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Speciali

 

 

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SLIDESHOW

 

SELVAGGIA MAMI

 

AI CADUTI DI NASSIRIYA
(12 Novembre 2014)


Troppe sono le parole
e senza fine ricominciano ogni volta
in questa terra di mezzo,
nei giorni ancora incerti
fra l' autunno e l'inverno.
Ad uno ad uno,
conto i passi che separano la mia mano
dal triste tricolore che ti avvolge,
celando i tuoi cari lineamenti
svelati a tratti, oltre le mie lenti scure,
in quella foto ardita che ti raffigura
con allegre gocce di sorriso
scucite entro le pieghe delle tue dolci labbra.
Orgoglio del mio cuore,
disseminavi promesse intrise di speranze,
tramutate ormai in perle tristi di rugiada
sulle mie fredde gote.
Nessun nome riesce a urlare il mio cuore,
straziato fra le pieghe di rose profumate,
bianchi e vellutati petali,
che avvolgono il luogo ove tu riposi.
Tu mi hai insegnato la voce del silenzio,
ma è più profondo ora che non mi parli
e, mentre vago tra le quiete stanze,
si tempra il mio dolore
e accompagnerà la tua anima e la mia
verso l'eterna Luce.
                                                                                        SELVAGGIA MAMI

 

ROVISTANDO TRA I RICORDI...
(15 Maggio 2014)


Non so per quale arcano motivo oggi ho salito queste scale....
Ho alzato gli occhi a guardare in alto, le dita che stringevano il corrimano e, piano piano, ho salito quei pochi gradini che portavano in soffitta.
Lì, ancora appoggiati sul pavimento, dormono alcuni dei tuoi zaini che non sono riuscita ad aprire. Ogni volta che sono salita quassù non ho potuto fare a meno di guardarli, passandoci sopra la mano, come una carezza che stavo dando a te. E intanto una lacrima cominciava a scivolare sulle guance e non sono stata in grado di aprire quei borsoni e quegli zaini mimetici con le tue stellette da tenente, il tuo nome scritto su pezzi di nastro adesivo avvolto intorno ai manici e lo stemma della Brigata Sassari su una tasca di uno zainetto...
Oggi, non so per quale motivo, è come se avessi sentito un richiamo e allora...eccomi qui!
Le mani mi tremano e decido di aprire la zip del borsone della Folgore: nella base ci sono delle scarpe, un paio da ginnastica e un altro paio di quelle che usavi sotto la divisa ( si chiama drop?). Le ho tolte pian piano e appoggiate al mio fianco ed ho cercato, con un nodo in gola, di andare avanti.
Nella parte superiore del borsone, stranamente, c'era un po' di confusione: tu non hai mai fatto una valigia in modo così disordinato. Devo dire, però, che i calzini erano tutti appaiati e sei riuscito a strapparmi un sorriso, perchè, in questo, ordinato non sei stato mai: ho sempre trovato un calzino corto e uno lungo, uno nero e uno grigio... Sorrido tra le lacrime e continuo a mettere su un baule le tue cose che porterò giù, nella tua camera, il mio simulacro ...
Ci sono dei fogli ripiegati: ordini di servizio, cedolini di stipendio che portano una data e un luogo: Herat... E poi una piccola scatola, di un colore blu molto scuro. La apro. Al suo interno una medaglia. La rigiro tra le mani e leggo: NORTH ATLANTIC TREATY ORGANIZATION - IN SERVICE OF PEACE AND FREEDOM. Non conosco l'inglese, ma sul nastro è riportata una sola parola, quella che io conosco, quella che ti ha portato laggiù, tra le sabbie e le montagne dell'Afghanistan: ISAF. La richiudo delicatamente e decido di conservarla gelosamente tra le cose preziose in camera mia.
Ed ecco una sacca di rete color verde militare. Dentro ci sono alcune magliette e una targa col tuo nome. E' quella della tua prima missione in Afghanistan, ed ho ancora voglia di piangere. Sul fondo, ben ripiegata, una specie di kefiah. La apro, la annuso, la stendo sul baule e guardo, tra la nebbia delle lacrime, la bandiera italiana e quella afghana che vi sono ricamate sopra. Tra le bandiere una scritta: Afghanistan-Herat. Ancora Herat, e so bene che non è l'unico posto in cui sei stato, tra quelle langhe desolate, così lontano da me.
I ricordi e gli oggetti sono mescolati: la tua vita in Afghanistan e quella a Sassari: in una busta trasparente hai conservato un portachiavi con la bandiera dei Quattro Mori e una medaglietta in argento che rappresenta la Sardegna con la tipica lavorazione delle fedi sarde, quelle che mi piacciono tanto. E' ovvio che le prenderò io, per custodirle gelosamente tra i miei ricordi di te in terra di Sardegna, quella terra che tanto ho imparato ad amare insieme con la sua gente meravigliosa.
Tolgo altre magliette, una mimetica americana... Ci siamo... Questa è sicuramente un ricordo dell'ultima missione a Farah, quella che ha segnato la tua vita, il tuo destino, le tue scelte e il tuo futuro.
Non ti nascondo che ora non riesco più a smettere di piangere, ma non è per quello che hai scelto di fare. Amore mio carissimo è la tua vita e tu non mi appartieni. Continui ancora a farmi sentire fiera e orgogliosa di te. Ora vesti un' altra divisa, hai ottenuto ciò che volevi con le sole tue forze e con il massimo dei riconoscimenti in tutto ciò che finora hai realizzato. Forse è perchè so che è un mondo lontano da me, difficilmente raggiungibile sia per la lingua a me sconosciuta, sia perchè non posso permettermi di venire a trovarti. Mi accontento di guardare le tue fotografie, di accarezzare con le dita i tuoi lineamenti e mandarti un bacio e il mio cuore attraverso un semplice pensiero, fisso, costante, in ogni momento del giorno e quando mi sveglio, all'improvviso, la notte.
Ciao cuore mio: tu resterai per sempre il mio Sassarino preferito, come ti scrivevo quand'eri in missione. Ricorda sempre che io ti camminerò al fianco con il mio amore augurandoti semplicemente, come fanno i Boscimani, "Buona acqua, figlio mio".
                                                                        Mamma

