forward Support Base (FSB), il colonnello dell’Aeronautica Spagnola Joaquin Fernandez Pareja, e del tenente colonnello dell’Aeronautica Militare Pasquale Lamberti, l’ufficiale italiano più elevato in grado nei ranghi della FSB, l’unità italo-spagnola incaricata della gestione dei servizi aeroportuali e della sicurezza di “Camp Arena”, la base che ospita i militari del contingente multinazionale ed interforze di ISAF su base Brigata SASSARI. L’aeroporto di Herat, inaugurato il 19 settembre 1961, è oggi uno degli scali civili e militari più strategici dell’Afghanistan da poco avviatosi all’internazionalizzazione. Il terminal passeggeri, realizzato dal Provincial Reconstruction Team italiano, è dedicato al capitano dell’esercito Massimo Ranzani, l’alpino deceduto il 28 febbraio 2011 per l’esplosione di un ordigno improvvisato.
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9000 ORE DI VOLO PER GLI AMX DEL REGIONAL COMMAND WEST

HERAT, 28 APRILE 2014 - I quattro caccia AMX dell’Aeronautica Militare hanno varcato la soglia delle 9000 ore di volo in oltre 3000 missioni effettuate da quando, il 7 novembre 2009, sono stati rischierati a Herat nell’ambito della missione ISAF (International Security Assistance Force). I velivoli, provenienti dal 51° stormo di Istrana e dal 32° stormo di Amendola, sono inquadrati nel gruppo di volo “Black Cats” della Joint Air Task Force comandata dal colonnello pilota Francesco Saverio Agresti e sono impiegati con compiti di intelligence, sorveglianza e ricognizione area a favore del Regional Command West, il comando regionale su base Brigata SASSARI responsabile dell’operazione ISAF nell’area occidentale del Paese. Per gli uomini dei “Black Cats”, comandati dal maggiore pilota Alberto Faccini, il traguardo odierno, mai più eguagliato da un velivolo da combattimento italiano in operazioni fuori dai confini nazionali dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, rappresenta un passaggio importante e significativo che è stato possibile raggiungere anche grazie alla professionalità del personale tecnico preposto alla manutenzione degli aeromobili. “L’impiego di questi velivoli -ha affermato il comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno - costituisce una risorsa di fondamentale importanza nell’ambito della già efficace operatività del contingente multinazionale a guida italiana, particolarmente strategica nelle missioni di supporto tattico ravvicinato alle forze terrestri”.
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IL COMANDANTE SUPREMO ALLEATO IN EUROPA VISITA RC-WEST

HERAT, 22 APRILE 2014 - Il generale statunitense Philip M. Breedlove, comandante supremo alleato in Europa (Saceur), si è recato oggi in visita a "Camp Arena", la base che ospita i militari del Regional Command West, il comando multinazionale ed interforze di ISAF su base Brigata SASSARI, responsabile delle operazioni militari nell’area occidentale dell’Afghanistan. Accolto dal comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno, il generale Breedlove ha incontrato i militari delle unità schierate in teatro e preso parte ad una riunione informativa sulle attività in corso nell’area di responsabilità italiana in cui è in atto il consolidamento del processo di transizione che, entro la fine del 2014, vedrà l’assunzione di responsabilità della sicurezza da parte delle autorità locali. L’alto ufficiale, accompagnato dal comandante del Joint Force Command Brunssum, generale Hans-Lothar Domröse, ha poi assistito a un’esercitazione dimostrativa in cui i militari della "Task Force Genio" (su base 5° Reggimento Genio Guastatori) hanno simulato un’operazione d’individuazione e disattivazione di ordigni esplosivi improvvisati mediante l’impiego sul terreno di più assetti attraverso i quali viene garantita la libertà di movimento lungo gli itinerari stradali. Vivissimo apprezzamento è stato infine espresso dal generale Breedlove per l’andamento delle elezioni presidenziali del 5 aprile scorso nell’area di responsabilità italiana, durante le quali un’alta percentuale di cittadini afghani ha potuto esprimere liberamente la scelta del proprio candidato grazie alla cornice di sicurezza fornita dalle forze afghane ed al supporto delle forze internazionali di ISAF.
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IL LUNEDI' DELL'ANGELO CON MONS. MARCIANO' A KABUL

KABUL, 21 APRILE 2014 - Nell’ambito delle svariate attività operative e logistiche che giornalmente impegnano i Militari italiani di stanza a Kabul, la giornata di oggi ha rappresentato un momento particolare che ha visto l’Ordinario Militare, Monsignor Santo Marcianò, proseguire la sua visita iniziata già nei giorni scorsi ad Herat, sede del Regional Command West, il Comando Italiano nel quale opera attualmente gran parte del contingente delle nostre Forze Armate) dove alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia in Afghanistan Luciano Pezzotti, il Monsignore ha officiato i riti della settimana Santa. Nella mattinata odierna, l’Ordinario Militare è giunto all’aeroporto militare di Kabul, dove è stato ricevuto dal Generale di Divisione Antonio Satta in qualità di Italian Senior Representative (ITA SNR - ovvero massima Autorità militare italiana nel Teatro Operativo Afghano). Nella capitale, Kabul, operano attualmente circa 190 militari italiani, suddivisi tra ITALFOR, IJC (Italian Joint Command) ed HQ ISAF (dove ha sede il Comando della missione) che, unitamente alle forze di altri Paesi, contribuiscono alle operazioni di stabilizzazione del Paese. Alle ore 11:30 locali ha avuto luogo una messa per celebrare il lunedì dell’Angelo durante la quale Monsignor Marcianò, dopo avere espresso la propria gratitudine nei confronti del Generale Satta per avere fortemente voluto questo incontro, ha evidenziato come l’uomo rappresenti la via fondamentale della Chiesa, aggiungendo poi che «la vostra presenza qui è una presenza di speranza. La ricerca di Dio è presente nel cuore dell’uomo, e noi italiani ci distinguiamo per la nostra militarità unita ad una particolare sensibilità d’animo che ci rende capaci di penetrare nel cuore delle popolazioni bisognose. Dio ha creato l’uomo libero, e senza libertà non può esservi ricerca autentica della verità. Voi che riuscite come militari ad entrare nelle pieghe più nascoste della storia, del tempo e della società, meritate un particolare ringraziamento perché non avete solo il compito di difendere e assicurare la possibilità di vivere in pace ma anche quello di ricondurre l’uomo ai valori essenziali della vita». L’omelia si è poi conclusa con il seguente auspicio: «mi auguro che questa sia una Pasqua di resurrezione anche per l’Afghanistan, un Paese per il quale voi vi spendete e rischiate la vita, perché la dignità della vita è legata al coraggio di darla per il bene degli altri». A premessa della benedizione finale, il Generale Antonio Satta (nella foto) ha recitato la «preghiera del paracadutista». La visita è poi proseguita con un sobrio rinfresco che ha offerto a tutto il personale presente l’opportunità di poter condividere il senso di queste festività pasquali dedicando un pensiero ai propri cari.
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"PORTA A PORTA" PREPARA PUNTATA SU ITALIANI IN AFGHANISTAN

HERAT, 20 APRILE 2014 - Bruno Vespa a Herat con i militari del Regional Command West per realizzare uno speciale di "Porta a Porta" sull'impegno italiano in Afghanistan. Nella foto: l'ambasciatore Luciano Pezzotti e Bruno Vespa.
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ORDINARIO MILITARE VISITA SOLDATI CONTINGENTE ITALIANO A HERAT

HERAT, 19 APRILE 2014 - “Il messaggio della Pasqua del Signore chiama ogni cristiano ad essere operatore di resurrezione e operatore di gioia anche nelle situazioni di degrado più terribili, quel degrado che proprio i militari arrivano a toccare più da vicino. Per questo sento di esprimervi la mia gratitudine: intessendo relazioni di fraternità non vi stancate mai di vincere il degrado e di lottare per costruire e ricostruire sempre la speranza di un mondo migliore”. Lo ha affermato monsignor Santo Marciano’, Ordinario militare per l'Italia, durante l'omelia pronunciata oggi a Herat, in Afghanistan, dove si è recato per incontrare i militari del contingente italiano in occasione delle festività pasquali. Nell’officiare i riti della settimana santa, ai quali hanno preso parte l’ambasciatore d’Italia in Afghanistan Luciano Pezzotti e il comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno, monsignor Marciano’ ha spiegato le ragioni ed il senso della sua visita. “Sono qui tra voi come amico, come fratello e come padre. Amico che condivide la vostra storia, il vostro cammino e che vuole prendervi per mano. Come fratello, perché il senso della vita va cercato e trovato nella relazione con l’altro, superando ogni egoismo, vivendo in un clima di fraternità che è il punto di forza di tutti noi e del nostro paese. Voglio condividere l’esperienza di stare nella precarietà della missione - ha proseguito il vescovo castrense -vivere la logica della solidarietà che è capacità di portare con sé i dolori e le sofferenze di coloro che ci stanno accanto, le difficoltà, le paure, le ansie e i desideri”. Monsignor Marciano’, accompagnato dai cappellani militari della base padre Mariano Asunis e lo spagnolo padre Antonio Alvarez Vargas, ha impartito il sacramento della cresima ad alcuni militari del contingente e presieduto la Via Crucis, momento di preghiera, di riflessione e cammino penitenziale durante il quale un lungo corteo di militari ha sostato davanti alle quattordici stazioni della Passione di Cristo allestite lungo il perimetro di “Camp Arena”.
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CAMBIO AL VERTICE DEL POLICE ADVISORY TEAM DI RC-WEST

