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CAMBIO AL COMANDO DI KFOR: GEN. FUNGO SUBENTRA A MIGLIETTA

PRISTINA, 1 SETTEMBRE 2016 - Si è svolta questa mattina in Camp “Film City”, alla presenza del Presidente del Kosovo, Hashim Thaçi, del Comandante dell'Allied Joint Force Command di Napoli, Ammiraglio Michelle Howard, e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, la cerimonia di cambio al vertice della missione multinazionale NATO Kosovo Force (KFOR).
Il Generale di Divisione Guglielmo Luigi Miglietta, al termine del suo mandato di tredici mesi, è stato avvicendato dal Generale di Divisione Giovanni Fungo. A testimonianza del forte legame di collaborazione tra le istituzioni locali ed internazionali con KFOR, erano presenti alla cerimonia, le principali autorità religiose, civili e militari del Kosovo e della Comunità Internazionale.
KFOR, una delle Istituzioni più affidabili presenti in Kosovo, contribuisce in modo determinante alla sicurezza e al progresso della regione", ha evidenziato il Presidente Thaçi, nell’esprimere gratitudine e ringraziamento al Generale Miglietta per gli importanti risultati conseguiti dalla forza militare multinazionale nel corso del suo mandato
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Graziano, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza della missione KFOR, nuovamente assegnata alla leadership dell’Italia, in un’area come quella balcanica che oggi, più che mai, è crocevia delle crisi provenienti da regioni che circondano l’Europa.
Nel suo discorso, il Generale Miglietta ha sottolineato che “il numerico dei soldati costituenti le unità KFOR è, oggi, dieci volte inferiore a quello del 1999, ma l’importanza della loro presenza e del ruolo che KFOR ricopre, quale fattore determinante ed essenziale per la stabilizzazione e normalizzazione della regione, è ben dieci volte superiore a quella di allora”.
Le condizioni di sicurezza in Kosovo sono considerevolmente migliorate grazie alla presenza ed al diuturno impegno dei militari di KFOR e - ha concluso il Generale Miglietta - grazie al dialogo e alla cooperazione con tutti gli attori locali ed internazionali”.
L’Italia è tra le principali nazioni che partecipano alla missione KFOR (composta da 31 Nazioni), con oltre 550 militari di tutte le Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri. L’attenzione è rivolta principalmente all’andamento dei lavori di “rivitalizzazione” del ponte di Mitrovica, simbolo di forte divisione inter-etnica tra i serbi e gli albanesi, dove i Carabinieri della Multinational Specialized Unit (MSU) garantiscono la sicurezza dell’area. Altro sito sensibile, nel settore ovest della regione, è rappresentato dal monastero ortodosso di Decane, dove i militari del contingente italiano del Multinational Battle Group-West, sono i primi responsabili della sicurezza.
L’Italia dal 1999 è presente in prima linea in Kosovo e, nel corso dei 17 anni, si sono avvicendati ben sette generali italiani al comando di KFOR.
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SACEUR VISITA KFOR

PRISTINA, 8 FEBBRAIO 2016 - Il Generale Philip Breedlove, Comandante delle Forze Alleate in Europa (Supreme Allied Commander Europe - SACEUR), ha incontrato i militari della Kosovo Force, (KFOR) nel Quartier Generale della missione multinazionale della NATO, a Pristina.
Nel corso di un briefing, il Generale di Divisione Guglielmo Luigi Miglietta, Comandante di KFOR, e lo Staff Internazionale hanno presentato al Generale Breedlove la situazione operativa corrente e delineato i progressi compiuti sulla sicurezza in Kosovo.
Particolare attenzione è stata dedicata ai flussi migratori che stanno interessando la regione ed al fenomeno del terrorismo di matrice islamica e ai “foreign fighters”. Negli ultimi anni è stato rilevato, nell’area balcanica, un evidente incrementro dell’attività di proselitismo religioso.
La presenza della KFOR costituisce un deterrente e in questo senso la missione NATO è un valido sensore per una valutazione corretta del problema del terrorismo”, ha sottolineato il Generale Miglietta.
Prima di concludere la sua visita il General Breedlove ha incontrato i militari di KFOR a cui ha rivolto parole di vivo apprezzamento per l’impegno volto a garantire un ambiente sicuro e libertà di movimento a favore di tutta la popolazione del Kosovo. Durante la sua visita, il Generale Breedlove, accompagnato dal Generale Miglietta, ha avuto l’occasione di incontrare le principali cariche politiche del Kosovo, gli ambasciatori delle principali nazioni che contribuiscono alla missione in Kosovo e i rappresentanti di EULEX, EU, UNMIK e OSCE.
L’Italia che contribuisce alla missione NATO KFOR con oltre 570 militari di tutte le Forze Armate, impiegati principalmente nel settore Ovest del Kosovo e nel Quartier Generale della missione, mantiene la leadership dal 2013.
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ELICOTTERI KFOR IMPEGNATI IN SPEGNIMENTO INCENDIO