 

SILENZI
(4 MAGGIO 2014)

Ci sono silenzi che sanno di dimenticanza,
 perchè altrove son volati i pensieri.
Ma i miei sono silenzi di presenza,
lo stare a guardarvi, muta, senza disturbare.
Seguendo i vostri passi in punta di piedi
 e lasciando parlare solo la voce dei ricordi.
Dal mio cuore, nel mio cuore sempre.
Un abbraccio Sassarini!
                                                                            SELVAGGIA MAMI

 

POESIA SELVAGGIA MAMI VINCE PREMIO CONCORSO LETTERARIO LA SPEZIA
 

CAGLIARI, 10 OTTOBRE 2013 - La poesia di Selvaggia Mami "L'anno che verrà, buon anno tesoro mio", pubblicata il 31 Dicembre 2011 alle 18:56, si è aggiudicata il Premio Finalisti del Concorso Letterario "Associazione Nazionale Polizia di Stato Golfo dei Poeti" a La Spezia. A Selvaggia, che ha sempre fornito un prezioso contributo alla Pagina, congratulazioni vivissime a nome di tutti gli iscritti a "Con la Brigata Sassari" e la promessa di esserle idealmente vicini quando il 27 Ottobre prossimo ritirerà il premio nella sala consiliare della Provincia della Spezia.