HERAT, 14 APRILE 2014 - Passaggio di consegne questa mattina nella base “Camp Arena” di Herat tra il maggiore Massimiliano Bolis e il tenente colonnello Patrizio La Spada al comando del Police Advisory Team (PAT), l’unità del contingente italiano di ISAF incaricata della formazione delle forze di polizia afghane, attività di fondamentale importanza nell'ambito del processo di transizione in corso che vedrà l’assunzione di responsabilità della sicurezza da parte delle autorità locali entro la fine del 2014. Lezioni di “Primo soccorso” in situazioni di emergenza operativa, corsi di “Tutela e scorta”, “Controllo della folla” e convegni sul “Diritto di polizia”, con insegnamenti normativi sulla prevenzione delle turbative di ordine pubblico, sono solo alcune delle attività di consulenza e di assistenza svolte con successo dai militari del Police Advisory Team nei confronti della polizia afghana che, insieme alle altre forze di sicurezza, ha garantito il regolare andamento delle operazioni di voto del 5 aprile scorso nelle province in cui opera il Regional Command West, il comando multinazionale ed interforze di ISAF su base Brigata SASSARI. Viva soddisfazione era stata espressa all’indomani delle elezioni dal viceministro dell’Interno afghano Ekramuddin Yawar al comandante del contingente italiano, generale Manlio Scopigno, per gli esiti del “Polling Sites Security Course”, uno specifico corso svolto dal personale femminile dell’Arma dei Carabinieri del Police Advisory Team a favore di un centinaio di donne poliziotto incaricate della selezione e del reclutamento di millecinquecento “Civilian Female Searchers”. Questo personale è stato impiegato nelle perquisizioni e nei controlli di sicurezza sulle donne afghane recatesi in massa alle urne negli oltre 900 seggi elettorali allestiti nell’area di responsabilità italiana. Il Police Advisory Team, che in Afghanistan opera con le insegne dell'European Gendarmerie Force (EUROGENDFOR), è costituito da carabinieri provenienti dal 1° Reggimento paracadutisti "Tuscania" di Livorno, dal 7° Reggimento “Trentino - Alto Adige” di Laives (Bolzano) e dal 13° Reggimento “Friuli Venezia Giulia” di Gorizia. Nella foto: il tenente colonnello Patrizio La Spada riceve lo stendardo dal comandante del Regional Command West.
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ELEZIONI: I COMPLIMENTI CAPO SMD A FORZE ARMATE AFGHANE

HERAT, 8 APRILE 2014 - Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, ha espresso la sua piena soddisfazione per l’andamento delle operazioni di voto e per la percentuale dei votanti che hanno potuto esprimere liberamente la loro scelta grazie alla cornice di sicurezza fornita dalle forze afghane supportate dalle forze internazionali di ISAF, di cui i militari italiani ad Herat fanno parte. Più di ventitremila soldati e poliziotti afghani, addestrati in questi anni dai militari italiani, hanno garantito in maniera autonoma la sicurezza negli oltre 900 seggi elettorali allestiti nell’area di responsabilità italiana.
A fronte dei diciannove attacchi sferrati contro il dispositivo di sicurezza posto a presidio dei seggi della regione, nessun civile è rimasto coinvolto, mentre tre soldati dell’esercito afghano hanno perso la vita. “Una dimostrazione di maturità ed efficacia - ha sottolineato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, - che segna un importante traguardo nel consolidamento del processo di transizione”.
A congratularsi anche il comandante del contingente italiano in Afghanistan, generale Manlio Scopigno, che rivolgendosi ai militari delle forze di sicurezza afghane ha detto: “Oggi è una giornata storica per ognuno di voi. Vivetela con orgoglio e con la consapevolezza che i nemici dell’Afghanistan che avevano minacciato di boicottare le elezioni hanno perso. Il commosso pensiero del contingente italiano di ISAF va ai nostri fratelli militari afghani che hanno perso la vita per il più alto e nobile degli ideali: l’amore per l’Afghanistan ed i suoi simboli”.
Alle elezioni presidenziali del 5 aprile sono stati chiamati a votare più di un milione e mezzo di afghani nelle quattro province in cui opera il Regional Command West, il comando multinazionale ed interforze di ISAF su base Brigata SASSARI. Nella foto: il generale Scopigno incontra i soldati afghani.
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ELEZIONI IN AFGHANISTAN: LAVORO ITALIANI RACCONTATO DA ADNKRONOS

HERAT, 5 APRILE 2014 - Urne chiuse un'ora dopo l'orario previsto per consentire alle persone in fila davanti ai seggi di esprimere il proprio voto per scegliere il successore di Hamid Karzai, che ha guidato l'Afghanistan per 13 anni, e per rinnovare 34 consigli provinciali. Secondo i primi dati diffusi dalla Commissione Elettorale ha votato il 58% degli aventi diritto, circa 7 milioni di persone. Un milione e mezzo gli elettori residenti nelle quattro province di competenza del Regional Command West di ISAF, il comando multinazionale guidato dal 18 Febbraio scorso dalla Brigata SASSARI. Al lavoro dei militari italiani ha dedicato un servizio speciale l'inviato dell'Agenzia di stampa ADNKRONOS che ha realizzato un'intervista esclusiva col portavoce del RC-West, il Ten. Col. Marco Mele. "L’Afghanistan si prepara ad eleggere il futuro presidente della Repubblica, un appuntamento di portata storica per il paese asiatico, frutto di un impegno senza precedenti posto in essere dalla comunità internazionale e dalla Nato negli oltre 10 anni di presenza nell’ambito della missione Isaf e test cruciale per confermare le autonome capacità di controllo del territorio da parte delle forze di sicurezza afghane per scongiurare la minaccia di possibili episodi di recrudescenza terroristica", ha detto all'ADNKRONOS Mele. La sicurezza degli oltre 900 seggi elettorali allestiti nei 43 distretti presenti nell’area di responsabilità italiana, ha spiegato ancora il Ten. Col. Mele, sarà garantita in maniera autonoma da più di 23.000 appartenenti alle forze di sicurezza afghane addestrati in questi anni dai militari italiani. "Al contingente italiano di Isaf - ha spiegato ancora il portavoce della missione all'ADNKRONOS - spetterà il compito di - continuare a supportare le forze di sicurezza afghane mediante attività di consulenza nei confronti del personale dell’Operations Coordination Center Regional (Occr), il centro di coordinamento operativo regionale delle forze di sicurezza afghane e, per la prima volta, mediante la raccolta, l’analisi e lo scambio diretto di dati e di informazioni di 'intelligence' utili a prevenire e contrastare gli effetti destabilizzanti derivanti dal rischio di eventuali atti ostili di matrice terroristica". Contribuiranno alla sicurezza delle operazioni di voto, ha spiegato ancora Mele, i voli di sorveglianza dei Predator, i droni a pilotaggio remoto dell'Aeronautica Militare, "mentre elicotteri CH-47 e Mangusta dell’Esercito - ha detto ancora Mele all'ADNKRONOS - si sono alzati in volo nei giorni scorsi per scortare le urne e i rappresentanti delle commissioni elettorali, che hanno viaggiato a bordo di elicotteri MI-17 afghani per essere accompagnati nei distretti più a rischio ed in quelli difficilmente raggiungibili via terra". Dalla base di 'Camp Arena' di Herat, scrive ancora l'inviato dell'ADNKRONOS, proseguono intanto le trasmissioni di 'Radio Bayan West', il network radiofonico del contingente italiano, ("secondo per ascolti alla sola Bbc", precisano dal contingente italiano), in cui giornalisti afghani, affiancati dai militari del 28° Reggimento 'Pavia', si alternano nella conduzione delle varie edizioni del giornale radio, in lingua dari e pashto, intervallate da momenti di intrattenimento musicale, programmi di approfondimento sulle elezioni e collegamenti con alcuni inviati speciali che terranno informati i radioascoltatori sulle modalità di svolgimento delle operazioni di voto e sull’affluenza alle urne in vista degli esiti della tornata elettorale.

 

UNIVERSITARI HERAT INCONTRANO COMANDANTE CONTINGENTE ITALIANO

HERAT, 31 MARZO 2014 - Il generale Manlio Scopigno, comandante del contingente italiano in Afghanistan, ha incontrato nei giorni scorsi gli studenti dell’università di Herat frequentata da 14.000 studenti di cui il 45% donne. Durante l’incontro, organizzato dal rettore e dai docenti dell'ateneo afgano, il generale Scopigno ha sottolineato l’importanza dell’università nel cammino e nella vita della città di Herat e soprattutto il ruolo centrale svolto dai docenti nella formazione delle nuove generazioni e nella ricerca delle migliori energie intellettuali del Paese da far fruttare in ogni campo del sapere. Nel rivolgersi agli studenti, il generale Scopigno ha posto l’accento sul senso della presenza della comunità internazionale e di ISAF a sostegno del legittimo governo afgano al quale guardare, nella speranza di una pace prospera e duratura, per un futuro ricco di opportunità, di libertà e di comunione reciproca, come passaggio fondamentale per la conoscenza e il riconoscimento dei diritti e della dignità dell’uomo e della donna.
Questo è per voi oggi il tempo dello studio e dell’apprendimento disciplinato - ha affermato il generale Scopigno - ma presto verrà il tempo della responsabilità. Il tempo in cui dovrete restituire in opere quello che avete appreso, arricchito del vostro genio e della vostra sensibilità”.
In questa magnifica sfida non sarete soli - ha proseguito il generale - accanto a voi ci sono i giovani di tutto il mondo che vi guardano con simpatia e ammirazione. Insieme a loro, ne sono certo, farete del vostro paese un mondo e un posto migliore”.
Intervenendo a margine dell’incontro, il rettore dell’università, Abdul Zaher Mohtaseb Zada, ha ringraziato il generale Scopigno ed auspicato “ulteriori, significativi momenti di collaborazione e di dialogo tra l’Afghanistan e l’Italia le cui millenarie culture, che nell’università trovano la massima espressione e valorizzazione, procedano insieme verso le nuove dimensioni del sapere”.
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CELEBRATO A HERAT IL 91° ANNIVERSARIO ARMA AZZURRA