PRISTINA, 30 AGOSTO 2015 - Elicotteri di KFOR sono impegnati da ieri pomeriggio nello spegnimento di un vasto incendio sviluppatosi in una località montana nel sud del Kosovo, nei pressi della città di Prizren. Gli elicotteri, equipaggiati per raccogliere acqua e scaricarla direttamente sulle fiamme, sono stati richiesti dai vigili del fuoco locali per bloccare le fiamme sviluppatesi in un'area particolarmente impervia impossibile da raggiungere con i mezzi in dotazione alla unità kosovara. Il Comandante di KFOR, Generale di Divisione Guglielmo Luigi Miglietta, dopo aver valutato l’impatto dell'intervento sulla missione ma anche la gravità e l'ampiezza dell'incendio ha dato il via all'operazione.
I piloti di KFOR hanno volato per circa tre ore nel pomeriggio di ieri fin quando quando le operazioni sono state interrotte per il sopraggiungere dalla notte. Questa mattina la richiesta delle autorità kosovare è stata inoltrata di nuovo e cinque velivoli, uno in più rispetto a ieri, stanno operando assiduamente per impedire che l'incendio si propaghi ulteriormente.
KFOR è in Kosovo dal 1999, per garantire la sicurezza e la libertà di movimento alla popolazione senza distinzione di etnia e credo religioso come stabilito dalla risoluzione 1244 dell'ONU. Attualmente la Forza è di circa 5000 uomini e donne provenienti da 31 nazioni, il Generale Miglietta è il 19° Comandante e ha assunto il comando il 7 agosto 2015.
Ten.Col. Andrea Martellotti
kfor pao chief

 

IL GENERALE MIGLIETTA NUOVO COMANDANTE KFOR

PRISTINA, 7 AGOSTO 2015 - ​​Si è svolta oggi alla presenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, la cerimonia di avvicendamento al Comando della Forza Multinazionale NATO in Kosovo. Il Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo ha ceduto, dopo undici mesi, il comando della missione al Generale di Divisione Guglielmo Luigi Miglietta, il quale assume da oggi l’incarico di ventesimo Comandante di KFOR.
La cerimonia è stata presieduta dal Comandante del JFC di Napoli, Ammiraglio Mark E. Ferguson III, alla presenza del Presidente della Repubblica del Kosovo, Atifete Jahjaga e di numerose autorità militari, civili e religiose. Nel corso del suo intervento il Generale Graziano ha rivolto al Generale Figliuolo parole di apprezzamento per l’operato degli uomini e delle donne impegnati nella missione KFOR XIX e in particolare per quanto fatto dai militari del contigente nazionale., ha inoltre sottolineato l’importanza di KFOR come fattore di stabilità in Kosovo e nell’area balcanica. Il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha inoltre rivolto parole di stima e un augurio di buon lavoro al Generale Miglietta.
Nel suo discorso di commiato il Generale Figliuolo ha sottolineato come “le condizioni di sicurezza in Kosovo siano migliorate nell’ultimo anno grazie alla presenza e all’operato dei militari di KFOR e al dialogo e alla cooperazione con tutti gli altri attori interni ed esterni”.
La missione KFOR è attiva in Kosovo dal giugno del 1999 e opera, nel rispetto del mandato sancito dalla risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazione Unite, per assicurare libertà di movimento ed un ambiente stabile e sicuro a tutta la popolazione del Kosovo indipendentemente dalle differenze etniche e religiose. In tal modo contribuisce al consolidamento della pace e della stabilità nella regione, al processo di crescita civile, allo sviluppo delle Istituzioni locali. Inoltre supporta e coopera con le Istituzioni Internazionali presenti in Kosovo. KFOR è composta da circa 5000 militari di 31 nazioni, l’Italia fornisce il Comandante della missione dal settembre 2013 e partecipa con i propri militari dal 1999, il contigente italiano attualmente è di circa 550 uomini.
Il Generale Miglietta, che oggi assume l’incarico, proviene dallo Stato Maggiore dell’Esercito dove ricopriva l’incarico di Capo del Reparto Pianificazione Generale e Finanziaria, il Generale Figliuolo al temine del mandato rientra allo Stato Maggiore dell’Esercito con l’incarico di Capo del IV Reparto Logistico.
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KFOR, APPROCCIO COMPRENSIVO CHIAVE DEL SUCCESSO

PRISTINA, 23 LUGLIO 2015 - Si è svolta questa mattina nel palazzo della RTK a Pristina, la conferenza stampa del Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo, a poche settimane dal termine del suo incarico come Comandante di KFOR XIX. "Agire in maniera preventiva per anticipare gli eventi, adottare un atteggiamento piu` dinamico aumentando il numero delle pattuglie - ha commentato il Generale Figliuolo - sono i principi ai quali si è ispirato KFOR XIX. Inoltre - ha aggiunto - uno dei fattori chiave del successo in Kosovo è l’approccio comprensivo che permette di creare collaborazioni solide ed efficaci con la comunita internazionale e con le Istituzioni kosovare”.
Rispondendo alla domanda di un giornalista il COMKFOR ha ribadito che ”il terrorismo è una minaccia globale da cui nessuna nazione puo` sentirsi immune. Le istituzioni kosovare hanno dimostrato una grande attenzione a questo fenomeno anche adottando una legge contro i foreign fighters. L’impegno delle organizzazioni di sicurezza kosovare è stato fino ad ora molto efficace” ha concluso il COMKFOR. Negli 11 mesi di Comando del Generale Figliuolo KFOR XIX ha sempre agito nel rispetto del mandato e della risoluzione 1244 delle Nazioni Unite, assicurando un ambiente sicuro e stabile e la libertà di movimento per tutti i Kosovari senza distinzione etnica ne religiosa.
Da settembre del 2014 gli uomini e le donne di KFOR XIX hanno realizzato piu`di 6500 pattuglie e oltre 150 pattuglie sincronizzate con le Forze Armate Serbe lungo il confine amministrativo Kosovo - Serbia. Gli elicotteri di KFOR hanno volato per oltre 4300 ore in attività operative e di addestramento e le unità della Forza mulltinazionale hanno realizzato oltre 100 attività addestrative congiunte con la Kosovo Police la Border Police e le forze di sicurezza kosovare. Di fondamentale importanza per garantire la sicurezza e ridurre le tensioni anche l’attività di Key Leader Engagement svolta da tutte le unità di KFOR, oltre un migliaio gli incontri con gli amministratori locali, con le autorità religiose e civili ma anche con la gente comune. Infine molto intensa è stata anche l’attività “diplomatica” svolta dal Generale Figliuolo. Oltre agli 8 incontri con il Capi di Stato Maggiore della Difesa di Albania, FYROM, Montenegro e Serbia con lo scopo di condividere le informazioni necessarie a rinforzare la sicurezza del Kosovo e piu` in generale dell’intera area balcanica, il Comandante di KFOR XIX ha avuto piu` di un centinaio di incontri con ambasciatori delle nazioni che sostengono la Forza Multinazionale e oltre 50 riunioni con le autorità del Kosovo, col Presidente della Repubblica, il primo ministro e numerosi esponenti del Governo ma anche i sindaci delle municipalità piu` importanti.
Ten.Col. Andrea Martellotti
kfor pao chief

