I pluridecorati Vessilli
della Brigata SASSARI
SASSARI, 1 MARZO 2024 - La Brigata SASSARI ha celebrato il 109° anniversario della costituzione dei due reggimenti gemelli, 151° e 152° Fanteria, e del Comando Brigata, avvenuta il 1 marzo 1915 nell'ambito della mobilitazione segreta in vista dell'entrata del Regno d'Italia nel primo conflitto mondiale. Sul piazzale "Istria" della Caserma "Gonzaga", sede del 152° Fanteria, si sono schierati, sulle note dell'inno nazionale eseguito dalla Banda della SASSARI, i pluridecorati vessilli del 3° Bersaglieri, del 151° e 152° Fanteria, del 45° Reparto Comando e Supporti Tattici "Reggio", del 5° Guastatori e del Reggimento Logistico "Sassari". Al momento della rassegna della massima autorità presente, il 47° Comandante della SASSARI, gen. Stefano Messina, la Banda, sorprendendo tutti, non ha intonato DIMONIOS, l'inno della Brigata, ma "I Pifferi", marcia dei Granatieri. Ecco il racconto del primo comandante sardo della Brigata SASSARI.
CRONACA DI UN ANNIVERSARIO
di NICOLO' MANCA
1° marzo 2024: la Brigata SASSARI compie 109 anni
All'alba parto da Sinnai
(dove abito e dove nel 1915 nacque uno dei due reggimenti storici della brigata)
per raggiungere SASSARI, dove avrà luogo la cerimonia commemorativa. La giornata
piovosa e i cronici acciacchi della SS131 fanno temere che il viaggio potrà
durare molte ore, troppe per gli altrettanto cronici acciacchi
dell'ultraottantenne primo comandante sardo della SASSARI.
Comunque mi sento in dovere di andare perché l'anno venturo...chissà...forse?
Nella mattinata nella caserma Gonzaga di SASSARI si svolge un'entusiasmante
cerimonia che neanche la pioggia riesce a fiaccare. Quando le compagnie dei
cinque reggimenti della brigata tuonano il loro primo “forza paris”, l'urlo di
guerra della SASSARI, anche le nuvole hanno un sussulto e la pioggia scema di
intensità.
Ma subito dopo...una sorpresa: la resa degli onori al comandante della SASSARI
non viene scandita dalle note dell'inno della Brigata, DIMONIOS, ma da quella
dei granatieri:“I pifferi”!
Poco più tardi l'amico giornalista Paolo Vacca, che da sempre considero
effettivo (e a buon diritto!) alla SASSARI, mi invia un whatsapp per dirmi che
“I Pifferi è una musica francese del 1700, già marcia d'ordinanza del 3°
Reggimento Granatieri, una musica che una scelta storicamente improvvida ha
voluto in sostituzione della marcia d'ordinanza 4 MAGGIO 1861, nata su input
dell'allora Capo di Stato maggiore dell'Esercito, Gen. CA Giulio Fraticelli e
composta dall'allora direttore della Banda musicale dell'Esercito M° Fulvio
Creux. La marcia fu eseguita per la prima volta il 29 Aprile 2004 durante un
concerto nella Sala "Santa Cecilia" dell' Auditorium Parco della Musica di Roma
alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi. Il
titolo 4 MAGGIO 1861 è molto significativo perché stabilisce un profondo legame
storico-culturale con la nascita del Regio Esercito, avvenuta per trasformazione
dell’Armata Sarda che aveva conglobato in sé gli eserciti degli Stati italiani
preunitari".
Successivamente resto perplesso quando, recriminando con un amico in servizio
allo SME, mi sento ribattere che in realtà è stata diramata una circolare che
prescrive: “Allo scopo di uniformare le modalità di
rassegna da parte delle massime autorità partecipanti a cerimonie militari, le
S.A. hanno disposto l'adozione dell'Inno “I Pifferi” quale musica d'ordinanza da
eseguire in occasione della resa degli onori”.
La circolare è a firma, guarda caso, di un granatiere: il generale D. Paolo
Raudino.