HERAT, 28 MARZO 2014 - E’ stato celebrato questa mattina a Herat dal personale dell’Aeronautica Militare del contingente italiano il 91° anniversario della costituzione dell’Arma Azzurra. Durante la cerimonia, svoltasi alla presenza del comandante del Regional Command West, Generale Manlio Scopigno, il comandante della Joint Air Task Force (JATF), colonnello pilota Saverio Agresti, dopo la lettura dei messaggi augurali del Capo dello Stato e dei più alti vertici della Difesa, si è congratulato con tutto il personale “in azzurro” del Regional Command West “per l’impegno, la dedizione e la professionalità con cui, giorno dopo giorno, si adopera per la missione, dando lustro alla Forza Armata ed al Paese”.
L’Aeronautica Militare assicura i trasporti da e per l’Afghanistan, svolge attività di ricognizione, sorveglianza e intelligence, supporto aereo ravvicinato alle truppe a terra, di neutralizzazione di obiettivi a terra utilizzati contro le truppe italiane. Da parte sua il generale Scopigno ha evidenziato il validissimo contributo della Joint Air Task Force nell’ambito del comando italiano di ISAF che, oltre all’attività di volo, spazia dalla difesa delle installazioni alla logistica, dalla gestione patrimoniale alle comunicazioni, dalla pubblica informazione all’intelligence. Nella base aerea di Shindand dove opera l’Airbase Support Air Advisory Team, la componente “azzurra” è incaricata di sviluppare e consolidare autonome capacità gestionali ed abilità tecnico-professionali della crescente aeronautica afgana in tutti i settori tipici di uno stormo di volo. Dall’inizio della missione ISAF, sono più di trentamila le ore di volo effettuate dai vari assetti della Joint Air Task Force sopra i cieli dell’Afghanistan.
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SGOMINATA PERICOLOSA CELLULA TERRORISTICA IN PROVINCIA DI HERAT

HERAT, 26 MARZO 2014 - Una pericolosa cellula terroristica è stata sgominata nella notte a ovest di Herat, in Afghanistan, dalle forze di sicurezza afghane e da assetti del Regional Command West, il comando ISAF a guida italiana su base Brigata SASSARI. L'operazione, oltre alla neutralizzazione degli insorti, ha portato anche alla distruzione di un ingente quantitativo di armi e munizioni, tra i quali 14 ordigni improvvisati, 13 lanciarazzi e 2 giubbotti esplosivi. Il gruppo di insorgenti, individuato da assetti "intelligence" nazionali e del contingente italiano, muoveva a bordo di un convoglio di mezzi ed era pronto a colpire obiettivi sensibili nell’area occidentale del Paese al fine di boicottare il regolare svolgimento del processo elettorale del 5 aprile prossimo. (FOTO ARCHIVIO PIO ISAF RC-WEST 2012)
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DOPO 9 ANNI E 1288 PROGETTI REALIZZATI, CHIUSO IL PRT DI HERAT

HERAT, 25 MARZO 2014 - In nove anni grazie al Provincial Reconstruction Team (PRT) di Herat, la componente civile e militare del contingente italiano di ISAF, sono stati realizzati 44 poliambulatori, un ospedale pediatrico ed uno per tossicodipendenti, un centro di medicina legale, 105 scuole, 60 chilometri di rete idrica e 16 per acque reflue, circa 800 pozzi per l’acqua, 3 ponti, 130 chilometri di strade, 17 edifici pubblici e governativi, 34 infrastrutture militari, due centri di aggregazione per sole donne ed uno di arti visive, un carcere femminile, un istituto penale per minori ed il terminal passeggeri dell'aeroporto di Herat. Per portare a termine i 1288 progetti, il Ministero della Difesa ha stanziato 46 milioni e mezzo di euro. Oggi il PRT, dopo 9 anni di presenza,  ha concluso ufficialmente il suo mandato con una cerimonia svoltasi a Herat, alla presenza del comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze, generale Marco Bertolini, dell’ambasciatore d’Italia in Afghanistan Luciano Pezzotti, dell’Italian Senior Rappresentative (massima autorità militare italiana presente nel teatro operativo afghano), generale Antonio Satta, del comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno, del comandante del PRT, colonnello Vincenzo Grasso, del governatore della provincia di Herat Sayed Fazullah Wahidi e di numerose altre autorità provinciali.
Nel sottolineare i tratti distintivi dell’operato del PRT, "sempre indirizzato a sostegno del processo di ricostruzione del Paese, all’incentivazione dello sviluppo economico, dell’occupazione locale e ad infondere fiducia verso le istituzioni politiche presenti nel territorio", il generale Bertolini ha ricordato che "la chiusura del PRT, un processo concordato e condiviso quasi 3 anni fa dalle nazioni contributrici ai PRT stessi, è l’espressione del contestuale, progressivo e definitivo trasferimento alle autorità afghane della responsabilità di tutte le province del Paese".
"Siamo grati e riconoscenti al popolo italiano - ha affermato il governatore della provincia di Herat, Sayed Fazullah Wahidi - molto è cambiato nella nostra provincia da quando nove anni fa il PRT posò in città la prima pietra, dando avvio ad una lunga serie di progetti per la popolazione in linea con le aspettative delle istituzioni governative e in un clima di reciproca collaborazione. E noi, tutto questo, non lo dimenticheremo mai".
Costituitosi il 31 marzo 2005, il PRT, come sottolineato dal generale Antonio Satta, "ha lavorato in tutti questi anni non solo tra la gente della citta’ di Herat, ma anche nei villaggi più remoti della provincia per garantire che gli interventi fossero coerenti con le direttrici del piano definito dal governo afghano in termini di sicurezza, supporto alla governance, alla ricostruzione ed allo sviluppo". Durante il suo intervento, l’ambasciatore Luciano Pezzotti ha aggiunto che "uno degli obiettivi conseguiti dal PRT è stato, infatti, quello di creare un contesto stabile e favorevole grazie al quale le autorità politiche locali, le organizzazioni internazionali, nazionali, governative e non, possono finalmente sviluppare in maniera autonoma tutte le attività di ricostruzione e sviluppo per il miglioramento del tessuto economico-sociale".
Particolarmente significativi sono i risultati ottenuti nel campo della scolarizzazione che è aumentata del 40% (gli studenti e studentesse sono circa 130.000) e quelli relativi al miglioramento della condizione della donna: le donne diplomate nel 2014 sono il 50% e quelle laureate il 38%, molte infrastrutture sono state progettate e realizzate per garantire alle donne afgane punti di aggregazione e formazione, di crescita culturale. "Alla base di questo successo c’è l’Afghan first - ha evidenziato il generale Manlio Scopigno - il principio da sempre applicato dal PRT che ha garantito l’assunzione di responsabilità da parte delle autorità governative locali nella creazione di un tessuto economico autoctono, approccio questo che ha reso il modus operandi del PRT italiano un modello di riferimento per tutti gli altri ventisette enti similari distribuiti sul territorio afghano". "Ogni progetto - ha concluso il colonnello Vincenzo Grasso - è stato realizzato in base al criterio della sua effettiva sostenibilità ed in stretto coordinamento con le autorità locali, facendo ricorso a manodopera del posto con la conseguente creazione di nuovi posti di lavoro e positive ricadute economiche sul territorio".
Ha poi preso la parola il cappellano militare del contingente, padre Mariano Asunis, il quale ha elevato una preghiera per ricordare il sacrificio dei Caduti italiani che alla causa della pace in Afghanistan hanno speso la loro esistenza umana e professionale. La cerimonia si è conclusa con lo scoprimento della targa di “Camp Vianini” in memoria del capitano di vascello Bruno Vianini, l’ufficiale degli incursori della Marina Militare vittima nel febbraio 2005 di un incidente che vide precipitare vicino a Kabul il velivolo civile afghano sul quale si trovava a bordo. Al capitano di vascello Vianini, impegnato in Afghanistan per preparare lo sviluppo della presenza militare italiana nella regione occidentale del Paese, fu intitolata la base nel centro di Herat del Provincial Reconstruction Team italiano.
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BUON COMPLEANNO CHENTUCHIMBANTADUOSO!

HERAT, 24 MARZO 2014 - Portarli e non dimostrarli, come si suol dire! Lo scorso 1° marzo, il 152° Reggimento fanteria "Sassari" ha festeggiato il suo compleanno non a Tempio Pausania, in Sardegna, dove nacque novantanove anni fa, né tantomeno a Sassari, nella caserma “Gonzaga”, bensì a Herat, in Afghanistan, dove dai primi di febbraio è impiegato per accompagnare la delicata fase finale della transizione che, entro la fine del 2014, vedrà gradualmente terminare l’impegno militare assunto dall'Italia e dalle altre nazioni della coalizione nell’ambito della missione ISAF (International Security Assistance Force). Infatti, il 152° Reggimento della Brigata “Sassari” è parte attiva nel complesso teatro operativo afghano quale “core” della Transition Support Unit Centre (TSU-C) del Regional Command West, a guida Brigata SASSARI, comandato dal Generale Manlio Scopigno. Con l’autentico spirito di corpo che contraddistingue tutti i Sassarini in armi e a riposo, gli uomini e le donne in missione del 152° Reggimento fanteria, unitamente al loro comandante, Colonnello Nicola Piccolo, che dal 16 febbraio 2014 custodisce la pluridecorata bandiera di guerra nella base di Camp Arena a Herat, hanno ricordato per l’occasione, in un'adunata svoltasi davanti al piazzale del comando dell’unità sarda, insieme ai commilitoni degli altri reparti partecipanti alla missione, i valori e l’unicità della propria identità che derivano direttamente dai fatti storici del primo conflitto mondiale che hanno reso uniche e leggendarie le gesta dei Dimonios di Sardegna. E’ nello spirito degli antichi reparti tradizionalmente reclutati in Sardegna che il 152° Reggimento, insieme al reggimento “gemello”, il 151°, costituito lo stesso giorno a Sinnai diedero vita il 1° marzo 1915 alla Brigata SASSARI, che adottò, sin da subito, i colori bianco-rossi della bandiera sarda. Dopo una breve ma intensa allocuzione del Colonnello Piccolo, prima di riprendere le attività operative, con il tradizionale urlo “FORZA PARIS”, i Sassarini in armi si sono dati appuntamento al 1° marzo 2015 per festeggiare, insieme con i commilitoni della caserma “Gonzaga” rimasti in Patria, il secolo di vita del 152° Reggimento fanteria “Sassari” e della gloriosa Brigata. Lunga vita alla “SASSARI”!
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OPERAZIONI CONGIUNTE ANTITERRORISMO SVENTANO ATTENTATI