 

INAUGURATO PONTE BAILEY PER MONASTERO DECANI

PEĆ/PEJA, 15 LUGLIO 2015 - A due mesi dalla firma dell’accordo che ne ha permesso la costruzione, il ponte Bailey, donato dall’Esercito Italiano e costruito accanto al monastero di “Visoki Dečani”, è stato inaugurato oggi dal Generale Francesco Paolo Figliuolo, Comandante delle Forze NATO in Kosovo e dall’Ambasciatore d’Italia in Kosovo, Andreas Ferrarese. La costruzione del ponte è stata fortemente voluta dal Generale Figliuolo, per permettere alle pattuglie di KFOR che proteggono il monastero di attraversare il fiume che lo costeggia in sicurezza, riducendo i tempi di intervento. Il monastero ortodosso di Visoki Dečani, infatti, è l’unico luogo del Kosovo in cui KFOR è ancora il primo responsabile della sicurezza. Il ponte ha una lunghezza complessiva di 24 metri e la sua apertura agevolerà la fruizione e lo sviluppo economico dell’area naturalistica attigua al monastero.
Nel discorso di inaugurazione, il Generale Figliuolo ha ribadito come “la costruzione del ponte testimoni lo stretto rapporto che lega l’Italia e l’Esercito Italiano al monastero di Deçan/Dečani, ma anche il ruolo di KFOR nella normalizzazione dei rapporti tra la comunità religiosa serba e la cittadinanza di Deçan/Dečani, in maggioranza di etnia Albanese”. A margine della cerimonia, incontrando i giornalisti, il Comandante di KFOR ha ricordato come “la normalizzazione dei rapporti e lo sviluppo economico sociale sono fondamentali fattori di stabilità e possono contribuire a prevenire la nascita di ogni tipo di estremismo”. Alla cerimonia di inaugurazione, oltre al Comandante di KFOR e all’Ambasciatore hanno partecipato Farid Zarif Capo della missione ONU in Kosovo che ha finanziato alcuni lavori accessori, Haki Demolli Ministro delle Kosovo Security Forces, che hanno costruito il ponte sotto la guida di un team specializzato del 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma, i rappresentanti dalla municipalità di Deçan/Dečani e del monastero.
In mattinata il Generale Figliuolo ha presieduto una toccante cerimonia in memoria del Maggiore MAVM Stefano Rugge, caduto l’8 maggio 2002 per l’esplosione di una mina durante l’operazione Amber Fox in FYROM. Al Maggiore Rugge è stata intitolata una fontana in pietra appena costruita a Casa Italia.
Ten.Col. Andrea Martellotti
kfor pao chief

 

CIMIC ITALIANO IN PRIMA LINEA A FAVORE POPOLAZIONE KOSOVO

PEC/PEJA, 10 LUGLIO 2015 - Il contingente militare italiano su base 132° Reggimento Carri, di Cordenons, inquadrato nel Multinational Battle Group West di KFOR, ha donato i materiali necessari al ripristino e alla messa in sicurezza di una strada a Goradzevac, villaggio a maggioranza serba nella municipalità di Pec/Peja. L’opera ha lo scopo di migliorare i collegamenti tra la zona agricola e la rete viaria principale, ed è stata finanziata dalla cooperazione civile - militare CIMIC.
Alla cerimonia di donazione oltre al Comandante del Multinational Battle Group West, Colonnello Ciro Forte e al Sindaco e Vicesindaco di Pec/Peja, rappresentanti delle due principali comunità etniche del Kosovo, ha preso parte anche il Comandante di KFOR, Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo. Il Colonnello Forte ha sottolineato l’impegno italiano nel finanziamento del progetto, che si inserisce in un più vasto programma di attività che il Multinational Battle Group West porterà avanti nei prossimi mesi. I lavori permetteranno una maggiore mobilità agli abitanti di Goradzevac, agevolando l’accesso alle zone agricole adiacenti, con un potenziale incremento delle attività produttive. Faciliterà inoltre l’azione delle pattuglie della Kosovo Police e della KFOR, impegnate quotidianamente nel mantenimento di un ambiente stabile e sicuro e della libertà di movimento in tutto il Kosovo.
A margine della cerimonia, parlando con i giornalisti presenti, il COMKFOR ha sottolineato come “l’attività odierna è la testimonianza delle migliorate capacità di collaborazione tra le comunità del Kosovo. KFOR - ha continuato il Generale Figliuolo - è sempre pronta a sostenere tali iniziative per migliorare le condizioni di vita della popolazione indipendentemente dalla appartenenza etnica o religiosa”. Il progetto si presenta particolarmente innovativo poiché prevede che i lavori di ripristino vengano svolti autonomamente dalla comunità locale, con l’idea di far percepire maggiormente l’opera come patrimonio di tutto il villaggio. Per il Multinational Battle Group West la stretta cooperazione con gli abitanti permette di concentrare gli sforzi solo sull’approvvigionamento delle materie prime, conservando preziose risorse da utilizzare in futuro in ulteriori iniziative a favore delle popolazioni locali. Due giorni fa il contingente italiano ha effettuato un’altra donazione a favore della “Caritas Umbria - Missione in Kosovo”. Scaffalature, materiale d’arredo, stufe da esterni, materiale informatico e strumentazione elettronica, è stato consegnato ad una casa - famiglia nella municipalità di Klina in cui da 12 anni vivono 30 bambini, a stretto contatto con i volontari italiani.
Ten.Col. Andrea Martellotti
kfor pao chief