L'ANNO CHE VERRA'
31 dicembre 2011 alle ore 18:56
Buonasera SOLDATI IN MISSIONE,questa sera, quando tutti si prepareranno a vivere la  "magica" notte di fine anno, voi sarete tra i vostri commilitoni e, mentre fra voi vi scambierete gli auguri per un anno migliore, il vostro pensiero volerà ai vostri affetti lontani, alla vostra casa, ai vostri amici, alle vostre tradizioni...
Anche il mio pensiero, come quello di tutti gli amici di questa Pagina, sarà lì con voi. Fra poco accenderò la mia candela sul davanzale di Riccardo e, così, sarò con voi anche stanotte.
Con poche parole voglio solo augurarvi ogni bene. Lo stesso augurio lo rivolgo a tutti gli AMICI di questa Pagina e ai suoi fondatori, affinchè l'ANNO CHE VERRA' possa portare a tutti noi tante ragioni per sorridere e solo lacrime di GIOIA.
BUON ANNO A TUTTI.


L'ANNO CHE VERRA'
La vita è una clessidra frantumata
di questo tempo che passa, tenace,
e, furtivo, consuma il suo fuoco
di rossa candela
con le gocce perdute dell'ultima cera,
nettare dell'anima che irrora la pelle.
Chiudo i cassetti
e metto a dormire i pensieri,
fra cianfrusaglie dei ricordi più tristi
e di sgradite amarezze,
sgualciti sul fondo.
Soccombe il passo mio stanco all'anno nascente
che rischiara il varco dei tempi che verranno:
si sgrana il rosario dei miei desideri
mentre sfoglio i giorni con le dita,
come petali di fiore
e lascio le parole in fondo al cuore:
donami una ragione per sorridere
e qualche lacrima di gioia,
ancora,
per commuovermi.
BUON ANNO TESORO MIO
 

QUANDO MI ANNUNCERAI IL RITORNO

E' un cadenzare fitto, fra pioggia e sole:
nel guscio caldo canta il picchiettare d'acqua
e infranto resta l'atavico silenzio
al riecheggiar dei tuoni,
e son già parole le frasche, di ricordi.
Come la tenue ansa del sentiero,
un'orma d'ombra cattura il grande ulivo
e invade la radura d'erbe
a disputar lo spazio che è respiro.
Si dissolve la luce nella sera
e nel fruscìo di onde che si spande
mi abbandono là dove ogni senso muore
e nasce sola la parola del cuore.
E sarà il mio cuore,
là il tuo nome è miele che addolcisce,
un lieve ordito d'ombra
d'una vela spiegata verso l'orizzonte,
dove s'incupisce l'azzurro
e in cristalli poi trasmuta,
a correrti incontro
quando mi annuncerai il ritorno,
e così i narcisi fioriranno
le parole dell'anima e di noi.
                                                            Selvaggia Mami

3 Marzo 2013

 

"NASCONDERÒ IL PIANTO CON UN SORRISO, IL DOLORE CON UN ABBRACCIO..."

Carissimi ragazzi... buona giornata! Buona giornata a te, Amore mio. Sembra ieri...eravate piccoli cuccioli d'uomo, ma il tempo è volato,voi siete cresciuti e diventati uomini, uomini valorosi di cui noi madri andiamo fiere, ma la nostra trepidazione è la stessa, anzi, è cresciuta con voi e le vostre scelte. Ma voi non ci appartenete,tu, Amore mio, non mi appartieni, anche se ti ho messo al mondo con tanta gioia: ho il diritto di dirti quello che penso, ma non ho il diritto di dirti quello che devi fare e,come ho sempre fatto con te, ti nasconderò il pianto con un sorriso, il dolore con un abbraccio, la sofferenza con la stanchezza...E tutto andrà bene. Tu sii determinato come lo sei sempre stato e persegui i tuoi obiettivi con la stessa determinazione, ma sii sempre umile come ti ho insegnato.
Non avevi ancora tre anni quando ti ho dedicato questo pensiero:


"...A MIO FIGLIO "

Chissà perchè
le mani di mio figlio
profumano d'innocenza!
E, mentre dorme,
rubo, spiando,un suo sorriso
e mi cullo nel sogno
che il tempo costruisca per lui,
mentre l'egoismo del mondo
distrugge contro di noi.
A tutti i cuccioli d'uomo che ora sono cresciuti e sono lì con te.