HERAT, 23 MARZO 2014 - Attacchi spettacolari in vista delle elezioni presidenziali del 5 aprile contro candidati ed esponenti governativi di spicco della provincia di Herat sono stati sventati nei giorni scorsi dalle forze di sicurezza locali e dai militari del contingente italiano in Afghanistan.
Forze speciali e servizi di sicurezza afghani, grazie al supporto di unità delle forze speciali italiane, di assetti ”intelligence” del Regional Command West e al ruolo particolarmente attivo dell’ ”intelligence” nazionale, hanno condotto una serie di operazioni che hanno portato all’arresto di due importanti leader talebani, al sequestro di un grosso quantitativo di armi, munizioni ed esplosivo e all’individuazione di un’autobomba, distrutta nella notte dagli elicotteri d’attacco “Mangusta” e dai caccia Amx del contingente italiano, intervenuti nel distretto di Bala Bouluk, in provincia di Farah, duecento chilometri a sud di Herat. Gli arrestati, noti alla polizia locale per essere a capo di pericolose cellule terroristiche operanti nell’area di Shindand, erano diretti a Herat per ricongiungersi con altri gruppi eversivi della zona. Decisivo il ruolo degli specialisti del 28° reggimento “Pavia” che sulle frequenze radio degli insorti hanno trasmesso messaggi radiofonici in lingua locale, rendendo vano ogni tentativo di propaganda disinformativa, volta a screditare l’operato delle forze di sicurezza afghane e a ingenerare nella popolazione la percezione di un imminente ritorno al potere dei talebani. Nella foto d'archivio: un arresto eseguito dall'Afghan National Police.
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PER CAPODANNO AFGHANO CONSEGNATI TRE NUOVI PROGETTI

HERAT, 20 MARZO 2014 - Un poliambulatorio, un centro di riabilitazione per disabili e una biblioteca scolastica sono stati inaugurati questa mattina a Herat dai militari del contingente italiano in Afghanistan. Per un valore complessivo di 400 mila euro, le opere realizzate sono le ultime prima della chiusura ufficiale, prevista per i prossimi giorni, del Provincial Reconstruction Team (PRT), la componente militare italiana che dal 2005 si è occupata di ricostruzione e sviluppo nella propria area di responsabilità. Le tre strutture sono state consegnate alle autorità governative locali alla vigilia del “Nowruz”, un’antica festa popolare considerata in molti paesi asiatici e mediorientali come l’inizio dell’anno (1393), coincidente con l’equinozio di primavera. Situato nel quartiere di Baba-e Barq, il poliambulatorio di circa 250 metri quadrati andrà a potenziare il servizio sanitario della provincia di Herat, consentendo ai pazienti di essere assistiti mediante diagnosi e cure adeguate, e, quindi, di migliorare le condizioni di vita della popolazione. Il centro di riabilitazione per disabili è stato invece costruito a favore della Pir-e Herat Foundation, una fondazione privata gestita da volontari, nata in città per mitigare la condizione di emarginazione di quella parte di popolazione particolarmente bisognosa di assistenza. Grazie a questa struttura, i membri del centro potranno garantire a più di cinquanta pazienti il mantenimento e lo sviluppo di abilità nell'ambito cognitivo, dell'autonomia personale, sociale, affettiva e, dove è possibile, occupazionale, attraverso l’uso di specifici laboratori e attività di socializzazione. Una moderna biblioteca con annessi una sala riunioni, uffici, stanze, magazzini e servizi igienici, andrà infine a completare l’offerta formativa della scuola Gheyasia, polo scolastico superiore della città di Herat. Frutto del dialogo intrapreso fra il PRT e il Dipartimento dell’Educazione della provincia di Herat, la biblioteca consentirà al personale docente di cogliere appieno il ruolo di questo speciale ambiente educativo, promuovendo la gioia della lettura e il piacere della ricerca a più di undicimila giovani studenti. Le strutture, finanziate con fondi messi a disposizione dal Ministero della Difesa, sono state realizzate in stretto coordinamento con le autorità locali facendo ricorso a manodopera del posto, con positive ricadute economiche sul territorio.
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DAI SASSARINI AIUTI ROTARY MACOMER A OSPEDALE PEDIATRICO HERAT

HERAT, 18 MARZO 2014 - Un’importante donazione di strumenti ed attrezzature medicali è stata effettuata dai militari del contingente italiano in Afghanistan a favore dell’ospedale pediatrico di Herat grazie al contributo del Rotary Club Sardegna di Macomer. ll rapporto di collaborazione instauratosi da tempo tra la Brigata SASSARI e il sodalizio isolano, ha riscosso il plauso del personale medico e paramedico della struttura sanitaria. La consegna del materiale è stata effettuata alla presenza del comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno, del direttore dell’ospedale, dottor Said Naim Alimy, e del direttore del reparto pediatrico, dottor Noor Ahmad Akbari. Il capo Dipartimento della Salute della provincia di Herat, dottor Gholam Sayeed Rashid, ha ringraziato "per la significativa donazione, aiuto concreto ed attento alle esigenze sanitarie del popolo afghano, che consentirà ai bambini dell’Afghanistan di accedere ad un’assistenza medica più completa ed efficace, soprattutto nei servizi d’urgenza". Da parte sua, il generale Scopigno ha sottolineato che "la donazione rappresenta un segnale di vicinanza del popolo sardo nei confronti sia dei soldati italiani che stanno operando in Afghanistan, sia nei confronti dei soggetti più deboli del popolo afghano: i bambini. La salute, insieme alla sicurezza, all’istruzione e allo sviluppo economico sono il frutto di tanti anni di lavoro congiunto tra le forze di ISAF e quelle di sicurezza afghane". Realizzato nel 2007 dal contingente militare italiano, l’ospedale pediatrico di Herat ha iniziato a erogare i suoi servizi nel 2008, può ospitare circa 100 bambini ed è utilizzato dalla facoltà di medicina dell’università di Herat come centro di formazione e di specializzazione pediatrica per i giovani laureati.
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NUOVO COMANDANTE PER IL MAT DEL RC-WEST

Nella foto: il Col. Chirico e gli uomini del Mat. Sotto, varie fasi della cerimonia

HERAT, 10 MARZO 2014 - Passaggio di consegne questa mattina a Herat tra il colonnello Marco Avaro ed il parigrado Ciro Chirico alla guida del Military Advisory Team (MAT), l’unità del contingente italiano di ISAF incaricata della formazione dei militari dell’esercito afgano che, contestualmente alla fase finale della transizione, prevista entro la fine del 2014, si apprestano ad assumere la responsabilità della sicurezza nel Paese. Durante la cerimonia, svoltasi nella base di “Camp Zafar” alla presenza del comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno, e del vicecomandante del 207° corpo d’armata, generale Ghulam Mustafa Sedeqi, il colonnello Avaro ha tracciato un bilancio degli oltre cinque mesi trascorsi “spalla a spalla” dal Military Advisory Team con i soldati dell’esercito afgano. “Mesi intensi - ha sottolineato il generale Scopigno - durante i quali ogni attività è stata concepita ed organizzata dal Military Advisory Team per affinare la già solida capacità del sempre più motivato esercito afgano”.  “Garantire, in maniera autonoma, la sicurezza nella regione occidentale - ha concluso il comandante del Regional Command West di ISAF - è il presupposto fondamentale per il progresso sociale, economico ed istituzionale del Paese”. Procedure sulle comunicazioni radio, lezioni di informatica, identificazione e disattivazione degli ordigni esplosivi improvvisati (Improvised Explosive Device - IED), ma anche “ground medevac” per l’evacuazione medica dei militari feriti via terra, programmi “train the trainer” per la formazione dei futuri istruttori militari afgani, molti dei quali donne, sono solo alcune delle attività di consulenza e di assistenza svolte con successo dai militari del contingente italiano di ISAF nei confronti delle forze di sicurezza afgane che, il 5 aprile prossimo, saranno chiamate a vigilare sul regolare andamento delle elezioni presidenziali, test cruciale per confermare le autonome capacità di controllo del territorio e scongiurare la minaccia di eventuali episodi di recrudescenza terroristica.
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L'8 MARZO DEL CONTINGENTE ITALIANO A HERAT

HERAT, 8 MARZO 2014 - Il Gen. Manlio Scopigno porge un mazzo di fiori a Mahboba Jamshidi, Capo Dipartimento Affari Femminili di Herat. VEDI PAGINA SPECIALE

 

CAMBIO ALLA JOINT TASK FORCE C4 DI RC-WEST

HERAT, 2 MARZO 2014 - Con il simbolico passaggio dello stendardo al termine di sei mesi di importanti traguardi operativi, il tenente colonnello Roberto Baldisserri ha ceduto al parigrado Giovanni Di Giovanni il comando della Joint Task Force C4 del Regional Command West, l’assetto interforze del contingente multinazionale di ISAF responsabile delle comunicazioni nella regione occidentale dell’Afghanistan e dei collegamenti tra il contingente italiano e la madrepatria. La cerimonia si è svolta nella base di “Camp Arena” alla presenza del Comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno, che ha elogiato l’operato del tenente colonnello Baldisserri e del suo personale “per la grande professionalità’ dimostrata nel garantire un efficace sistema di comunicazioni ed informazioni, indispensabile per l’esercizio della funzione di comando e controllo del Regional Command West”. Alla Joint Task Force C4 cedente, composta da personale del 2° Reggimento trasmissioni alpino di Bolzano, del 1° Reggimento trasmissioni di Milano, del 33° Reggimento guerra elettronica di Treviso ed assetti specialistici dell'Aeronautica Militare, subentrano i militari del 7° Reggimento trasmissioni di Sacile (Pordenone), cui spetterà l’onere di proseguire il lavoro svolto dai predecessori, a fronte della graduale rimodulazione degli assetti del contingente italiano in vista del termine della missione ISAF previsto entro la fine del 2014.
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Comandante logistico Aeronautica visita base aerea Shindand