 

PRESIDENTE KOSOVO VISITA KFOR

PRISTINA, 6 LUGLIO 2015 - Il Presidente della Repubblica del Kosovo, Atifete Jahjaga ha incontrato questa mattina il Comandante di KFOR, Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo a Camp Film City, Quartier Generale della forza multinazionale NATO in Kosovo.
Dopo essere stata accolta dalla guardia d'onore KFOR , il Presidente e il COMKFOR hanno avuto un colloquio privato nel quale si è parlato degli ultimi sviluppi riguardanti la sicurezza e la situazione socio-economica in Kosovo. Il Presidente ha inoltre ricevuto un briefing sulle più importanti attività che KFOR sta svolgendo al momento. Nel corso dell’incontro il Presidente Jahjaga e il Generale Figliuolo hanno concordato sull'importanza di raggiungere la normalizzazione attraverso un approccio omnicomprensivo che coinvolga i rappresentanti della comunità internazionale attraverso il dialogo e la cooperazione. Il Presidente Jahjaga ha sottolineato l’importante ruolo che KFOR svolge nel garantire e mantenere un ambiente sicuro e stabile in tutto il Kosovo e nel costruire dei ponti tra le varie comunità .
Il Kosovo - ha affermato il Presidente - ha costruito una società democratica e accogliente e lavora per promuovere la pace e la stabilità in tutta la regione. Il Kosovo è oggi una vibrante democrazia che sta costruendo rapporti di buon vicinato e si sta impegnando nel processo di normalizzazione con la Serbia. Noi rimaniamo concentrati sul dialogo sulla attuazione dell'accordo raggiunto a Bruxelles, che facilita la vita delle persone, normalizza i rapporti tra due paesi e li avvicina alla integrazione euro-atlantica" ha concluso il presidente Jahjaga .
"Il processo di stabilizzazione - ha commentato il Generale Figliuolo - sta procedendo nella giusta direzione, per questo motivo KFOR continuerà a garantire il proprio impegno fin quando gli effetti dell'"accordo saranno irreversibili".
L'incontro è stato l'occasione per sottolineare ancora una volta l’eccellente collaborazione tra KFOR e le istituzioni del Kosovo. Il Generale Figliuolo e il Presidente Jahjaga hanno concordato sul fatto che questa collaborazione proseguirà anche in futuro anche perché è particolarmente apprezzata dalla popolazione del Kosovo.
Ten.Col. Andrea Martellotti
kfor pao chief

 

COLLOQUI NATO-FYROM PER STABILITA` BALCANI

PRISTINA, 26 GIUGNO 2015 - L’Ammiraglio Mark E. Ferguson III, Comandante del JFC di Napoli e il Comandante di KFOR, Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo hanno incontrato il Capo di Stato Maggiore della Difesa della FYROM Generale Gorancho Koteski. L’incontro si è svolto questa mattina a Camp Bondsteel in Kosovo sede del Multinational Battle Group East di KFOR. A circa un mese e mezzo dagli scontri di Kumanovo la situazione nella zona di confine tra il Kosovo e la FYROM è stabile, il rischio di un aumento della tensione nella comunità albanese in FYROM e di un conseguente allargamento della crisi nelle nazioni vicine sembra scongiurato. Ciò è stato possibile anche grazie al ruolo stabilizzatore di KFOR e al supporto da essa fornito alla Kosovo Border Police. La due giorni kovovara dell’ammiraglio Ferguson è stata densa di numerosi altri impegni. In serata, insiema al COMKFOR, ha incontrato i rappresentanti serbi del governo del Kosovo: il vice Primo Ministro Stojanovoc, il Ministro per le Comunità e i rimpatriati Jevtic e il Ministro per le autonomie locali Maric; con essi ha affrontato i temi della creazione dell’associazione delle municipalità serbe e del supporto e protezione delle minoranze. “KFOR mantiene un atteggiamento imparziale nei confronti di tutte le etnie presenti in Kosovo - ha ribadito il Generale Figliuolo - e pone particolare attenzione alle aree in cui sono presenti delle minoranze affinch"è possano vivere in pace e sicurezza”. Nel corso della mattinata il Generale Figliuolo e il Comandante del JFC hanno anche discusso di sicurezza interna con il Ministro Hyseni e il direttore della Kosovo Police i quali hanno ribadito la proficua collaborazione esistente tra la polizia kosovara e le forze NATO in Kosovo. Prima di far rientro a Napoli l’Ammiraglio Ferguson e il Generale Figliuolo sono stati ricevuti dall’Ambasciatore Zarif, capo della missione UNMIK, insieme ai vertici di EULEX, OSCE e al vice Rappresentante Speciale della UE in Kosovo per discutere del supporto che KFOR fornisce alla comunità internazionale.
Ten.Col. Andrea Martellotti
kfor pao chief

 

