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DON GIANMARIO PIGA

 

 

 

 

 

 

 

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DON GIANMARIO PIGA

CAPPELLANO MILITARE

SIGNORE, TRA I BAMBINI AFGHANI

Signore, oggi abbiamo trascorso
una giornata diversa dal solito.
Il luogo del nostro lavoro
ha dato spazio alla gioia dei bambini;
questa nostra base blindata,
ha abitato la loro tenerezza.
Non è stato facile averli tra noi,
perché in questa terra, ancora pervasa di violenza,
è difficile anche fare il bene e vivere la solidarietà.
Ma oggi loro erano con noi
e ci siamo accorti che i bimbi amano gioire,
sempre, in ogni situazione, in ogni luogo.
Gioiscono con chi li diverte,
senza differenze di razza o religione.
Per loro ciò che conta è l’allegria.
Che bello, Signore, amare il divertimento,
sano, spontaneo, semplice e immediato.
L’allegria apre all’accoglienza,
alla novità, alla disponibilità
verso nuovi incontri e nuovi orizzonti.
Per un attimo ci siamo sentiti in famiglia,
arricchiti dai loro vispi occhi, dal loro docile sorriso.
Con loro abbiamo giocato, senza troppe parole,
ma con il linguaggio della gioia, con i gesti dell’amicizia.
I miei giochi dell’infanzia,
hanno oltrepassato i continenti,
fino ad arrivare sotto questo cielo:
“ein, dos, tres velo”,
per correre e fermarsi improvvisamente,
tra sguardi e sorrisi.
Signore, i bambini ti accolgono, perché accolgono la novità.
Tu mi ricordi: “Lasciate che i bambini vengano a me,
perché a chi è come loro appartiene il Regno di Dio”.
Fammi diventare bambino,
donami la gioia di essere sempre disposto
a sorridere e a gioire alla vita,
con tutti e in tutti i luoghi,
perché ovunque tu sei, in tutti sei presente.
Amen.

                                DON GIANMARIO PIGA
HERAT 18 NOVEMBRE 2011

LA NOSTRA BANDIERA E' A MEZZ'ASTA, SIGNORE

PREGHIERA IN RICORDO DI GIOVANNI GALLO

 

La nostra Bandiera è a mezz’asta, Signore,
segno di un lutto che ci ha colpiti.
Il nostro caro fratello Giovanni, da te amato,
ci ha lasciati improvvisamente:
un malore lo ha colto nella notte.
Tu Signore lo hai amato in questa terra,
Tu, o Dio, l’accogli ora nell’eternità.

La nostra Bandiera è a mezz’asta, Signore,
qui nella piana di Farah, in Afghanistan,
in questa terra che egli ha servito
sino al suo ultimo respiro
e che ora gli appartiene
perché ne conserva il ricordo:
nato in terra sarda, spirato in terra afgana.

La nostra Bandiera è a mezz’asta, Signore,
nel pianto per un figlio solare, generoso,
che ha svolto il suo servizio con dedizione e coraggio,
lui che non era un collega, ma un amico,
capace di donarci serenità
e d’infondere pace in ogni situazione.

Ora lo avvolgiamo nella nostra Bandiera, Signore,
per il suo rientro a casa.
Per la sua amata sposa e per il suo caro figlio,
ci vorrà tanta forza
per reggere un incontro senza abbracci, né parole,
espresso solo nel pianto inconsolabile
o vissuto nel silenzio di una memoria.
Noi siamo deboli e sconcertati:
solo Tu puoi donare la pace del cuore
a chi soffre perché ama:
e più ha amato, più il suo dolore è immenso.

Signore, nel tuo mistero il nostro mistero: perché?
Noi staremo vicini a chi soffre,
ma Tu, Signore, mostra la tua onnipotenza:
infondi speranza e coraggio nell’intimo dei cuori feriti.
                                    DON GIANMARIO PIGA
Farah, 13 gennaio 2012

GIANNI, CONTINUA A PROTEGGERCI DA LASSÙ

Riflessione di Anna Laura, moglie del compianto Giovanni Gallo, spirato il 13 Gennaio 2012 per un malore improvviso in Afghanistan, letta durante il funerale.