SHINDAND, 1 MARZO 2014 - Il generale di Squadra aerea Gabriele Salvestroni, comandante del Comando Logistico dell’Aeronautica Militare, ha visitato nei giorni scorsi la base aerea afghana di Shindand dove opera il personale dell’Italian Air Advisory Team, l’unità dell’Aeronautica Militare incaricata di sviluppare e consolidare la locale leadership afghana nel gestire, in maniera autonoma, lo Shindand Air Wing, la componente dell’Afghan Air Force designata quale polo addestrativo di spicco dell’intera aeronautica afghana. Il Generale Salvestroni, accompagnato da alcuni ufficiali del Comando Logistico, da una delegazione del Comando Operativo di Vertice Interforze e della Direzione Impiego del Personale Militare dell’Aeronautica, è stato accolto al suo arrivo dal colonnello Ivan Mignogna, comandante del VII° Air Advisory Team. Durante la visita, iniziata a “New Camp Estelle”, sede del Comando dell’838th Air Expeditionary Advisory Group dell’United States Air Force (Usaf), il colonnello Mignogna ha illustrato come il team di advisors italiani, composto per la prima volta anche da graduati di truppa, operi in sinergia con la controparte statunitense, ungherese e salvadoregna nell’ambito della missione del Nato Air Training Command - Afghanistan (NATC-A), il cui scopo consiste nel supportare la costituzione di una forza aerea afghana professionale, autonoma e sostenibile nel tempo.
Il generale Salvestroni, dopo aver assistito ad alcune sessioni di advising svolte dai militari italiani e statunitensi a favore dei colleghi afghani, ha firmato il Distinguished Guest Book del team azzurro, al quale ha rivolto parole di stima e di apprezzamento per l’opera svolta nell’ambito della missione ISAF (International Security Assistance Force).
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ITALIANI REALIZZANO CAMPO ADDESTRAMENTO PER SOLDATI AFGHANI

HERAT, 26 FEBBRAIO 2014 - Un “percorso di guerra”, simile al campo di addestramento ginnico sportivo militare (CAGSM) utilizzato in Patria dall’Esercito Italiano per la selezione e l’addestramento dei propri militari, è quello che il generale Taj Mohammad Jahed, comandante del 207° Corpo d’Armata dell’esercito afghano, ha inaugurato questa mattina a “Camp Zafar”, la base che ospita i soldati della 1a Brigata responsabili della sicurezza nell’area della provincia di Herat. Il campo, 17 ostacoli disseminati lungo 450 metri di sterrato da superare nel minor tempo possibile, consentirà ai militari afghani di cimentarsi in una delle attività addestrative più diffuse negli eserciti di tutto il mondo, richiedendo ai soldati non comuni doti di resistenza, forza ed agilità. Già da oggi, sono al lavoro i 50 istruttori afghani della Brigata cui spetterà il compito di insegnare alle giovani reclute le tecniche di superamento degli ostacoli imparate dal Military Advisory Team, l’assetto del contingente italiano di ISAF che fa capo alla Transition Support Unit su base 152° Reggimento fanteria “Sassari”, incaricato della formazione e dell’assistenza ai quadri delle unità dell’esercito afghano. Il percorso addestrativo, allestito da personale della 1a Brigata e realizzato grazie alla direzione lavori dei militari italiani della Task Force “Genio”, è stato finanziato con i fondi messi a disposizione dal Ministero della Difesa.
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MILITARE SI FERISCE AD UNA MANO DURANTE PULIZIA ARMA

HERAT, 22 FEBBRAIO 2014 - Un militare del contingente italiano di ISAF si è ferito accidentalmente ad una mano questa mattina durante le normali operazioni di manutenzione dell’arma in dotazione. Le condizioni del militare, ricoverato all’ospedale americano di Shindand e subito dimesso dopo le cure del caso, non destano alcuna preoccupazione. Il militare è effettivo all'Airbase Support Air Advisory Team, la componente dell’Aeronautica Militare che opera nella base aerea di Shindand con il compito di sviluppare e consolidare autonome capacità gestionali ed abilità tecnico-professionali della crescente aeronautica afghana in tutti i settori tipici di uno stormo di volo. I familiari sono stati informati dall'interessato. Nella foto d'archivio, la Base di Shindand.
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INAUGURATA NUOVA SCUOLA NELLA PROVINCIA DI HERAT

HERAT, 20 FEBBRAIO 2014 - Una nuova scuola è stata inaugurata oggi in Afghanistan dai militari italiani del Regional Command West, il comando ISAF a guida italiana su base Brigata SASSARI. La struttura, del valore di oltre 145 mila euro, realizzata grazie ai fondi messi a disposizione dal Ministero della Difesa, sorge ad Abu Walid, un villaggio della periferia di Herat. La scuola, 16 classi distribuite su due piani, è dotata di tutti i servizi essenziali e consentirà a centinaia di studenti di ogni sesso ed età di essere finalmente ospitati in aule moderne ed accoglienti, laddove prima erano costretti a frequentare le lezioni in tende fatiscenti ed in strutture pericolanti. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il comandante del Regional Command West, generale Manlio Scopigno, il governatore della provincia di Herat Sayed Fazullah Wahidi, il capo dipartimento dell’educazione Basir Ahmad Arwin Taher e numerosi rappresentanti del consiglio provinciale. Nel rivolgersi ai tantissimi giovani studenti presenti per l’occasione, il generale Scopigno ha ricordato che “questa struttura si va ad aggiungere alle altre settanta scuole costruite nella provincia di Herat grazie al contributo del contingente italiano di ISAF. Un contributo serio e concreto - ha proseguito il generale - portato avanti nei nove anni di presenza a Herat del Provincial Reconstruction Team (la componente militare del contingente italiano dedicata allo sviluppo e alla ricostruzione) che ha sempre operato con grande determinazione a beneficio di un settore, quale quello scolastico e dell’educazione, di fondamentale importanza per il futuro ed il progresso del Paese”. L’edificio scolastico, costruito in soli sei mesi dalla stesura del progetto preliminare alla consegna finale dei lavori, è stato realizzato in stretto coordinamento con le autorità locali facendo ricorso a manodopera del posto, con positive ricadute economiche sul territorio.
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IL TEN. COL. MARCO MELE ALLA GUIDA DELLA PUBBLICA INFORMAZIONE

HERAT, 18 FEBBRAIO 2014 - Passaggio di consegne alla guida della Pubblica Informazione del Regional Command West tra il Col. Massimo Giraudo e il Ten. Col. Marco Mele. Grazie al Col. Giraudo e a tutti i suoi collaboratori  per il lavoro svolto e del quale questa pagina fornisce ampia "testimonianza documentale". Al Ten. Col. Mele gli auguri di buon lavoro e FORZA PARIS!
 FOTO:  AMICI DELLE FORZE ARMATE

 

COL. GIAN PIETRO MARRONE AL COMANDO DELL'OCCAT

HERAT, 17 FEBBRAIO 2014 - Si è svolta stamattina a Camp Arena, sede del Regional Command West, il comando multinazionale della Nato a guida italiana, la cerimonia del cambio del comando del team d consulenti italiani dell’Operations Coordination Center Regional (OCCR), l’organo di coordinamento regionale delle Forze Armate afgane. Dopo circa cinque mesi, il colonnello Fabio Asso ha ceduto al colonnello Gian Pietro Marrone il comando della squadra di consulenti (Operations Coordination Center Advisor Team – OCCAT), attualmente a guida italiana. L’OCCAT svolge il proprio ruolo in ambito interdipartimentale, ovvero esercita la propria attività di assistenza (advising) non solo nei confronti di una singola Forza Armata afgana, ma verso vari rappresentanti delle Forze di Sicurezza (Afghan National Security Forces - ANSF) e della Direzione Nazionale per la Sicurezza (National Directorate of Security - NDS). In vista delle prossime elezioni presidenziali che si terranno il prossimo 5 aprile in tutto il Paese, l’OCCR con la collaborazione della Nato ha potuto testare negli ultimi mesi con diverse esercitazioni le procedure di risposta ad un’eventuale situazione di crisi.
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IL 152° FANTERIA HA ASSUNTO COMANDO TSU CENTER