KOSOVO: 1a CONFERENZA KFOR SULLA PROSPETTIVA DI GENERE

PEC/PEJA, 18 GIUGNO 2015 - Si è conclusa a Camp Film City, sede del quartier generale della forza multinazionale NATO in Kosovo, la prima conferenza internazionale sulla prospettiva di genere. L’evento, organizzato dal Comando KFOR su iniziativa del Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo, si è aperto con la proiezione di un video messaggio del Presidente della Repubblica del Kosovo, Atifete Jahjaga, che ha espresso al COMKFOR la propria “gratitudine per l’attenzione riservata al tema della parità di genere, un chiaro esempio della quale è la composizione della forza multietnica che lei comanda". Nel suo discorso di apertura il Generale Figliuolo ha ricordato come la NATO sia costantemente impegnata ad “integrare la prospettiva di genere all'interno delle nostre dottrine, piani e ordini. L’applicazione della prospettiva di genere - ha aggiunto il COMKFOR - permette ai peacekeeper di comprendere meglio la società. La nostra missione in Kosovo può risultare più efficace con una maggiore partecipazione femminile a tutti i livelli ".
Nel corso dell’evento si sono alternati otto relatori di alto livello: Adriana Hodzic, Capo dell’Ufficio Amministrativo di Mitrovica Nord, il Maggiore Claire Wohlshack, Gender Advisor del Comandante di KFOR, il Colonnello Elmina Mahmuti, presidente dell'associazione delle donne nella polizia del Kosovo, Jöelle Vachter Vice Capo di EULEX, Njomza Emini membro del Parlamento del Kosovo e capo della commissione per la salute, il lavoro e la previdenza sociale, il Colonnello Irfete Spahiu Vice Comandante del Centro per l’addestramento e la dottrina delle Forze di Sicurezza Kosovare, Mimoza Hasani Pllana responsabile per i diritti dei bambini presso il Ministero della Pubblica Istruzione e Isabelle Servoz-Gallucci, capo dell’Ufficio di Pristina del Consiglio d'Europa. Gli ospiti hanno analizzato il modo in cui la disuguaglianza di genere influenza i propri campi di provenienza, tra i quali politica, amministrazione, diritto, sicurezza e istruzione ma, soprattutto, hanno condiviso le proprie esperienze personali soffermandosi sugli esempi di successo e sulle buone pratiche. Al termine di ogni intervento gli ospiti hanno risposto in modo chiaro e acuto alle numerose domande provenienti dalla platea, fornendo, in questo modo, un ulteriore valore aggiunto alla loro presentazione.
Chiudendo la conferenza, il COMKFOR ha ringraziato gli ospiti per la loro "dedizione, onestà e competenza, per la capacità di parlare ma anche di ascoltare" e, sottolineando i temi più rilevanti emersi durante la giornata, ha ricordato che "in Kosovo sono state approvate numerose nuove leggi ma, a volte, manca la volontà di farle rispettare appieno. Per fare questo è necessario un cambiamento di mentalità che è possibile solo attraverso un cambio culturale".
Ten.Col. Andrea Martellotti
kfor pao chief

 

MNBG-W, 132° CARRI SUBENTRA A 5° ALPINI

PEC/PEJA, 9 GIUGNO 2015 - Si è svolto questa mattina, nella base di Camp Villaggio Italia, il passaggio di responsabilità del Comando del Contingente italiano: gli uomini e le donne del 5° Reggimento Alpini faranno ritorno nei prossimi giorni a Vipiteno dopo sei mesi di mandato, mentre il 132° Reggimento Carri assumerà il Comando del Multinational Battle Group West, l’unità multinazionale a guida italiana che ha competenza sul settore occidentale del Kosovo. A dare ufficialità alla cerimonia ha contribuito la presenza dell’ambasciatore per l’Italia in Kosovo Andreas Ferrarese e del Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo, Comandante di KFOR.
Nel corso del suo intervento, il COMKFOR ha ringraziato i militari del MNBG-W “per la professionalità, l’imparzialità e l’umanità” con cui hanno operato in Kosovo. “Avete sempre agito - ha ricordato il Generale Figliuolo - nel rispetto del mandato, per garantire la sicurezza e la libertà di movimento a tutte le genti del Kosovo. Non vi siete mai risparmiati in attività a favore della popolazione e a supporto della società e delle autorità locali, consapevoli che una società più giusta contribuisce in maniera decisiva ad eliminare tensioni etniche e ogni forma di estremismo". Gli alpini del 5° Reggimento non sono nuovi alle missioni fuori area, hanno già operato in Bosnia, Kosovo e due volte in Afghanistan, in questi sei mesi, al comando del Colonnello Cavalli, hanno garantito la libertà di movimento nell’area occidentale del Kosovo, nonché, garantendo la sorveglianza continuativa del monastero ortodosso di “Visoki Decani” e fornendo una forza di reazione rapida impiegabile per qualunque evenienza, specie in assetto anti sommossa, in piena aderenza alla risoluzione 1244 delle Nazioni Unite. Oltre alle attività operative, grande impegno è stato profuso anche nelle attività di cooperazione-civile militare, uno dei pilastri dell’impegno italiano nel teatro balcanico. Tra i maggiori risultati ottenuti, ricordiamo la costituzione del primo team di soccorso in montagna, la nascita di un primo nucleo di disinfettori ambientali, la forte cooperazione mirata allo sviluppo delle capacità dei Vigili del Fuoco delle 12 municipalità del settore occidentale del Kosovo e le numerose donazioni di generi alimentari ed altri beni in favore di varie organizzazioni locali. Inoltre, il Multinational Battle Group West ha avuto un fondamentale ruolo di mediazione tra la municipalità di Deçan/Decani e il monastero di “Visoki Decani” per raggiungere l’accordo sulla costruzione di un ponte Bailey sul fiume attiguo all’area su cui insiste il monastero: oltre ai risvolti di carattere operativo, quest’opera agevolerà l’accesso di tutta la popolazione all’area naturalistica vicina al monastero, favorendone un possibile sviluppo economico.
Lo Stendardo del 132° Reggimento Carri, al comando del colonnello Ciro Forte, torna per la seconda volta in territorio balcanico, dopo aver partecipato all’Operazione “Joint Guardian” nel 2000. I carristi dell’Ariete continueranno a svolgere i compiti assegnati all’unità multinazionale, che vede la partecipazione anche di militari sloveni, austriaci e moldavi.
Ten.Col. Andrea Martellotti
kfor pao chief