Amo’,
in questo momento molta confusione emerge nel mio cuore. Molte cose vorrei dirti, vorrei chiederti. Tra tutte perché tutto questo è successo? Perché tutto è accaduto lontano da noi, senza poterti abbracciare, stringere ancora una volta?
Il tuo lavoro è sempre stato davanti a tutto, la tua dedizione e abnegazione al servizio non sono servite a dire di "no" a nessuno. E tanto meno a questa chiamata, l'ultima, quella verso l'Altissimo. Non potevi dire di "no" neppure questa volta.
Ebbene, a tutti questi miei dubbi non ho una risposta. Non ho spiegazioni da poter fornire a me, a Fabio, a tutta la famiglia, agli amici e colleghi che adesso si stringono intorno a noi.
Ma tra tutti questi dubbi ho una sola certezza: la consapevolezza che il tuo sguardo, che fino a pochi giorni fa mi osservava dall'Afghanistan, adesso contempla da vicino il volto di Dio. Continua a farlo, a farmi giungere la forza e la serenità perché la tua assenza si trasformi in presenza continua nella nostra vita.
La vicinanza, il "senso di famiglia" che sto respirando insieme con Fabio mi giunge forte e caloroso dai tuoi colleghi dell'Esercito, dalla città intera, da quanti hanno avuto il privilegio di conoscerti. Solo adesso prendo consapevolezza del fine ultimo del tuo carisma, della motivazione che spinge ciascun militare a credere fino in fondo nel vostro lavoro, dentro e fuori dal territorio nazionale. Hai lasciato un messaggio per quanti ancora non credono alla potenza del servizio verso le persone in difficoltà, a costruire un mondo migliore come tu lo sognavi.
Continua a farlo da lassù, perché il tuo esempio rimanga come un modello, un sostegno affettuoso per tutti noi, la traccia esemplare a quanti dedicano, come tu hai fatto, la propria vita per gli altri.

30 GENNAIO 2012

A sx il figlio e la moglie del Ten. Col. Giovanni Gallo all'arrivo all'Aeroporto di Alghero Fertilia con la salma del loro caro.

SIGNORE, E' IL MIO FINE MIX

Signore, è il mio Fine Mix: Grazie.
Ho finito il mio periodo di servizio qui in Afghanistan.
Ho vissuto momenti di amicizia, di gioia, di serenità,
ma anche di tensione, di tristezza, di prova.
Ho svolto sempre e comunque il mio dovere,
e nel rischio ho sentito la tua protezione.
Signore, è il mio Fine Mix: Grazie.
Ancora oggi posso alzare verso te i miei occhi,
posso unire in preghiera le mie mani,
e dirti grazie, con dignità e orgoglio,
perché, con il tuo aiuto,
ho portato a compimento una missione impegnativa.
Signore, è il mio Fine Mix: Grazie.
In te voglio sperare che il mio tempo,
trascorso in questa terra afghana,
possa essere un germe di pace,
un seme che crescerà nel tempo,
quando, sconfitto il male dell’odio e della violenza
si apriranno sentieri di libertà e di giustizia tra tutti i popoli.
Signore, è il mio Fine Mix: Grazie.
Rientrerò a casa, felice di riabbracciare i miei cari,
di ritrovare quegli affetti
che ho custodito nel silenzio del mio cuore.
Essi, con me, hanno vissuto apprensioni e paure,
e forse più di me hanno elevato al cielo
la loro profonda preghiera,
per trovare in Te protezione e speranza.
Signore, è il mio Fine Mix: Grazie.
E offro ancora a te i miei giorni, i miei sacrifici, la mia vita,
pronto a costruire ancora la sicurezza e il bene
per la mia famiglia, per la mia Patria e per l’intera umanità.
Signore, è il mio Fine Mix,
e offre a te la preghiera per chi appartiene già alla tua eternità,
i nostri caduti Giovanni, Francesco, Francesco Paolo e Luca:
consola il pianto delle loro famiglie
e rendici forti per continuare quel servizio
per il quale loro hanno dato la vita.
                                                DON GIANMARIO PIGA
18 MARZO 2012

8 DICEMBRE 2012 - Nel giorno dell'Immacolata, è bello annunciare la pubblicazione del libro "PREGHIERE DI UN CAPPELLANO MILITARE IN AFGHANISTAN", scritto da Don Gianmario PIGA, Cappellano del 151° Reggimento Fanteria SASSARI e del Comando Militare Autonomo della Sardegna. "Sono felicissimo per la pubblicazione di questo mio nuovo scritto dedicato - ha scritto Don Gianmario nel suo profilo FB - a tutti i ragazzi del mitico 151° Fanteria SASSARI, con le bellissime illustrazioni di Raimondo Picci". La nostra Pagina ha avuto l'onore di ospitare in anteprima molte delle preghiere di Don Gianmario nell'evento UNITI NELLA PREGHIERA

 

 

 

 

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