La prima cosa che mi viene in mente è che durante la prima guerra mondiale la
SASSARI non si è uniformata a chicchessia né in fatto di Caduti né di
onorificenze ai singoli e ai reparti; infatti è notoriamente la brigata più
decorata dell'Esercito, oltre che detentrice del tragico primato di Caduti: 3818
(e tra questi Giovanni Loddo, mio nonno materno, e il suo fratello Francesco),
in aggiunta a 9104 feriti. L'Italia è debitrice verso l'intera Sardegna di
13.602 Caduti, pari a 138 coscritti morti ogni 1000 partiti, a fronte di una
media nazionale di 106 su 1000. Un fato forse sensibile all'eroismo dei soldati
ha fatto sì che oggi faccia parte della SASSARI anche il reggimento più decorato
dell'esercito italiano: il Glorioso 3° bersaglieri. E chi scrive è bersagliere
di nascita.
Il mio secondo pensiero è stato per Luciano Sechi, il capitano del 45°
reggimento che nel novembre del 1994, a seguito di mie
sollecitazioni-minacce-ricatti, “inventò”
DIMONIOS, un inno che ha varcato i confini
della Sardegna e dell'Italia; un inno che un signore che si intende di musiche
militari, Fulvio Creux, ha giudicato “forse il più bello tra le musiche
militari”. Quell'inno che il presidente Napolitano volle fosse l'unico
suonato da una banda militare per la sfilata del 2 giugno del 2009 in Via dei
Fori Imperiali, in segno di lutto per il terremoto dell'Aquila. Forse Napolitano
era memore delle parole rivolte ai soldati della SASSARI dal generale Diaz (“Voi
non sapete e forse non saprete mai quanto avete fatto per l'Italia”) e dopo
di lui da Vittorio Emanuele Orlando, in un discorso tenuto alla Camera il 16
giugno 1918: “L'Italia ha contratto un grande debito di riconoscenza verso
la nobile Isola”.
Al termine della cerimonia insieme al sindaco di SASSARI, Nanni Campus, abbiamo
ricordato “l'avventura” vissuta il 7 giugno del 1994 quando lo coinvolsi perché,
grazie ai suoi agganci politici, portasse a SASSARI il ministro della Difesa
Cesare Previti e il capo di stato maggiore dell'Esercito Incisa di Camerana.
L'obiettivo era di far revocare l'ordine di scioglimento della SASSARI; il
conseguimento di questo obiettivo rappresenta per me l'atto di disobbedienza più
grave e di cui sono più fiero...tra i pochi di cui mi sono macchiato nel corso
della mia carriera.
In tema di disobbedienza devo confessare che nell'abbracciare con lo sguardo lo
schieramento davanti ai miei occhi, sul finire della cerimonia la mia mente è
andata alle diatribe politiche nazionali e internazionali alimentate in nome di
ambigue campagne per la libertà e di farlocche crociate per la democrazia, e mi
sono augurato che il patrimonio Brigata SASSARI non sia mai messo in gioco per
conseguire obiettivi vantaggiosi per altri paesi, ma ininfluenti se non dannosi
per l'Italia. Detto senza diplomazia: se gli Stati Uniti e la Russia scalpitano
al pensiero di farsi guerra, se la sbrighino tra di loro... auspicabilmente al
di là, e non al di qua dell'Atlantico. La SASSARI ha già dato abbastanza e deve
essere spesa solo se è in gioco l'Italia e non per le giravolte politiche di chi
oggi tifa per tizio e domani per caio.
Nel mio piccolo oggi sento però il dovere di riprendere la guerra (o, più
goliardicamente, “fare casino”) perché DIMONIOS, la SASSARI e la Sardegna
restino una trinità indivisibile. Se disertassi questo impegno non avrei più il
coraggio, incontrando Luciano Sechi nelle sue lectio magistralis su DIMONIOS
tenute in giro per l'Italia, di guardarlo negli occhi; come non avrei il
coraggio di sostenere lo sguardo, tornando su ad Asiago, di Antonio Pinna, il
luogotenente che ha dedicato la vita alla SASSARI e che da anni lavora su a
Monte Zebio perché sulle spoglie di Francesco Loddo e dei sassarini che sono
morti lassù nel '15-'18 ci sia una croce ...e riecheggino ancora le note di
DIMONIOS. Come anch'io vorrò sentire ancora quelle note il 1° marzo del 2025,
quando la Brigata compirà 110 anni, ed io tornerò a SASSARI...senza chissà e
senza forse.