 

IL 2 GIUGNO IN KOSOVO

BELO POLJE (Kosovo), 2 GIUGNO 2015 - Si è svolta questa mattina a Belo Polje, alla presenza dell'ambasciatore d'Italia in Kosovo, Andreas Ferrarese, la cerimonia militare in occasione del 69° anniversario della proclamazione della Repubblica Italiana. Nel corso della cerimonia cui ha preso parte il Comandante di KFOR, Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo, è stato svolto un alzabandiera solenne ed è stata data lettura del messaggio del Presidente della Repubblica. Nel corso del suo intervento l’ambasciatore Ferrarese ha evidenziato come la missione delle Forze Armate italiane in Kosovo sia viva ed attuale. I problemi che si addensano ai margini dell’Europa potrebbero ripercuotersi nell’area balcanica, e una delle chiavi per avere dei Balcani stabili è la stabilità del Kosovo. “Sento la responsabilità - ha dichiarato il Generale Figliuolo nel suo intervento - di rassicurare tutti i militari che ci hanno preceduto in Kosovo, che continueremo a svolgere il nostro compito con professionalità, correttezza ed imparzialità. Sono orgoglioso, ha continuato COMKFOR, di trascorrere questo giorno con voi; per noi soldati questo è il modo migliore di onorare la nostra Nazione e di vivere il motto di KFOR, Example, Endeavour, Entrust”.
Ad accogliere le autorità e gli ospiti convenuti, uno schieramento interforze di militari dell'Esercito, appartenenti al 5° Reggimento Alpini, al 132° Reggimento Carri e all'8° Reggimento Trasporti, i carabinieri della Multinational Specialized Unit (MSU), dell'Aeronautica e della Marina Militare. Alla cerimonia hanno partecipato anche i contingenti sloveno, austriaco e moldavo, inquadrati all'interno del Multinational Battle Group West (MNBG-W) a guida italiana di stanza proprio a Camp "Villaggio Italia". Alla cerimonia era presente anche Gabriele Meucci, Capo della missione EULEX, con i comandanti italiani delle unità inquadrate nella KFOR: il Colonnello Francesco Maria Chiaravalloti, Comandante della MSU, il Colonnello Corrado Benzi Comandante del Joint Regional Detachment Center e il "padrone di casa" Colonnello Carlo Cavalli, Comandante del MNBG-W.
Ten.Col. Andrea Martellotti
kfor pao chief

 

ACCORDO PER COSTRUZIONE PONTE BAILEY SU FIUME VELIKI

PEĆ/PEJA, 18 MAGGIO 2015 - L’accordo per la costruzione di un ponte Bailey nei pressi del monastero “Visoki Dečani” è stato siglato questa mattina a Camp Villaggio Italia dal Sindaco di Deçan/Dečani, Rasim Selmanaj, e dall’abate Padre Sava Janić. L’accordo fortemente voluto dal Comandante di KFOR, Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo, risolve problemi operativi, in quanto permetterà ai militari di KFOR che proteggono il monastero di attraversare il fiume che lo costeggia in sicurezza, riducendo i tempi di intervento. Il monastero ortodosso di Deçan/Dečani, infatti, è l’unico luogo del Kosovo in cui KFOR è ancora il primo responsabile della sicurezza, che garantisce attraverso il Multinational Battle Group West, unità multinazionale a guida italiana su base 5° Reggimento alpini, comandato dal Col. Carlo Cavalli.
L’Italia ha un ruolo importante in questo progetto, il ponte infatti verrà donato dall’Esercito Italiano, i primi moduli sono in partenza già oggi. La costruzione sarà effettuata dai genieri delle Kosovo Segurity Forces, addestrati negli anni scorsi dalla NATO, ma un team specializzato del 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma supervisionerà l’attività. Il ponte che avrà una lunghezza complessiva di 27 metri, sarà terminato entro il mese di luglio.
Oltre ai risvolti di carattere operativo, quest’opera agevolerà l’accesso di tutta la popolazione all’area naturalistica attigua al monastero, favorendone la fruizione e un possibile sviluppo economico. L’accordo siglato oggi è una ulteriore testimonianza dello stretto rapporto che lega l’Italia e l’Esercito Italiano al monastero di Deçan/Dečani, ma allo stesso tempo dell’importante ruolo di KFOR nella normalizzazione dei rapporti tra la comunità religiosa serba e la cittadinanza di Deçan/Dečani, in maggioranza di etnia albanese.
 