HERAT, 16 FEBBRAIO 2014 - I paracadutisti del 183° Reggimento “Nembo” hanno ceduto oggi, dopo circa sei mesi, il comando della Transition Support Unit Center (TSU-C) al 152° Reggimento fanteria “Sassari" e il colonnello Franco Merlino ha passato le consegne al parigrado Nicola Piccolo. Il “Nembo” ha operato in supporto delle Forze di Sicurezza afgane con il concorso di una compagnia di bersaglieri del 7° Reggimento di Altamura (BA), di una compagnia del 4° Reggimento genio guastatori di Palermo, di una compagnia del 1° Reggimento trasmissioni di Milano e un Nucleo di carabinieri con compiti di polizia militare. Con la cessione della base operativa avanzata “La Marmora” dello scorso 28 gennaio, la Transition Support Unit Center si è rischierata ad Herat presso Camp Arena, sede del Regional Command West (RC-W), e ormai unica base del contingente italiano in Afghanistan. Durante il proprio mandato, la TSU-C ha svolto 417 pattuglie, 148 scorte convogli, 88 posti di osservazione temporanei e fissi per rendere sicuri e percorribili gli itinerari dell’area di responsabilità e, grazie alla componente del genio guastatori, 56 operazioni Ied mitigation volte alla scoperta e alla neutralizzazione della minaccia da ordigni esplosivi improvvisati, nonché numerose attività congiunte con esercito e polizia afgana. Nel settore della cooperazione civile e militare, la Transition Support Unit Center ha condotto attività volte a facilitare lo sviluppo dell’economia locale e a favorire il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione; attività, queste, di fondamentale importanza nella fase di “transizione” che, giorno dopo giorno, ha visto concretizzarsi e concludersi il passaggio della responsabilità nel settore della governance alle autorità governative e locali. Il generale Michele Pellegrino, comandante del RC-W, dopo aver ricordato il lungo percorso della transizione che ha visto purtroppo anche molti caduti sia della coalizione sia afgani, ha evidenziato “i consolidati rapporti di reciproco rispetto maturati nel tempo con i colleghi afgani, con l’orgoglio di lasciare nelle loro mani il controllo, la sicurezza e lo sviluppo della loro madrepatria, grazie anche alla professionalità espressa in questi mesi da ogni uomo e donna del 183° reggimento paracadutisti 'Nembo'.
PIO ISAF RC-WEST
 FOTO:  AMICI DELLE FORZE ARMATE

 

cambio a Italfor, unità logistica del contingente italiano

HERAT, 16 FEBBRAIO 2014 - Si è svolta oggi, nella base di “Camp Arena”, la cerimonia di avvicendamento alla guida del comando di Italfor. Alla presenza del comandante del Regional Command West, generale di brigata Michele Pellegrino, il colonnello Riccardo Sciosci ha ceduto il comando di Italfor e la carica di comandante logistico nazionale al colonnello Giuseppe Lucarelli (nella fotomentre riceve la bandiera di Italfor dal Gen. Pelegrino), proveniente dal Comando Militare Esercito di Ancona. Italfor è l’unità composta da circa duecento militari dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare che cura tutti gli aspetti di natura logistica del contingente italiano e che opera nell’ambito del Regional Command West, il comando multinazionale a guida italiana dislocato nella regione occidentale dell’Afghanistan.
Durante il proprio mandato, l’unità logistica nazionale ha supportato circa 2.200 militari italiani dislocati nella regione ovest dell’Afghanistan nei settori del vettovagliamento, dei rifornimenti, della manutenzione di tutti i veicoli del contingente italiano, nonché nella gestione e nella manutenzione delle infrastrutture, dei generatori elettrici e degli impianti idrici nella base di Herat e, sino alla loro cessione alle Forze di Sicurezza afgane, in quelle operative avanzate di Shindand, Farah e Bala Boluk. Nel corso della cerimonia, il generale Pellegrino ha evidenziato l’importanza vitale che la componente logistica riveste per il buon andamento di una qualsiasi operazione militare, sottolineando che “il vostro quotidiano e silenzioso lavoro, svolto nell’ombra e lontano dai riflettori mediatici in questi impegnativi sei mesi, ha contribuito in maniera determinante ai successi conseguiti dai vostri colleghi sul terreno”.
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5° GUASTATORI ALLA GUIDA DELLA TF GENIO RC-WEST

HERAT, 15 FEBBRAIO 2014 - Ieri mattina, ha avuto luogo a Herat la cerimonia di avvicendamento alla guida della Task Force “Genio”. Alla presenza del comandante del Regional Command West, generale di brigata Michele Pellegrino, il colonnello Bruno Pisciotta, comandante del 4° Reggimento genio guastatori di Palermo, ha passato le consegne al tenente colonnello Stefano Messina, comandante del battaglione “Bolsena” del 5° Reggimento genio guastatori di Macomer. Durante i sei mesi di mandato, le compagnie guastatori della Task Force “Genio”, alle quali era aggregata anche una compagnia del 5° Guastatori di Macomer, hanno operato presso le basi di Herat, Shindand, Farah e Bala Boluk con il compito di garantire la mobilità delle truppe della coalizione ISAF e delle Forze di Sicurezza afgane, contrastare la minaccia rappresentata dagli ordigni esplosivi improvvisati (Improvised explosive device - Ied), potenziare il livello di protezione delle basi e contribuire allo sviluppo delle capacità militari dei genieri afgani al fine consentirne la piena autonomia. A partire dal 9 settembre dello scorso anno, i genieri del 4° guastatori hanno effettuato centinaia di attività di route clearance, ovvero di controllo e bonifica degli Ied lungo i principali itinerari stradali. “Se oggi le forze di sicurezza afgane sono in grado di condurre attività di lotta agli ordigni esplosivi in piena autonomia è anche grazie alla professionalità e l’impegno da voi profusi durante questi mesi di impegnativo lavoro”. Queste le parole nel corso della cerimonia, del generale di brigata Michele Pellegrino, comandante del Regional Command West, con le quali ha sottolineato l’importanza della lotta agli Ied, soprattutto per garantire la sicurezza di movimento e la protezione della popolazione locale.
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cambio al vertice della Task Force “Fenice”

HERAT, 14 FEBBRAIO 2014 - Nell’aeroporto di “Camp Arena” ad Herat, il colonnello Antonio Giovanni Villani ha ceduto al colonnello Giuseppe Potenza il comando della Task Force "Fenice", l’unità dell’Aviazione dell’Esercito da cui dipendono gli elicotteri in forza al Regional Command West (RC-W), il comando del contingente multinazionale a guida italiana. La Task Force "Fenice", costituita nel 2007, impiega elicotteri CH-47 "Chinook", NH-90 e A-129 "Mangusta" e rappresenta oggi una componente fondamentale del RC-W. Con i velivoli CH-47 e NH-90, infatti, la "Fenice" assicura il trasporto tattico e il sostegno logistico delle forze della coalizione multinazionale e il supporto operativo alle truppe. Di elevata valenza strategica, in particolare, è la capacità dell’elicottero NH-90, unica nel teatro afghano, di effettuare missioni di evacuazione aerea d’urgenza dei feriti, stabilizzandone le condizioni già durante il volo attraverso l’impiego a bordo di particolari equipaggiamenti sanitari e di un apposito team composto da medici e infermieri militari. Gli elicotteri da combattimento A-129 "Mangusta", invece, garantiscono l’indispensabile supporto aereo ravvicinato alle unità sul terreno e alle forze speciali durante le missioni più rischiose e delicate. Il colonnello Villani, comandante del 1° Reggimento "Antares" di Viterbo, lascia al suo successore, comandante del 7° Reggimento "Vega" di Rimini, una importante e delicata eredità. I velivoli dell’Esercito sotto il suo comando, infatti, hanno raggiunto dall’inizio del loro impiego in Afghanistan le 20.000 ore di volo a favore delle unità della coalizione ed in supporto alle Forze di Sicurezza afgane e alle forze speciali. Nel corso della cerimonia, il generale di brigata Michele Pellegrino, comandante del Regional Command West, ha ringraziato gli uomini e le donne della "Fenice" per i sacrifici sostenuti in questi mesi e per i brillanti risultati conseguiti. “Non è facile mantenere per sei mesi, ogni singolo giorno, un così alto livello di eccellenza, lavorando tutti assieme per raggiungere lo stesso obiettivo in un contesto multinazionale. Non è facile, ma voi avete fatto un lavoro magnifico”, ha affermato il generale
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AFGHANISTAN: FORZE SICUREZZA PRONTE PER ELEZIONI PRESIDENZIALI

 HERAT, 10 FEBBRAIO 2014 - Si è conclusa nella sede del Centro di Coordinamento Operativo Regionale (Operations Coordination Center Regional - OCCR) di Herat un’esercitazione di tre giorni in cui le Forze di sicurezza afgane, con il supporto e l’assistenza di ISAF, hanno potuto testare le procedure di risposta ad un’eventuale situazione di crisi in vista delle prossime elezioni presidenziali che si terranno il prossimo 5 aprile in tutto il Paese. Ad essa hanno preso parte tutte le massime autorità militari locali delle province occidentali dell’Afghanistan, con la partecipazione del Regional Command West, il comando multinazionale su base Brigata meccanizzata “Aosta” che opera nella regione ovest, con l’ausilio della Squadra di consulenti (Operations Coordination Center Advisor Team – OCCAT), attualmente a guida italiana. L'OCCAT svolge il proprio ruolo in ambito interdipartimentale, ovvero esercita la propria attività di assistenza (advising) non solo nei confronti di una singola forza armata afgana, ma verso vari rappresentanti delle Afghan National Security Forces (ANSF) e del National Directorate of Security (NDS) che prestano servizio presso il Regional Command West di Herat.
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20.000 ORE DI VOLO PER ELICOTTERI ESERCITO DEL RC-WEST