Generale D. Nicolò Manca
(già 1° comandante sardo della SASSARI)
Sinnai, 2 marzo 2024
il
commento del M° Fulvio Creux
DIRETTORE EMERITO BANDA GUARDIA DI FINANZA E DELL'ESERCITO
Inutile parlare di "onore" di
"spirito di corpo", di "appartenenza", di "simboli" e di valori simili: se chi
ha firmato una circolare che obbliga le Bande e Fanfare degli Alpini, dei
Bersaglieri, di Cavalleria, dei Trasporti e Materiali, della Brigata AOSTA e,
infine (per venire al caso specifico) della Brigata SASSARI, a suonare, nel
momento più ufficiale di una cerimonia, la "Marcia dei Granatieri" (con tutto il
rispetto per questa specialità), ha potuto vedere avallata la sua
inqualificabile disposizione, significa che tutti questi valori sono vani, sono
parole al vento.
Se poi a firmare questa circolare è stato, guarda caso, un generale dei
Granatieri, la cosa è ancora più surreale.
Un generale dei Granatieri...ma non dovrebbe avere sopra di lui Sottocapo e un
Capo di Stato Maggiore dell'Esercito?
Ora, questi alti Ufficiali, o sono (stati) distratti, o sono (stati)
consenzienti o (cosa ancor più grave) non sono interessati all'argomento, cioè
al valore dei simboli di cui parlano ed a cui credevo fossero stati educati.
Educati non nella facciata, ma nel cuore!
Il 47° Comandante della
Brigata SASSARI, gen. Stefano Messina, e il 62° Comandante del 152°, col.
Gianluca Simonelli
I fanti della SASSARI, ribattezzati "diavoli rossi" dai nemici austroungarici per il granitico senso del dovere e il coraggioso impeto
durante gli assalti, furono tra i protagonisti nelle trincee della Prima
guerra mondiale, meritando alla più giovane delle Brigate del Regio
Esercito quattro Medaglie d'Oro al Valor Militare alle Bandiere dei due
reggimenti.
La ricorrenza, sotto una pioggia battente, è stata celebrata a Sassari
con una cerimonia nel piazzale d'Istria della caserma “Gonzaga”, al
cospetto delle Bandiere di Guerra dei reparti della Brigata, del
Gonfalone della città di Cagliari, decorato di Medaglia d’Oro al Valor
Militare, di Tempio Pausania, decorato di Medaglia d’Argento al Valor
Civile, della città di Sassari, Nuoro, Sinnai, Macomer, della provincia
di Sassari e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. Numerose le
autorità civili, religiose e militari dell’isola presenti in tribuna.
Durante il suo intervento, il 47° Comandante della Brigata SASSARI, generale
Stefano Messina, ha evidenziato i valori e i sentimenti di coraggio, di
onore e di fierezza che ogni "sassarino" vive come una precisa
responsabilità, attraverso il costante impegno nell’addestramento e
nella crescita professionale, nell'interesse esclusivo dell’Esercito e
del Paese.
La Bandiera di Guerra del
Glorioso TERZO Bersaglieri, la più decorata di tutte le Forze Armate italiane
Onori ai Caduti prima
dell'inizio della cerimonia
MEOLO (TREVISO), 1 MARZO 2024 - Anche a Losson della Battaglia il Nucleo Basso Piave dell'Associazione Nazionale "Brigata Sassari" ha ricordato la costituzione della Brigata con un omaggio floreale a "su nuraghe" - il monumento che ricorda i ragazzi di Sardegna caduti nell'estrema difesa del giugno 1918 durante la Battaglia del Solstizio.
La Banda musicale della
Brigata SASSARI: nel 2023 ha festeggiato i 35 anni di attività
DOCUMENTI: IL PRIMO ORDINE DEL
GIORNO DELLA RICOSTITUITA BRIGATA SASSARI (1988)
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AUT. TRIB. CAGLIARI N. 9/13 DEL 9 LUGLIO 2013 - DIRETTORE
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PAOLO VACCA