Ten.Col. Andrea Martellotti
 kfor pao chief

 

COMANDANTE NATO JOINT FORCE COMMAND NAPOLI VISITA KFOR

PRISTINA, 28 APRILE 2014 - Il Comandante della Kosovo Force, Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo, ha ricevuto oggi l’Ammiraglio Mark E. Ferguson III, Comandante del Joint Force Command Naples in visita alle forze NATO in Kosovo. Nel corso della visita l’Ammiraglio Ferguson e il Generale Figliuolo hanno incontrato il Ministro degli Interni del Kosovo, Skender Hyseni, con il quale hanno approfondito il tema del rapporto di KFOR con la Kosovo Police, ricevendo dal Ministro parole di profondo apprezzamento per l’operato degli uomini e delle donne della NATO in Kosovo e l’auspicio che la collaborazione possa continuare anche in futuro. Il Comandante di JFCN e il COMKFOR sono stati anche ricevuti dal Vice Capo della Missione EULEX, Joelle Vachter, con la quale hanno approfondito una serie di argomenti relativi alla sicurezza in particolare l’efficienza della Kosovo Police e del sistema giudiziario. L’Ammiraglio ha inoltre posto particolare attenzione al percorso che porterà alla istituzione della Corte Speciale. La signora Vachter ha confermato all’Ammiraglio Ferguson che i rapporti tra EULEX e KFOR non sono mai stati cosi` proficui. Durante la permanenza nel Quartier Generale della Missione KFOR, nella base di Camp Film City, il Generale Figliuolo e il suo staff internazionale hanno aggiornato il Comandante di JFCN sulla situazione operativa e sullo stato della sicurezza in Kosovo. L’Ammiraglio ha confermato l’attuale impegno di KFOR anche nel prossimo futuro. La visita si è conclusa con un incontro con gli Ambasciatori in Kosovo dei Paesi del Quint, Regno Unito, Italia, Germania, Francia e Stati Uniti d’America, e con il Capo della missione UNMIK. Durante quest’ultimo incontro, è stato evidenziato il ruolo cruciale che KFOR svolge nel contesto Balcanico, nella promozione della cooperazione regionale e del dialogo, nell’ambito dell’implementazione degli accordi di Bruxelles.
Ten.Col. Andrea Martellotti
kfor pao chief

 

COMANDANTE KFOR INCONTRA PRESIDENTE REPUBBLICA BULGARA

PRISTINA, 22 APRILE 2015 - Il Comandante della missione multinazionale NATO KFOR, Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo, ha incontrato il Presidente della Repubblica di Bulgaria, Rosen Plevneliev, durante la sua visita di Stato in Kosovo. L’incontro si "è svolto nel Quartier Generale KFOR a Camp Film City a Pristina. Il presidente Plevneliev e il COMKFOR si sono confrontati sullo stato della sicurezza e sulla situazione socio-politica in Kosovo. Il pesidente ha espresso il suo apprezzamento per l’operato di KFOR e ha assicurato al Generale Figliuolo che la Bulgaria continuerà a supportare la missione finché il processo normalizzazione in Kosovo non sarà irreversibile. Plevneliev ha inoltre confermato l’appoggio economico bulgaro al Kosovo soprattutto nel campo delle infrastrutture e dell’energia. “KFOR coopera con le istituzioni del Kosovo e con i rappresentanti della comunità internazionale per rafforzare la pace e la stabilità in Kosovo e nell’intera regione – ha dichiarato il Comandante di KFOR – siamo consapevoli di essere in una fase cruciale della missione e ogni decisione sul futuro di KFOR verrà presa sulla base delle condizioni di stabilità e di sicurezza sul terreno”. Il Generale Figliuolo ha ringraziato il presidente Plevneliev per la professionalità dei militari del contingente bulgaro e per il contributo che offrono al successo della missione.
Ten.Col. Andrea Martellotti
kfor pao chief

 

KFOR IMPIEGA IL RAVEN NELLA RICERCA DI UN RAGAZZO SCOMPARSO

PRISTINA, 14 APRILE 2015 - Il mini UAV “Raven” in dotazione al Multinational Battle Group West "è impiegato, a partire da oggi, nelle ricerce di un 17enne kosovaro-albanese scomparso nel fiume Ibar. Il velivolo sorvolerà il tratto di fiume in cui sono concentrate le ricerche per raccogliere immagini che possano facilitarne la ricerca. Si tratta del primo caso di impiego di una simile tecnologia, in dotazione alle truppe KFOR, a favore della popolazione locale. Nella giornata di venerdì il comandante di KFOR, Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo, ha autorizzato un team di sommozzatori delle Kosovo Security Forces ad iniziare le ricerche aderendo ad una richiesta del ministero dell’interno Kosovaro.
La delicatezza della situazione risiede nel fatto che la zona delle ricerche si trova all’interno della municipalità di Mitrovica Nord, a maggioranza serba, dove le Forze di Sicurezza Kosovare normalmente non accedono per non alimentare tensioni interetniche e dove possono operare solo con l’autorizzazione del Comandante di KFOR. Per mantenere una situazione di calma e di sicurezza KFOR ha organizzato un incontro (nella foto, nel riquadro il mini UAV) a cui hanno partecipato i sindaci di Mitrovica Nord e Sud e i rappresentanti della Polizia delle due municipalità. L’incontro è servito per condividere le modalità operative, gli obiettivi della ricerca e per uno scambio di informazioni. I rappresentanti delle due municipalità al termine dell’incontro hanno rilasciato, ai numerosi media presenti, dichiarazioni distensive.
KFOR è la Forza Multinazionale NATO in Kosovo. Dal settembre 2014 il comando è affidato al Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo, ai suoi ordini ci sono circa 5000 uomini e donne di 31 Paesi. Il compito di KFOR è quello di mantenere un ambiente sicuro, garantire la libertà di movimento e impedire il ricorso alla violenza. In tal modo contribuisce al consolidamento della pace e della stabilità nella regione, al processo di crescita civile, allo sviluppo delle Istituzioni locali.
Ten.Col. Andrea Martellotti
kfor pao chief

 