HERAT, 6 FEBBRAIO 2014 - Nei giorni scorsi, durante un’attività di volo operativa svoltasi nei pressi della base aerea di Herat - "Camp Arena", la Task Force Fenice, ha raggiunto il traguardo delle 20.000 ore di volo operative in Afghanistan. Sotto il comando del colonnello Antonio Giovanni Villani, la Task Force Fenice, unità che impiega gli elicotteri del Regional Command West (RC-W) ISAF, il comando multinazionale a guida italiana su base Brigata meccanizzata "Aosta", impiega attualmente 21 elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito divisi in tre linee di volo, quali CH-47-"Chinook", NH90 e A129-"Mangusta" ed è attualmente costituita su base 1° Reggimento ‘ANTARES’ di stanza a Viterbo.
Dal 2006 ad oggi il contributo offerto dagli elicotteri italiani ha consentito la movimentazione di oltre 60.000 militari e 5.500 tonnellate di materiali, dimostrando di fatto la versatilità e l’utilità di questi assetti aerei nello svolgimento delle diverse tipologie di missione necessarie in questa area. Il risultato raggiunto, unitamente al supporto tecnico delle linee manutentive dei velivoli impiegati, hanno consentito di garantire l’irrinunciabile cornice di sicurezza per il personale del contingente multinazionale che svolge operazioni sul terreno a supporto delle forze di sicurezza locali, per renderle sempre più efficaci, autonome e sostenibili nel tempo.
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La Task Force "Fenice" è l’unità dell’Aviazione dell’Esercito schierata nel teatro di operazione afghano. Si basa su tre diverse linee di elicotteri (A129 "Mangusta", CH47 "Chinook" e NH90) al fine di ottenere un dispositivo flessibile, bilanciato e dalle potenzialità inedite. L’ Aviation Battalion soddisfa i requisiti di "Expeditionary & Combat Capabilities" in ambiente non permissivo/ostile, in particolare garantisce:
- interventi a fuoco, di supporto e di trasporto logistico in tutta l’Area di Operazioni;
- supporto alle funzioni operative di Comando e Controllo ed intelligence;
- possibilità di schieramento di una forza mobile, deterrente e sostenibile, fino a medio raggio, in tempi ridotti (QRF);
- assetti in QRA (Quick Reaction Alert) con elicotteri A129 ed assetti in QRF (Quick Reaction Force) con elicotteri CH47 ed un plotone di fanteria, entrambi in grado di intervenire in tempi ridotti, sia di giorno che di notte, in tutta l’area di responsabilità;
- Forward Medevac Team, capacità di eccellenza unica in AOR e in territorio nazionale capace di garantire interventi sanitari d’urgenza nell’immediato essendo imbarcato prevalentemente su NH90 a seguito delle formazioni impegnate in operazione.

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CEDUTA ULTIMA BASE AVANZATA ITALIANA, SHINDAND ALL'ANA

SHINDAND, 28 GENNAIO 2014 - Questa mattina la base operativa avanzata "La Marmora" di Shindand, ultima delle Forward Operating Base (Fob) italiane, è stata ceduta definitivamente alle Afghan National Security Forces. L’ufficialità del passaggio è avvenuta con una cerimonia che di fatto ha sancito il definitivo passaggio agli afgani della responsabilità della sicurezza del territorio, affidato dal 2009 ai militari italiani. Questa cerimonia segna la prosecuzione del processo di transizione e del rientro in Patria del contingente italiano, come parte del ridimensionamento che proseguirà fino alla fine del 2014. I paracadutisti del 183° reggimento "Nembo" di Pistoia hanno consegnato nelle mani del rappresentante del governatore di Herat e del governo centrale di Kabul, le "chiavi" della base, che sarà la sede della brigata aerea della nascente aeronautica militare afgana, di cui gli italiani con 35 istruttori dell’Aeronautica Militare stanno preparando piloti e controllori di volo.
Alla cerimonia erano presenti il generale Taj Mohammad Jahed, comandante del 207° corpo d’armata dell’Esercito afghano, il generale di brigata Michele Pellegrino, comandante del Regional Command West (il comando multinazionale a guida italiana e su base Brigata meccanizzata Aosta), il colonnello Franco Merlino, ultimo comandante di Fob "La Marmora" e del 183° reggimento paracadutisti "Nembo", e numerose altre autorità civili e della coalizione. Il momento della firma dei documenti, che ha suggellato il passaggio formale della base italiana alle autorità afgane, è terminato con l’ammaina bandiera italiano e il conseguente alza-bandiera afgano da oggi responsabile della base. Il generale Pellegrino ha sottolineato "il prezzo del processo di transizione in termini di vite umane e l’orgoglio di lasciare nelle mani di una forza matura il controllo, la sicurezza e lo sviluppo della loro madrepatria".
Ultimo reggimento a operare nel territorio di Shindand come Transition Support Unit Center (TSU-C) è stato il 183° Reggimento paracadutisti "Nembo" di Pistoia con il concorso di una compagnia di bersaglieri del 7° Reggimento di Altamura (BA), una compagnia del 4° Reggimento genio guastatori di Palermo, una compagnia del 2° Reggimento trasmissioni alpino di Bolzano e un nucleo di carabinieri con compiti di polizia militare.
Con la cessione della FOB "La Marmora", la Transition Support Unit Center si rischiera interamente ad Herat presso Camp Arena, sede del Regional Command West, e unico luogo dove ormai è ridislocato tutto il contingente italiano in Afghanistan.
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COMANDANTE SQUADRA AEREA VISITA IL REGIONAL COMMAND WEST

HERAT, 27 GENNAIO 2014 - Si è conclusa oggi la visita, durata tre giorni, del generale di Squadra Aerea Maurizio Lodovisi, comandante della Squadra Aerea dell’Aeronautica Militare italiana, al Regional Command West (RC-W) il comando multinazionale a guida italiana su base Brigata meccanizzata "Aosta", volta ad incontrare tutto il personale dell’Aeronautica Militare italiana che opera in Afghanistan. Il generale Lodovisi, accolto al suo arrivo dal comandante del RC-W generale Michele Pellegrino, ha proseguito la sua visita incontrando i militari dell’Aeronautica in Afghanistan. L’alto ufficiale ha, quindi, effettuato una pattuglia perimetrale per la sicurezza del sedime aereo-portuale con i fucilieri dell’aria della Foward Support Base (FSB), l’unità che si occupa della vigilanza e protezione di Camp Arena. Particolarmente sentita è stata la visita al personale in uniforme azzurra che opera all’interno della Joint Air Task Force (JATF), l’unità che gestisce gli assetti aerei su ala fissa del RC-W, finalizzata ad approfondire la realtà del contesto operativo nel quale i militari sono chiamati ad operare, nonché ad un’attenta analisi dello strumento militare aeronautico presente in teatro. Prima di lasciare il teatro afghano per rientrare in Italia, il generale Lodovisi ha voluto lasciare testimonianza del suo passaggio firmando il guest book della JATF. Nella foto: il generale Lodovisi firma il libro degli ospiti alla presenza del comandante del JATF col. Francesco Saverio Agresti.
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VEICOLO AD ALTA VELOCITA’ CONTRO CONVOGLIO, NESSUN MILITARE FERITO

HERAT, 24 GENNAIO 2014 - Questa mattina alle 10:10 locali (le 6:40 italiane), un grosso autoveicolo commerciale si avvicinava ad alta velocità ad un convoglio italiano del 4° Reggimento Genio Guastatori della Task Force "Genio", mentre era intento a svolgere un’operazione di route clearance per il controllo di un tratto stradale a sud di Camp Arena, la base in cui ha sede il comando multinazionale della Nato nell’ovest dell’Afghanistan. I militari italiani del convoglio hanno posto in atto tutte le procedure previste dalle regole di ingaggio per la protezione del personale e dei mezzi previste in tali situazioni, sparando alcuni colpi di avvertimento. L'automezzo civile è finito fuori strada e si è ribaltato. Il conducente è stato prontamente soccorso dal personale medico militare presente e trasportato all’Ospedale Militare (Role 2) di Camp Arena ad Herat, per le cure del caso. Nessun militare italiano è rimasto ferito e l’evento è al vaglio della polizia militare per stabilirne le dinamiche. FOTO REPERTORIO
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CAMBIO DIRETTORE CENTRO AMMINISTRATIVO INTERFORZE DEL RC-WEST

HERAT, 22 GENNAIO 2014 - Questa mattina, nella base aerea di Herat, il colonnello Salvino Salamone ha ceduto al parigrado Dario Zannoni il comando del Centro Amministrativo di Intendenza Interforze (CAII), centro che dal 2007 garantisce tutta l'attività di supporto amministrativo al contingente nazionale schierato nel teatro operativo afghano. Il compito principale affidato al CAII è di assistere nei processi amministrativi il contingente italiano, ed è responsabile dell'azione amministrativa per tutta l'area di competenza del Regional Command West (RC-W), comprese le unità operative autonome e le task force dipendenti, prive di una propria indipendente connotazione amministrativa. La cerimonia di avvicendamento è avvenuta alla presenza del generale di brigata Michele Pellegrino, comandante del Regional Command West (RC-W), il comando multinazionale a guida italiana su base Brigata meccanizzata "Aosta".
Il colonnello Salamone, lascia il comando dopo un impegno di sei mesi durante il quale tutta l’azione amministrativa è stata sviluppata nel costante aggiornamento della legislazione nazionale di settore. Il generale Pellegrino, nel congratularsi con il comandante cedente per il lavoro svolto e nel dare il benvenuto al colonnello Zannoni, ha sottolineato come il CAII rappresenti un esempio di integrazione tra le varie forze armate nazionali alla quale tutte devono sempre ambire per il bene della nazione stessa.
Nel suo discorso di commiato, il comandante uscente ha ringraziato il personale del CAII, rimarcando "l’enorme e diversificato bagaglio professionale e umano che ha saputo dedicare a supporto del comando multinazionale a guida italiana".
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DONI CIRCOLO SARDI "ALESSANDRO PIBIRI" A BIMBI VILLAGGIO DEH TUT

HERAT, 21 GENNAIO 2014 - Vestiti, scarpe e giocattoli sono stati consegnati ieri dal Circolo dei Sardi "Alessandro Pibiri" ai bambini del villaggio di Deh Tut. La consegna al mullah del villaggio è avvenuta nella sede del 207° Corpo d'Armata afghano alla presenza del Comandante di RC-West, Generale Michele Pellegrino e del Generale Mahyoddin Ghori, Capo di Stato Maggiore del 207°. "Abbiamo donato giubbotti, scarpe e giocattoli per i bambini Afghani, grazie alla generosità di tutti i soci. Ringrazio tutti - scrive sul Gruppo Facebook 'Circolo dei Sardi Alessandro Pibiri in Herat', Stefano Demontis - per quanto avete fatto, ci fa sentire ancora più orgogliosi di essere Sardi''.