                                                    SELVAGGIA MAMI
8 Ottobre 2011

 

"LETTERA AD UN FIGLIO "

Ti racconterò che il tuo bisnonno faceva il contadino,
che nel tuo sangue scorre il sale dell'Adriatico,
ti racconterò che ti ho aspettato con trepidazione e amore,
che,anche se il tempo passa,ne avrai altro da attendere,
che la vita ti chiama e ti sorride,
Che il mondo ti aspetta,
che questa terra è bella e la vita un dono.
Ti dirò che sei bellissimo,
ti dirò che TI AMO,
perchè sei la mia vita e la mia gioia,
che se anche sei uno tra tanti milioni di uomini,
per me resterai sempre l'unico.
Ti racconterò che la vita ti insegna il bene e il male,
la felicità e il dolore,
ma tu non perdere mai quello sguardo di bimbo,
quegli occhi in cui mi son persa appena sei venuto al mondo:
impara a guardare le cose attraverso quegli occhi innocenti.
Sii saggio e prudente,
sfiora il fuoco ed il ghiaccio,
assaggia tutto quello che puoi,
ma non dipenderne mai:
conoscere troppo è esaltazione,
conoscere troppo poco è oltraggio.
Ti cantavo canzoni e ti raccontavo fiabe,
per questo ti spiegherò che non esiste amore senza storia,
che la felicità è un granello che si semina,
che amore e salute non si possono comprare
e che si è ricchi solo di questo.
Ti racconterò che tuo nonno faceva il contadino
e che senza passato non si può costruire futuro,
che noi siamo il passo dopo il passo
e che solo la vita sia la tua legge e maestra,
che al di là del mistero,
del tempo e della mia stessa vita
TU SEI
la mia più bella ragione di esistere
...e l'unica risposta all'infinito.
A mio figlio, l'unico, vero, grande amore della mia vita.
                        Mamma

                                                SELVAGGIA MAMI
5 Ottobre 2011

 

   "GRAZIE"
pubblicato Sabato 19 Maggio 2012 alle ore 19.32
Che la terra di Sardegna fosse ospitale me n'ero già accorta la prima volta che son venuta, due anni fa, dopo il rientro dalla prima missione in Afghanistan di Riccardo.
Ma allora, non ero a conoscenza della Pagina e ho trascorso quei lunghi sei mesi da sola, incollata al computer in attesa di una chiamata, di un messaggio, di una notizia.
Non mi muovevo da casa (a parte il fatto che non camminavo più) per non perdere un eventuale trillo di telefono o una occasionale notizia o la rassicurazione che non fosse successo nulla di irreparabile...
Questa volta, invece, ho avuto la fortuna di entrare nella Pagina della Brigata e di conoscere delle persone meravigliose, il mio sostegno nei lunghi mesi durante i quali abbiamo condiviso di tutto: gioia, tristezza, malinconia, rabbia, dolore, depressione, disperazione, lacrime, sorrisi, attese, novità, arrivi, partenze e finalmente il rientro.
Giovedì 17 maggio 2012 è stato, grazie a voi, un giorno memorabile: un giorno durante il quale quelle foto o quei nomi si sono, finalmente, materializzati e hanno preso un volto, un corpo e un abbraccio, una stretta di mano, una gioia incontenibile per aver finalmente sospirato insieme di sollievo.
Quello che ho ricevuto da tutti voi non riesco proprio a descriverlo, mi ha riempito il cuore e mi ha commossa tantissimo. Non so quando e se sarà possibile che io ritorni in Sardegna, ma aspetterò quel giorno con trepidazione, con l'ansia di riabbracciarvi tutti, perchè non sarà mai troppo il mio "GRAZIE" per tutto quello che avete fatto per me e quello che mi avete dato...
Grazie a voi tutti dal cuore grande!

                                                                                                                        Selvaggia Mami

 


Giovedì 17 maggio 2012 è stato, grazie a voi, un giorno memorabile

 

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