IL PRIMO MINISTRO  POLACCO VISITA LE FORZE NATO IN KOSOVO

PRISTINA, 2 APRILE 2015 - Il Comandante della missione multinazionale NATO KFOR, Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo, ha incontrato oggi a Pristina il Primo Ministro Polacco, Ewa Kopacz, che ha visitato il Kosovo. Il Primo Ministro e il COMKFOR si sono confrontati sullo stato della sicurezza, sulla situazione socio-politica in Kosovo e sulla funzione stabilizzatrice di KFOR nell’intera regione balcanica. Dall’incontro, a cui hanno partecipato anche i Ministri dell’Interno e della Difesa polacchi, è emersa la profonda convinzione che il Kosovo sta procedendo nella giusta direzione, a conferma che il Governo polacco pone la massima attenzione al dialogo in corso.
Il Primo Ministro ha assicurato al Generale Figliuolo che la Polonia, presente in KFOR dal 1999, continuerà, anche in futuro, a supportare la missione inviando i propri soldati migliori. Il Comandante di KFOR ha ringraziato la signora Kopacz per lo spirito collaborativo che anima i militari del contingente polacco, per la loro professionalità e l’eccezionale contributo offerto al successo della missione “sono i migliori ambasciatori del loro Paese” ha affermato il COMKFOR. La Polonia, che con i suoi circa 250 uomini e donne è uno dei maggiori contributori tra i 31 paesi della Forza Multinazionale, fornisce anche proprio personale alla missione EULEX a guida UE.
Ten.Col. Andrea Martellotti
kfor pao chief

 

COMKFOR INCONTRA CAPO STATO MAGGIORE DIFESA ALBANESE

PRISTINA, 31 MARZO 2015 - Il Comandante della missione multinazionale NATO KFOR, Generale di Divisione Francesco Paolo Figliuolo, ha accolto il Capo di Stato Maggiore della Difesa albanese, Generale Jeronim Bazo, nella base di Film City, sede del Comando NATO a Pristina.
Durante il colloquio i due generali si sono soffermati sulla situazione socio-politica e sullo stato della sicurezza in Kosovo; il Generale Figliuolo ha anche sottolineato l’eccellente collaborazione tra le Forze Armate dell’Albania e KFOR ed ha espresso al Generale Bazo parole di apprezzamento per l’elevata professionalità dimostrata dai militari del contingente albanese impiegato nella missione.
Il Generale Bazo, nel confermare l’impegno delle Forze Armate albanesi a favore di KFOR, ha sottolineato il ruolo cruciale che la missione svolge nel promuovere il progresso e il dialogo come soluzione per la completa stabilizzazione dell’intera area balcanica.
Il Capo di Stato Maggiore albanese e il COMKFOR si erano già incontrati lo scorso settembre a Tirana sempre nell’ambito dei cosiddetti High Level Talks, colloqui con i vertici politico militari dei paesi confinanti con l’area di responsabilità della Kosovo Force. Il colloquio odierno si è concluso con la convinzione che la KFOR è una storia di successo e tale deve rimanere.
Ten.Col. Andrea Martellotti
kfor pao chief

 

IN VOLO SUL KOSOVO, 9 FEBBRAIO 1999  - Il circuito ''On Task'' comincia alle 10:30. L' Atlantic 30-74, proveniente dalla base sarda di Cagliari-Elmas, entra in Kosovo seguendo una rotta da sud-ovest e comincia la sua missione: fotografare una serie di obiettivi indicati dal comando della quinta Ataf (le forze aeree alleate del sud Europa) nell' ambito dell' operazione ''Eagle Eye'' (occhio d'aquila) per il controllo del rispetto degli accordi di cessate il fuoco. Per gli uomini del 30°  Stormo Antisom, un reparto composto da Aeronautica e Marina Militare, la missione e' ormai diventata di normale routine. Dal 1993, infatti, i velivoli da pattugliamento marittimo Atlantic volano in Adriatico e sui territori dell' ex repubblica jugoslava. Lo spostamento dell' asse d' interesse della Nato dal mar Mediterraneo alla regione balcanica, rende possibile questo paradosso: un velivolo nato per la guerra sul mare in volo, in missione di pace, sulle montagne innevate del Kosovo.
Il comandante del 30° Stormo, col. Massimo Olivetti, e' a bordo del velivolo e segue i suoi uomini in questa missione, alla quale sono stati invitati anche alcuni giornalisti. Il profilo operativo prevede - spiega il comandante del 30° Stormo - il sorvolo ad una quota di 20 mila piedi (circa 6.500 metri) delle coordinate indicate dai pianificatori della missione. Su questi punti grazie a un ''Pod'' fotografico sistemato sotto l'ala destra dell' aereo viene effettuato il rilievo delle zone. Inutile cercare di sapere dal comandante dello Stormo e da quello della missione il sottotenente di vascello Marco Arcesi quali siano esattamente le zone sorvolate. ''A noi questo non interessa - spiega Arcesi - noi dobbiamo fare le fotografie delle aree indicate e sulle quale voliamo grazie all' autorizzazione di uno Stato sovrano nell' ambito degli accordi che ha sottoscritto con la Nato''.
La consultazione della carta geografica e la rotta d' inizio della missione permettono ai giornalisti di intuire che le prime cittadine che si intravvedono sotto la neve sono Dakovica ePrizren. "L' importante - spiega l' equipaggio - e' che gli analisti incaricati di controllare le fotografie possano accertare che nei luoghi di ammassamento concordati nell' ambito degli accordi, siano presenti tutti gli armamenti pesanti previsti e non siano stati spostati e resi disponibili per eventuali azioni offensive. L' Atlantic - che al ritorno ha fatto sosta nello scalo di Pratica di Mare per la consegna delle fotografie scattate - ha operato sotto l' ombrello protettivo garantito prima da un'aereo radar della Nato, un ''EA3 Awacs'', che assicura ilcontrollo dello spazio aereo, e poi da un ''Camberrà' britannico per l' intellingence elettronico
PAOLO VACCA
(INVIATO ANSA)

 

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GIUSEPPE LA ROSA (MOVM)

IL MUSEO DEL 3°

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