 

OPERATIVO IL NUOVO PREDATOR "B" AERONAUTICA MILITARE ITALIANA

HERAT, 17 GENNAIO 2014 - Il velivolo MQ-9A "Predator B" dell’Aeronautica Militare Italiana, è da oggi operativo in Afghanistan. Il velivolo a pilotaggio remoto, destinato a breve a sostituire la precedente versione operativa in Afghanistan dalla primavera del 2007, ha effettuato in questi giorni il suo primo volo decollando dalla base aerea di Herat. La prima missione, durata circa un’ora, ha permesso di effettuare numerosi test a terra ed in volo, che hanno a loro volta consentito di verificare la perfetta funzionalità di tutti gli apparati, delle predisposizioni tecniche e delle procedure di base necessarie alla condotta delle operazioni di volo giungendo, quindi, alla certificazione della capacità operativa iniziale (IOC, Initial Operational Capability). Oggi, a seguito di altri voli-test, è stata conseguita la capacità operativa finale (FOC, Final Operational Capability) di questo moderno e sofisticato velivolo. I Predator impiegati dall’Aeronautica Militare in Afghanistan a supporto della missione ISAF, appartengono al task group "Astore", a sua volta inquadrato nella Joint Air Task Force del Regional Command West che raccoglie, sotto il comando del colonnello Francesco Saverio Agresti, tutte le unità di volo ad ala fissa attualmente impiegate dall’Italia nel teatro operativo afghano. Il "Predator B" vanta, rispetto alla versione "A", capacità e caratteristiche nettamente superiori conservando la peculiarità di non essere armato. Infatti, il nuovo apparecchio è equipaggiato con sensori ad alta risoluzione che forniscono un full motion video (video trasmesso in tempo reale) molto più nitido e definito nei dettagli consentendo di operare a quote più alte senza determinare diminuzioni in termini di qualità visiva. Il motore a turbo elica di cui è dotato, inoltre, consente di dimezzare i tempi di arrivo e rientro dalla zona di operazioni, cosicchè, la sua autonomia di volo sia usata molto più sull’obiettivo da acquisire e meno per tempi tecnici. In aggiunta il nuovo velivolo permette di operare anche in condizioni climatiche avverse, quali presenza di pioggia, vento e ghiaccio. Non per ultimo, il Predator B è dotato, in aggiunta alla precedente versione, di un radar ad apertura sintetica (SAR, Synthetic Aperture Radar), che consente di avere immagini radar ampliando la gamma di prodotti a supporto degli analisti. Il velivolo a pilotaggio remoto MQ–9A, quindi, garantirà da subito alla coalizione multinazionale e alle Forze di Sicurezza afghane un "occhio dall'alto" significativamente più avanzato, più flessibile e più efficace nello svolgimento delle missioni di intelligence, sorveglianza, ricognizione e di supporto aereo.
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visita dei Capi di Stato Maggiore della Difesa italiano e ucraino

KABUL, 16 GENNAIO 2014 - È terminata ieri la ricognizione del teatro operativo afgano del Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli e del suo omologo ucraino, colonnello generale Volodymir Zamana. L’Ucraina partecipa alla missione ISAF con un contingente che opera nella regione ovest a Herat sotto guida italiana. Le due delegazioni erano partite da Roma lo scorso 14 gennaio al termine di una due giorni della delegazione ucraina in Italia. Giunti a Herat in Afghanistan, nel Regional Command West (RCW) della International Security Assistance Force (ISAF), l’ammiraglio Binelli e il generale Zamana sono stati ricevuti dal comandante, gen. brig. Michele Pellegrino, il quale ha fornito loro un esaustivo aggiornamento della situazione operativa, che tiene anche conto delle sostanziali evoluzioni della struttura delle unità della coalizione a seguito della cessione di numerose basi operative alle unità delle Forze di Sicurezza afgane. Successivamente i due Capi di Stato Maggiore hanno partecipato a un'attività dell’unità multinazionale del Genio, su base 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo, in cui operano anche due squadre ucraine specializzate nella lotta agli ordigni esplosivi improvvisati. Le squadre del genio, che garantiscono la libertà di movimento sulle principali arterie di comunicazione stradale, hanno fatto brillare degli ordigni precedentemente recuperati nella quotidiana opera di bonifica, mostrando l’alto grado di integrazione e coordinamento tra guastatori italiani ed ucraini.
Il Capo di Stato Maggiore ucraino ha potuto constatare personalmente la qualità dei mezzi e degli equipaggiamenti nazionali in dotazione alle Forze Armate italiane con particolare riferimento al VTLM Lince le cui caratteristiche hanno consentito di salvare la vita a molti militari italiani coinvolti in esplosioni di IED e ai sistemi di rilevamento degli ordigni esplosivi.
Dopo aver lasciato Herat, i due Capi di Stato Maggiore si sono trasferiti nella capitale afgana, Kabul, dove hanno incontrato il Capo di Stato Maggiore della Difesa afgana, generale Sher Mohammad Karimi, e il comandante ISAF, generale statunitense Joseph F. Dunford. La visita si è poi conclusa con l’incontro con il Capo di Stato Maggiore di ISAF, generale di corpo d’armata dell’Esercito Italiano Giorgio Battisti, che terminerà il proprio mandato tra pochi giorni. Nel corso dei colloqui è stata fatta una approfondita analisi della situazione attuale in Afghanistan, affrontando gli importanti temi relativi alla transizione della responsabilità della sicurezza alle Forze di Sicurezza afgane e le possibili iniziative congiunte che potranno essere intraprese per garantire la sicurezza, l’addestramento e il supporto alle Forze Armate afgane dopo il 2014.
FONTE: www.difesa.it

 

Il Comandante del NATO Joint Force Command  visita Rc- West

HERAT, 13 GENNAIO 2014 - Si è svolta stamattina la visita del generale tedesco Hans Lothar Domrose, comandante del Joint Force Command - Brunssum, il quartier generale a livello operativo nella struttura di comando della Nato con funzioni di supervisione della missione Isaf (International Security Assistance Force) in Afghanistan, che ha sede a Brunssum in Olanda.
Il generale Domrose, ricevuto al suo arrivo ad Herat dal generale Michele Pellegrino, comandante del Regional Command West di Herat su base brigata meccanizzata "Aosta", è stato aggiornato sulla situazione relativa alle attività dell’area di responsabilità. In particolare è stata illustrata l’evoluzione della struttura delle unità della coalizione e delle Forze di Sicurezza afgane dislocate nella regione a seguito della cessione di alcune basi operative avanzate, nonché i progetti di assistenza realizzati e pianificati del Provincial Reconstruction Team (PRT).
Il Provincial Reconstruction Team è l’unità italiana, grazie alla quale si sono realizzati importanti piani di sviluppo locali a favore della popolazione afgana.
FONTE: www.difesa.it

 

TOMBOLA DI BENEFICENZA AD HERAT PER AIUTI UMANITARI

HERAT, 7 GENNAIO 2014 - I militari del contingente nazionale in Afghanistan hanno organizzato nel giorno dell’Epifania e a conclusione delle festività natalizie e di fine anno una tombola di beneficenza per finanziare alcuni progetti a favore della popolazione di Herat. L’iniziativa, voluta dal comandante del Regional Command West e organizzata dagli alpini del 2° Reggimento trasmissioni di Bolzano, ha permesso di raccogliere poco più di 3.000 euro con i quali si compreranno nelle prossime settimane i banchi e gli arredi per le 16 aule della scuola di Pole Rangina, un’area rurale a nord-ovest di Herat, recentemente inaugurata e realizzata con fondi del Ministero della Difesa italiano. Parte del ricavato della tombola, servirà inoltre ad assicurare l’assistenza a Fatima, una bimba di tre anni accudita all’interno dell’orfanotrofio di Herat, perché la mamma Sytara è ricoverata in ospedale in attesa di un delicato intervento a seguito delle ferite riportate dopo l’aggressione del marito.
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 vice presidente Consiglio ministri ANGELINO Alfano A HERAT

HERAT, 6 GENNAIO 2014 - Il vice presidente del Consiglio dei Ministri Angelino Alfano ha fatto visita ai militari italiani ad Herat. Ad accoglierlo all’aeroporto di Herat è stato il generale Michele Pellegrino, comandante del contingente italiano su base brigata meccanizzata Aosta. L’onorevole Alfano è stato aggiornato sulla situazione operativa nella regione occidentale dell’Afghanistan, affidata all’Italia dal 2005, e sullo stato del processo di transizione della leadership della sicurezza del territorio alle forze di sicurezza afgane. Successivamente ha incontrato i soldati italiani schierati sul piazzale di Camp Arena, rivolgendo loro parole di plauso per quanto continuano a fare per il Paese. Durante la sua visita, il vice presidente del Consiglio ha incontrato il governatore della provincia di Herat Sayed Fazullah Wahidi e la procuratrice generale Maria Bashir i quali hanno espresso parole di estremo plauso per quanto fatto negli anni dall’Italia per il loro paese. Al termine, L’onorevole Alfano è partito per Kabul per incontrare il Presidente della Repubblica Islamica dell’Afghanistan Hamid Karzai.
FONTE: www.difesa.it

 

COLPI D’ARMA DA FUOCO CONTRO ELICOTTERO ITALIANO

HERAT, 5 GENNAIO 2014 - Questa mattina alle 10,30 locali (le 7 italiane), un elicottero CH47 "Chinook" della Task Force "Fenice" italiana è stato oggetto di colpi d’arma da fuoco, nella fase di atterraggio a 30 chilometri a sud di Shindand, in un operazione a supporto delle forze di sicurezza afgane. Dopo aver risposto al fuoco il CH47 si è allontanato dalla zona e ha potuto raggiungere la vicina base aerea di Shindand.L’elicottero italiano, che trasportava militari afgani per raggiungere una località impervia, ha subito lievi danni e nessun militare italiano è rimasto ferito. Foto repertorio velivoli TF Fenice
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IL MUSEO DEL 3°

Sa mezzus gioventude